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Note dscrittive di orchidee in coltivazione nella collezione Guido De Vidi.

Cochleanthes discolor

Cochleanthes discolor (Lindley) R.E.Schultes 1954
Sinonimi: Chondrorhyncha discolor (Lindley) P.H.Allen 1949; Basionimo – Journal of the Horticultural Society of London 4: 265-266. 1849.Warrea discolor Lindley 1849; Warscewiczella discolor (Lindley) Rchb.f 1852; Zygopetalum discolor.
Pianta epifita di piccole dimensioni e di facile coltivazione, vive in Costa Rica, Cuba, Honduras, Panama, Colombia, Venezuela ed Ecuador in zone collinose, tra 700 e 1800 metri di altitudine. Ama umidità e buona aerazione, si adatta a varie temperature ma vegeta bene nella parte fresca della serra intermedia. Questa specie è priva di pseudobulbi ed il ceppo vegetativo, si sviluppa con foglie lanceolate a forma di ventaglio molto piacevoli da vedersi.
I fiori di questa specie misurano 7 centimetri e sono molto diversificati nelle tonalità di colore, da cui il nome “discolor”.
La tribù delle Maxillarieae è tipicamente definita dal suo sviluppo simpodiale con o senza pseudobulbi e foglie di varie dimensioni, sempre leggiadre. Le orchidee che compongono la tribù delle Maxillarieae sono endemiche in un’ampia fascia dell’America centrale e del sud. L’attuale classificazione di questa tribù si basa sugli studi di Patsy Webster, che la divide in otto sottotribù con le loro alleanze.

Ecco l’intera tribù con le varie sottotribù ed i generi collegati:
CORALLORHIZA Sottotribù (Corallorhizinae)
Corallorhiza, Govenia
ZYGOPETALUM Sottotribù (Zygopetilinae)
Zygopetalum, Promenaea, Acacallis, Aganisia, Batemannia, Koellensteinia, Mendoncella, Neogardneria, Pabstia, Zygosepalum.
WARREA
Otostylis, Warrea, Warreella
BOLLEA
Bollea, Chondrorhyncha, Cochleanthes, Huntleya, Kefersteinia, Pescatorea, Chaubardia, Chaubardiella, Stenia.
VARGASIELLA
Vargasiella
BIFRENARIA Sottotribù (Bifrenariinae)
Bifrenaria, Teuscheria, Xylobium
LYCASTE Sottotribù (Lycastinae)
Lycaste, Anguloa, Neomoorea
MAXILLARIA Sottotribù (Maxillariinae)
Maxillaria, Scuticaria, Cryptocentrum, Cyrtidium, Mormolyca, Sepalosaccus, Trigonidium
DICHAEA Sottotribù (Dichaeinae)
Dichaea
TELIPOGON Sottotribù (Telipogoninae)
Telipogon, Trichoceros.

ORNITHOCEPHALUS Sottotribù (Ornithocephalinae)
Ornithocephalus, Dipteranthus, Hofmeisterella, Zygostates.

Phalaenopsis fimbriata

Phalaenopsis fimbriata J.J. Smith

Pubblicazione: Bull. Jard. Bot. Buitenzorg, Ser III, iii. 300 (1921).
Sezione: Zebrinae
Distribuzione: Filippine, Giava, Sumatra.
Etymologia del nome di specie: dal latino “fimbriatus” in riferimento alle frangiature del labello

Sinonimi:
Polychilos fimbriata (J.J. Sm.) Shim Malayan Nat. J. 36(1):23. 1982.

Varietà:
Phalaenopsis fimbriata f. alba O.Gruss & Roellke ex Christenson. Phalaenopsis: a monograph. 122. 2001.
Phalaenopsis fimbriata f. alba O.Gruss & Roellke. Orchidee. 43(2):89. 1992.
Phalaenopsis fimbriata subsp. sumatrana (J.J.Sm.). Christenson. Phalaenopsis: a monograph. 121. 2001.
Phalaenopsis fimbriata var. tortilis O.Gruss & Roellke. Orchidee. 43(2):89. 1992. Without type.

