Archivio mensile:Dicembre 2008

Per il nuovo anno che verrà

buon_2009 … per il nuovo anno che verrà vorrei vedere insieme tutti gli orchidofili italiani… per il prossimo anno che verrà vorrei farmi perdonare tutto quello che non vi è piaciuto di me … il prossimo anno desidero che su questo blog continuino a scrivere il professore e l’operaio, il poeta e la massaia, il giovane e quello che ormai l’età e le orchidee son tanta cosa, chi le orchidee le fotografa e chi le studia, chi le sogna e chi è già irrimediabilmente sognatore, chi un’orchidea l’ha fatto innamorare e chi forse si innamorerà.
Forse tutto questo non succederà, tanti auguri comunque a chi passerà di qua.
Guido

Il fiore degli dei

Forse si è capito che adoro i libri: leggerli, sfogliarli, immergermi in un mondo che non potrà mai essere il mio ma che ti illude di far conoscenza col passato, coi personaggi che ne hanno avuto parte integrante, che hanno guidato la storia. Proprio ieri sera ho finito di leggere questo libro Il fiore degli dei che ha come sottotitolo ‘L’orchidea dal mito alla storia‘ di Luigi Berliocchi (1953-1999). Pubblicato in Italia da Stampa Alternativa nel 1996, tradotto e pubblicato nel 2000 dalla Timber Press col titolo “The Orchid in Lore and Legend“, l’autore si propone di ripercorrere la storia dell’orchidea, nei suoi diversi aspetti e momenti. Apprendo così dei possibili progenitori, Protorchis, Paleorchis, identificati per primi da un italiano, Abramo Bartolomeo Massalongo (1824-1860), nei depositi calcarei del Monte Bolca, nel nord Italia, del periodo eocenico; e di Orchidacites, scoperti successivamente in Germania.
Berliocchi "Il fiore degli dei" Come tanti fiori anche le orchidee sono entrate nella leggenda di molte popolazioni soprattutto delle Americhe, dove questi fiori sono comuni quanto le margherite da noi. Un aspetto meno conosciuto è la popolarità delle orchidee presso le popolazioni asiatiche e giapponesi che possono vantare pubblicazioni dedicate ancora prima che in occidente Linneo desse mano all’opera fondamentale della botanica moderna. L’introduzione in Europa dai loro paesi di origine ha dato nell’ottecento l’inizio a quella che venne chiamata orchidomania ben più ‘dolorosa’ di quanto non fosse stata la tulipomania, quando si era disposti a dilapidare per un singolo bulbo mesi e mesi di salario. Storie di gentiluomini e pirati si intrecciano con l’arrivo delle Cattleya, delle Stanhopea, dei Dendrobium, degli Oncidium e quanto altro si riuscì a scovare anche a prezzo della propria vita. Il libro si chiude con una carrellata sui generi più conosciuti in coltivazione e sui metodi di coltivazione. 180 pagine che si leggono in maniera scorrevole accompagnate dalle immagini in bianco e nero di orchidee, uomini, situazioni che hanno fatto la storia di questa amata famiglia. Il tutto impreziosito da 16 cartoline a colori di altrettante orchidee, come vennero dipinte nei secoli scorsi. Il libro non può definirsi esaustivo in quanto di ogni capitolo sono state scritte decine di libri e di articoli, ma è un modo di avvicinarsi a questo mondo affascinante, ricco di cultura e storia.

