Il corsivo

Il panorama delle orchidee in Eurolandia, introduzione

Dalla discussione del precedente corsivo “ utopia e ragione” è nata l’idea di allargare l’analisi a livello Europeo, con l’obiettivo di comparare le varie realtà dell’orchidofilia in Eurolandia.
Mi piace scrivere “orchidofilia” piuttosto che “orchidologia” proprio per evidenziare il senso popolare dell’amatorialità legata al mondo delle orchidee e per scinderlo dalla visione di esclusivo olimpo elitario, dove esibire teoriche esercitazioni.
L’importanza dello studio e della ricerca, anche nel nostro specifico settore, è fuori discussione e sono di grande aiuto per noi orchidofili, tutti i supporti scientifici dei botanici, professori di biologia e tassonomi, ma, se le osservazioni scientifiche navigano spesso su canali protetti e professionali, l’amatorialità, vive con spontaneità e deve essere incentivata o più esattamente divulgata, penso quindi ad una stretta correlazione fra amatori, studiosi e produttori commerciali.
Per quel poco che mi è dato di conoscere della situazione generale e più in particolare delle varie realtà Europee, l’amatorialità è maggiormente diffusa, laddove funziona la simbiosi ricordata in precedenza.
Per avviare la ricognizione conoscitiva, mi viene spontaneo ricordare che ad esempio in Germania, dove il collezionismo è molto diffuso, si nota una stretta commistione con i diversi produttori locali, i quali molto spesso sono loro stessi, soggetti promotori delle varie occasioni d’incontro.
Pure in Danimarca, la cui amatorialità e le manifestazioni di spicco conseguenti, leggi EOC 2000, si sono avvalse dell’impulso importante di un amatore/produttore di fama Internazionale, c’è una stretta collaborazione tra le associazioni di collezionisti e la ricerca e/o produzione.
Per quanto mi sarà possibile, dal prossimo corsivo, cercherò di analizzare le situazioni dei principali paesi Europei, a partire appunto dalla Germania, a quanto si dice, sempre in agguato per soffiarci l’EOC del 2006. Conto anche su qualche contributo di voi visitatori.

7 pensieri su “ Il corsivo

  1. Graziella

    Mi scuso con il blog per aver involontariamente dato addito a delle provocazioni anonime. Io non ho alimentato nessuna accusa, leggo rifletto e giudico documentando, senza offendere ne accusare. Penso che quanto riportato sul mio precedente commento, sia inconfutabile.
    Condivido le argomentazioni del signor Jacopo e se fossimo in grado di sviluppare corrette discussioni, forse aiuteremmo l\’Italia orchidofila a crescere, ma l\’idea del signor DeVidi,anche questa utopica di spazi web totalmente liberi,viste le incursioni fine a se stesse, non fa ancora per noi ed io torno alla mia lettura silente. Ciao a tutti.

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  2. name

    Non la definirei codardia, preferisco dire che in anonimato si è più liberi dai pregiudizi che normalmente nascono dalla conoscenza di certe realtà relative alla persona. In altre parole il commento anonimo non viene analizzato in base a chi lo ha scritto, in base alla sua popolarità o ruolo; ma viene letto e interpretato tal quale senza inutili supposizioni. Di codardia parlerei se nel commento compaiono offese. Il mio vuol essere solo un confronto fra la realtà esposta e quella che andrebbe considerata in seguito alle delucidazioni che doverosamente dovrebbero giungere. Mi scusino quindi le persone offese, perchè non è mia intenzione farlo. Mi sono espresso in termini forti perchè sono diretti, ma ciò non vuol dire che siano infondate allusioni o offese. Purtroppo non accetto l\’ipocrisia delle belle parole che eclissano comportamenti contraddittori, non me ne vorrete per questo desiderio di sincerità e coerenza. Nulla contro il post, che pare un discorso interessante da affrontare, era una risposta a Graziella che senza soffermarsi su certe sottigliezze ha creduto giusto alimentare le accuse di DeVidi verso i vivaisti che sfruttano i neofiti, accuse non supportate da fatti reali e smentite da chi ha potuto constatare il contrario. Stesso dicasi sul discorso delle mostre povere di privati e monopolizzate dai vivaisti, discorso sul quale ho avuto delle dubbiose analisi da offrire ai visitatori. Se fossero delle sviste gradirei che mi si illuminasse, ma notando che si fa prima a cancellare e evitare di rispondere non posso far altro che pensare che ci si comporti in modo vergognoso. Anche un anonimo può aver diritto ad una risposta, se questa può smentire le allusioni dello stesso o fare il contrario. Non rispondendo giustificandosi con fantomatiche diffamazioni insidiose si conferma appunto il contrario. Seguo gli altri anonimi e mi congedo.