Note di coltivazione:
La letteratura pone come condizioni ideali, luce molto soffusa, ambiente ventilato, substrato sempre umido, temperature estive 24 – 28 gradi centigradi, invernali 18 – 20 gradi, ma nella mia collezione le temperature invernali sono forzatamente molto inferiori (notti anche a 10 gradi) e questa specie riesce a cavarsela dignitosamente. Importante non bagnarla con temerature basse. Si sviluppa bene anche su zattere. Fertilizzazioni standard.

Hygrochilus parishii, ex Vandopsis parishii

Genere Hygrochilus:
Il dizionario “Orchid genera” di Peggy Alrich e Weslet Higgins fa riferimento a 2 specie, forse considera – Hygrochilus parishii var. marriottianus (Rchb.f.) Pradhan – come specie, ciò scritto, gran parte della letteratura lo considera un genere mono specie:
Hygrochilus parishii
Sottofamiglia: Epidendroideae • Tribù: Vandeae • Sottotribù: Aeridinae • Genere: Hygrochilus Pfitzer (1897).
Hygrochilus , pochi collezionisti hanno dimestichezza con questo nome di genere, pur avendolo da anni nella loro collezione… io sono fra quelli!!
Questa specie è più nota come Vandopsis parishii, ma in questo caso Ernst Pfitzer, che per primo collocò questa specie in un nuovo genere, aveva buone ragioni per farlo, ci vollero molti anni per far accettare alla scienza tassonomica, le sue valutazioni, però…
vandopsis_parishii_fioreHygrochilus parishii (Veitch & Rchb.f.) Pfitz. è stato scoperto per la prima volta da Charles Parish in Myanmar (Birmania) nel 1862. Parish inviò una pianta al giovane Reichenbach, che la descrisse dandole il suo nome (Gardeners’ Chronicle 1867 – Vanda parishii). Nel 1897, Ernst Pfitzer creò un nuovo genere, Hygrochilus appunto, nel quale sistemò quest’unica specie per la particolarità del suo labello.
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Sl. Orpetii (Laelia pumila x Sophronitis coccinea)

Foto in evidenza: Sl. Orpetii ‘Bella Vista’

Sophrolaeliocattleya Orpetii… una storia piena di fascino

Eravamo nella primavera del 1901 quando il sig. Edward Owen Orpet ammirò le prime fioriture del suo incrocio (Laelia pumila x Sophronitis coccinea).
Edward Owen rimase molto soddisfatto dei suoi risultati,era proprio quello che voleva ottenere: colori intensi, fiori grandi, consistenti e piante piccole. Decise di registrare quell’ibrido artificiale…era il primo realizzato negli U.S.A.  Questa che si vede nella foto è il cultivar Sl. Orpetii ‘Bella Vista’ in fiore attualmente nella mia collezione. Non è un fotomontaggio, le proporzioni sono reali. Per avere il senso delle misure, teniamo conto che il vaso misura 10 centimetri di diametro.
Di questo incrocio non ci sono tante notizie. E’ un ibrido primario quasi dimenticato e seppur molto affascinante, assai raro da trovare nelle collezioni. La sua coltivazione poi, rappresenta la sintesi dei problemi che si incontrano con le orchidee brasiliane: facili e nello stesso tempo delicate.

Genealogia:
Sl. Orpetii = L. pumila x Soph. coccinea (1901) Ibrido registrato da Orpet.
Questo ibrido primario si è guadagnato un posto di prim’ordine nella storia orchidofila degli U.S.A. in quanto è stato il primo incrocio artificiale nato nel continente americano ad essere registrato nella “Sander’s List of Orchid Hybrids and The Orchid Stud-Book.”
Inizialmente le sue qualità non erano state molto apprezzate e dovranno trascorrere parecchi anni (1977), perché conquisti dei premi RHS e AOS.
Negli anni 70 cominciano a cambiare i gusti dei collezionisti e del mercato, le minicattleya salgono ai vertici del gradimento a discapito delle Cattleya a grandi fiori, regine incontrastate fino agli anni 60, ed è in questo periodo che questo ibrido primario riconquista la scena nelle collezioni.
Dal 1977 in poi, Sl. Orpetii ottiene oltre 18 premi di rilevanza internazionale per la qualità dei suoi fiori.