Un artista e la sua Stanhopea

Ho conosciuto Giorgio Merlonghi di persona ad una mostra collettiva di Illustrazione Botanica contemporanea che ho curato nel 2005, lui era uno degli artisti che esponevano. Era la prima volta che curavo questa mostra e l’inaugurazione con le autorità, gli artisti e gli invitati aveva aggiunto sudore ad una giornata già calda di inizio settembre. Dopo il discorso e la visita guidata alle opere esposte finalmente ebbi il tempo di godere della frescura degli alberi dell’Orto Botanico di Lucca, ospitante appunto la mostra. Con tavolozza e pennelli in mano vidi Giorgio alle prese con le prove di colore del disegno di una Thunbergia erecta. Era la prima volta che vedevo un pittore al lavoro. Dopo un primo momento di timido imbarazzo iniziammo a parlare di piante, di pittura, di vita. Due anni dopo nella stessa sede ho organizzato una personale di Giorgio Merlonghi. Tra le oltre 60 opere esposte c’era anche l’acquerello di una Stanhopea nigroviolacea, secondo il mio parere una delle opere facente parte del periodo più florido e stimolante dell’autore. Nel 2008 proposi alla American Orchid Society di riprodurre sulla propria rivista mensile Orchids questo lavoro accompagnato da una scheda botanico-colturale. Venne pubblicato (Orchids 77 (5): 380-382). Successivamente la Swiss Orchid Foundation ha fatto richiesta di inserire tale immagine tra l’iconografia della specie rappresentata.
Stanhopea nigroviolaceaCol suo permesso, oltre all’immagine, vi sottopongo anche quanto l’artista ha detto a proposito della lavorazione di questo acquerello. “Ho dipinto questa Stanhopea a La Mortella, il giardino botanico  creato sull’isola di Ischia da Lady Walton, moglie del defunto Sir William Walton, acclamato compositore. La Stanhopea fu dipinta alla luce naturale, in quanto per la mia esperienza questo è il miglior modo di cogliere i colori e verificare il tocco del pennello. L’orchidea cresceva in una serra; la meraviglia dei fiori e la loro intensa fragranza mi ripagava dell’alta temperatura e umidità. Dovevo stare attento a che gocce d’acqua non cadessero sul foglio di carta. Dipinsi per primi i fiori, perché cambiano in fretta, si muovono e appassiscono in fretta. Iniziavo a dipingere alle 9 del mattino e finivo alle 7 di sera. L’unica pausa concessa era alle 2 del pomeriggio quando la campanella annunciava che il pranzo era servito sulla terrazza di Lady Walton’.

Il genere Cattleya, aria di rinnovo?

Leggendo l’articolo di Cassio Van den Berg pubblicato su neodiverisity.org non avevo notato che in calce all’articolo vi era anche un’indicazione su come, secondo lui, i genere delle Cattleya brasiliane si dovrebbe allargare inglobando altri generi.
Il mio precedente articolo dovrebbe quindi essere implementato con queste nuove informazioni; la seguente riclassificazione è interessante poiché vi sono delle note a spiegazione di nomi e/o modifiche che sono spesso illuminanti.
Il genere Cattleya in base alle nuove informazioni derivanti dalla sistematica molecolare sarebbe opportuno includesse i seguenti generi: Sophronitis (Lindley, 1828), Maelenia (Dumort. 1834), Eunannos (Porto & Brade 1933), Hoffmannseggella (H.G. Jones 1968), Dungsia (Chiron & V.P. Castro 2002), Hadrolaelia (Chiron & V.P. Castro 2002), Microlaelia (Chiron & V.P. Castro 2002), Cattleyella (Van Den Berg & M.W. Chase 2004), Schluckebieria (Braem 2004), Chironiella (Braem 2006) e Brasilaelia (Campacci & Gutfreund 2006).
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Buon Natale

A Natale puoi…
albero_natale A Natale… Puoi portare un sorriso tra la gente
a chi non dorme dentro a un letto e vive senza il tetto
a chi la pace fa sperare tra le bombe da evitare
a chi non ha più denti da mostrare e nessuno a cui parlare
a chi non mangia mai abbastanza e ha perso la fiducia e la speranza
a chi restano poche ore e agonizza all’ospedale
a chi è solo senza i figli
a chi cerca il suo papà e una mamma non ce l’ha
a chi non sogna più a Natale un bel dono puoi portare dal negozio del tuo cuore che regala tanto amore.
Pabela
… poesia letta in questo sito, bella e profonda.

Auguri dalla redazione di orchids.it