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  3. Carla G.

    Se mi Ë concesso, spendo due parole sul commento \”dell\’anonimo veneziano\” che si firma name.
    Lei approfitta della libertà e dell\’anonimato di questi commenti per scaricare rancori indecifrabili, così facendo commette due scorrettezze che annullano qualsiasi sua eventuale ragione.
    Esprimere un proprio parere senza rilasciare pubbliche generalità è una opportunità che ci deve responsabilizzare, cosa centrano le sue bordate con questo post che apre sul tema delle orchidee in Europa. Se ha dei problemi con il Signor Devidi li chiarisca con lui, magari facendosi conoscere;
    soltanto così può reclamare le sue ragioni, l\’anonimato nel suo caso è accumulo di bieca codardia.
    Il tema del corsivo lo trovo interessante perchè consente di capire le varie situazioni, ad esempio io ho avuto modo di conoscere qualche collezionista Svizzero in esposizioni di qualche anno fa a Varese e ricordo che insieme ad altri amatori, avevano organizzato un bellissimo stand, mi piacerebbe avere notizie della situazione odierna. Grazie dell\’ospitalità.

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  4. name

    Cara Graziella, ma tu lo sai che chi diceva le cose che hai incollato, dandogli ragione (tu e il tempo, come dici…) va a braccetto con un commerciante e solo con lui? Chiediti come mai dove c\’è uno c\’è anche l\’altro a fargli da spalla. Mai visto in vita mia altri casi di diretta pubblicità da parte di un coltivatore privato a beneficio di un privato vivaio. Solitamente si usa avere una certa discrezione, anche nei casi in cui ci si affeziona ad un vivaio di fiducia. In questo caso invece no. Organizzano una mostra (DeVidi o Flover) e invitano solo l\’amico del cuore, si fanno pubblicità a vicenda e poi DeVidi sparla degli altri vivai che \”spennacchiano\” gli sprovveduti. Voglio proprio vedere cosa succederà alla prossima mostra, dove Flover venderà solo ed esclusivamente ibridi commerciali per non trarre in inganno i neofiti. Ma oltre alle piante di DeVidi, ci saranno anche specie particolari da comprare per noi coltivatori avviati? E se si, dovremo mostrare una patente che certifichi la nostra esperienza per poter azzardare l\’acquisto di qualche specie più insolita? Misteri.

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  5. iacopo

    Cara Graziella

    Dobbiamo fondare un gruppo di orchidofili anonimi, un gruppo di autoaiuto nel quale le persone più fragili possano raccontare la loro storie, confessare quante orchidee hanno fatto fuori, quanti soldi hanno buttato, trovare conforto e protezione dagli spacciatori di orchidee. Col tempo e con la solidarietà qualcuno potrà forse uscire dal tunnel e smettere per sempre la dipendenza dalle orchidee! Certo ci saranno ricadute, alcuni non ce la faranno ma non dobbiamo arrenderci… :-)))

    Scherzi a parte, non ti offenderai se scherzo un po\’, non la vedo così nera!!! I produttori e i commercianti professionisti di orchidee italiani e stranieri sono prodighi di consigli e di istruzioni per chi ha voglia di chiedere e tempo di ascoltarli. Sono rintracciabili al telefono e per e-mail anche a mesi di distanza da quando ti hanno venduto una pianta. Quelli con cui ho parlato sono persone fortemente appassionate del loro lavoro che fanno spesso con qualche sacrificio. Non di rado anche nelle mostre mercato sono impegnati a raffreddare gli entusiasmi di certi acquirenti un po’ superficiali. Quante volte ho sentito sconsigliare l’acquisto di una pianta.