Il cultivar Sl. Orpetii ‘Bella Vista’ presentato a concorso da un coltivatore giapponese ha ricevuto un BM/JOGA.
Le foto vi mostrano la mia Sl Orpetii ‘Bella Vista’, pianta stupenda e molto adattabile a varie condizioni di coltivazione. Posizionando varie piante in diverse zone della serra si possono ottenere fioriture a partire da Febbraio fino a Maggio Giugno.
Nel mercato si possono trovare diversi incroci discendenti dalla Sl. Orpetii, ad esempio: Sl Psyche x Sl. Orpetii e Sl. Orpetii’Velvet Doll’ x Slc. Red Gypsy

Qualche nota sui genitori di Sl Orpetii
Le doti importanti di questo incrocio: piccola dimensione della pianta ed intensità del colore dei fiori, caratteristiche ereditate dalla Soph. coccinea, mentre la Laelia pumila ha trasmesso la grande dimensione dei fiori (8cm)

Sophronitis coccinea
Il primo ibrido ottenuto con Soph.coccinea è Sophrocattleya Batemanniana (x Cattleya intermedia) registrato nel 1886 da Veitch. Questo incrocio, esibito dal Barone Sir Henry J. Schroder nel 1887, ha ottenuto “l’Award of Merit by the Royal Horticultural Society (RHS)”.

Laelia pumila
Laelia pumila è stata utilizzata come genitore in 51 incroci dal 1856 fino al 1935. Così come Soph. coccinea, anche L. pumila rimangono parcheggiate nell’oblio degli ibridatori fino agli anni 60, successivamente sono registrati altri 90 incroci con genitore Laelia pumila.
Tuttavia, una delle più belle minicattleye con genitore L. pumila è “Laeliocattleya Clive (L. pumila x C. dowiana), uno dei primi incroci registrato da Clive Cookson nel 1893. Fra 1894 e 1908, questo incrocio ha ricevuto quattro FCC e tre AM dalla RHS.

Laelia purpurata forma ‘werckhäuserii’

Le varietà di questa stupenda orchidea non finiscono mai di stupire i collezionisti

Collezione guido De Vidi
Nella foto possiamo ammirare la forma ‘werckhauseri’ o ‘ardosia’ (roccia metamorfica brasiliana di colore idigo).

Gli orchidofili brasiliani sostengono che il nome corretto della varietà dal labello blu indigo con striature più scure sia – Laelia purpurata forma ‘ardosia’-, mentre il nome – Laelia purpurata forma ‘werckhäuserii’ – vada ascritto solamente alle poche piante scoperte dal Tedesco Werckhäuser naturalizzato in Brasile ed alle loro divisioni.

Laelia purpurata è il fiore nazionale dello stato brasiliano di Santa Catarina. Fu scoperta da François Devos nel 1847 e successivamente decritta da Lindley 1852-3 – leggi questo post

Alcune delle oltre 100 varietà di Laelia purpurata:
– aço: labello violetto, petali e sepali bianchi
– alba: bianca con la gola del labello giallo
– amena: labello rosa, petali e sepali bianchi
– anelata: fiore annellato con venature sul labello
– atropurpurea: labello magenta porpora, petali e sepali rosa
– carnea: labello salmone, petali e sepali bianchi
– coerulea: labello bleu senza venature
– delicata: tipo amena con forma piena e colore più discreto
– flamea: petali e sepali rossi
mandayana: bella forma con il labello color rosa porpora, come la russeliana ma senza venature nella gola del labello
– marginata: bordo del labello bianco
– oculata: con due occhi scuri ai lati della gola del labello
– rosea: labello scuro senza venature nella gola, petali e sepali rosa
– roxo bispo: porpora scuro
russeliana: rosa con labello colo lilla gola più chiara
– sanguinea: rosso sangue
– striata: petali con venature colorate
– venosa: venature sul labello
– vinho: labello color vino
– vinicolor: color vino
– werkhauserii: labello blu con striature scure