    Le persone che frequentano mostre e mercati sono in stragrande maggioranza adulti e vaccinati, sono capaci di intendere e di volere, potrà capitare in media una volta nella vita di lasciarsi prendere la mano, uno impara dai propri errori e a meno che non rientri in una casistica patologica. Ci sono fuochi di paglia e ci sono amori che durano tutta la vita è abbastanza normale. C’è che rimane deluso se gli muore una pianta e non ci riprova più. C’è chi si impegna ancora di più misurando meglio le sue forze e scegliando meglio.

    I prezzi delle orchidee (specie e ibridi non commerciali) sono in genere accettabili, essendo ormai diffusissimi i listini in rete è ormai alla portata di tutti fare confronti con prezzi di altri vivaisti italiani ed europei. Anche qui però sta all’iniziativa del singolo. Una specie botanica anche non molto diffusa può costare meno di una pizza e una birra. Certo bisogna guardarsi un po’ intorno scegliere un minimo, si può imparare anche da soli. Piuttosto pensiamo a quanto costa una Phalaenopsis allevata in batteria dal fioraio all’angolo.

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  6. Graziella

    Scrivo il mio pensiero.

    Credo che i produttori professionisti abbiano una grande importanza per noi amanti delle orchidee ma molte volte siamo lasciati a noi stessi, ecco qualche esempuio scovato nel web:
    recente messaggio in mailing-list……Vedi io ho iniziato da circa sei mesi perchè avevo bisogno di una valvola di sfogo, di qualcosa che occupasse
    ogni centimetro della mia mente, e devo dire che le mie piccoline mi hanno dato
    soddisfazione. Al momento ho sei piantine di cui cinque sono miniature. Le mie
    miniature sono:
    Dendrobium jenkinsii
    Dendrobium bellatulum
    Dyakia endersoniana
    Sophrontis brevipendiculata
    warningia Eugenii Che è fiorita questa settimana
    Poi ho un phargmipedium besseae. Ho letto che hai una cattleya, ma la tieni in
    casa? Pensavo che non fosse possibile, che tipo è?questa mattina hpo trovato
    della roba appiccicosa su una foglia del phargmipedium,credo sia stata colpa
    degerli afidi, sai cime posso toglierla?Vedi credo di essere molto poco esperta e
    dho bisogno dei consigli di tutti…..
    ..poi la stessa principiante, in un forum di orchidee…….Questa mattina ho trovato su una foglia del mio phargmipedium besseae della roba trasparente e appiccicosa, credo sia colpa degli afidi, come la tolgo? Sapete ha appena messo una nuova foglia e sta mettendo nuove radici…….sempre sul forum, un altro orchidofilo…..,bè direi che è un po\’\”ferma\” ma aspetto fiducioso, in compenso ho avuto un epidemia a molte phal botaniche e al mio paphio rotschildianum(con quello che lo pagato), le foglie sembravano \”incise\”tipo tatuaggio e cadevano, cosi\’ ho diverse piante con belle radici ma senza foglie!!!Hai qualche idea?

    Tutto questo per chiedere:
    1) perchè i commercianti non consigliano i neofiti ad iniziare con piante più facili?
    2) non trovate che chi ha scritto su questo post…\” Certo, è vero che l’appassionato delle orchidee è particolarmente attratto dal loro possesso ed è proprio questo il tallone d’Achille del collezionista: quando si trova davanti all’oggetto della sua folle passione, perde qualsiasi cognizione del valore del denaro e punta dritto e ad ogni costo al raggiungimento del suo obiettivo (è mitico l’aneddoto di quel collezionista, che pur di possedere una rara orchidea, falsificò le carte anche alla mamma).
    Poi si torna a casa, ed a mente fredda si è presi dal panico, prima di tutto per i soldi spesi e poi per non saper rispondere alle esigenze di quella stranissima pianta che tanto aveva stuzzicato la fantasia nel magico mondo della fiera, e si comincia a pigiare S.O.S. sulla tastiera del computer.\”….il tempo gli dia ragione?

    Quanto riportato è di facile visione nel web ed i soggetti possono essere ogn\’uno di noi, quello che conta e che preoccupa, ritengo siano i contenuti. Grazie ciao alle orchidee ed a tutti i blogger.

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