Archivio mensile:Giugno 2007

Liparis viridiflora

Un pò d’ onore ad un genere poco presente nelle collezioni, addiritura non menzionato in qualche enciclopedia di settore.

Forse il motivo va cercato nella scarsa appariscenza dei fiori e nella relativa confusione con altri generi: in certe note bibliografiche le sezioni sono elevate a rango di genere (Cestichis) ad esempio.
Credo che molte specie del genere Liparis meritino di essere conosciute sia per la loro delicatezza e non di meno per la raffinatezza, con le poche note a seguire desidero richiamare l’attenzione degli orchidofili anche su queste minuscole e timide orchidee.

Il genere

Liparis L. C. M. Richard

Il genere Liparis, assai diffuso soprattutto nelle regioni tropicali e temperate, comprende circa 350 specie, tra cui alcune epifite. In Europa è nota una la sola specie: Liparis loeselii

Liparis loeselii (L.) L. C. M. Richard
Il nome del genere deriva dal greco liparòs (untuoso- grasso) per via della lucidità delle foglie e degli pseudobulbi di alcune specie.
Le piante di Liparis non sono molto presenti nelle collezioni per via dei loro fiori poco appariscenti e di piccole dimensioni; petali e sepali sono molto simili, il labello è piccolo, appiattito ed arguto.
Le specie dei generi Liparis e Malaxis spesso si assomigliano e creano molte difficoltà ai botanici, sia nella distinzione di genere, così come nell’identificazione delle varie specie di ogni gruppo.

Il genere Liparis ha due sezioni ben definite. Una raggruppa piante che assomigliano al genere Malaxis, mentre l’altra è abbastanza distinta al punto che qualche studioso la colloca come genere specifico: Cestichis.
La maggior parte delle piante di quest’ultima sezione hanno le foglie a forma di erba ed i fiori si formano su corti steli dotati di brattee distiche e prominenti.

Le piante della prima sezione sono solitamente strutturate con pseudobulbi lucidi e con 2 o 3 foglie apicali, carnose e racemose: gli steli fiorali spuntano all’apice delle foglie.
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Cypripedium calceolus visti dal telefonino di Claudio

Lassù sulle montagne

…volevo inviarti queste foto, scattate ieri ai piedi del Sass Maor (quota 1.600 mt) in Val Canali.
Purtroppo le foto sono state scattate con il telefonino e non rendono appieno la bellezza di questi Cypripedium calceolus
Claudio
Grazie Claudio…non ha importanza la qualità delle foto, le sensazioni sono ugualmente forti e noi cogliamo questa buona occasione per dedicare un post alla regina delle orchidee:

La scarpetta di venere
Nota: La foto di Venere riprodotta di seguito non è stata fatta da Claudio ma è di pubblico dominio perchè il suo copyright è scaduto. Questo vale nell’Unione Europea, negli Stati Uniti d’America, nel Canada e in tutti i paesi nei quali il copyright ha una durata di 70 anni oltre alla vita dell’autore.
Pensiamo sia cosa gradita accostare un bellissimo dipinto di Venere a questa orchidea simbolo.

Dettaglio di Venere nel quadro “La nascita di Venere” di William-Adolphe Bouguereau (1879)

Miti e leggende
Con il nome di Aphrodite per la mitologia Greca e poi Venere per quella Latina si simboleggia la dea della bellezza e dell’amore.
Leggi questo racconto tratto dalla pagina 4 del post “Paphiopedilum: la grande avventura della loro coltivazione”

Cypripedium calceolus L.
Famiglia: Orchidaceae
Genere: Cypripedium
Specie: calceolus

Nomenclatura binomiale
Cypripedium calceolus L.
Nomi comuni: Pianella della Madonna e Scarpetta di Venere.

Il genere Cypripedium comprende circa 47 specie endemiche in varie parti del mondo. Tre sono presenti in Europa, di cui una sola in Italia: Cypripedium calceolus.

Entrambi gli stomi del genere Cypripedium sono fertili, unico genere in Europa con questa peculiarità e per questo, alcuni tassonomi (Vermeulen 1966, Rasmussen 1985, e Delforge 1994) lo considerano affine ai generi Paphiopedilum, Phragmipedium e Selenipedium, inserendolo nella famiglia delle Cypripediaceae (Lindley 1833).
Dressler nel 1993, colloca questo genere nella sottofamiglia Cypripedioideae Lindl.
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Quiz della sera

Quando le orchidee ci fanno giocare

Collezione Guido De Vidi – foto 03.06.07

Una bellissima specie alla quale sono molto affezionato (il motivo non lo posso raccontare), ora è un grande esemplare che presenterò appena risolto il quiz…la vincita? Una piccolissima divisione da consegnarsi in loco.

Domande:
1 – Nome di genere e specie attualmente accettati
2 – Sinonimi (in caso di parità di risposte vince chi cita il maggior numero di sinonimi)
3 – Basionimo
4 – Dimensione dei fiori (la verifica sarà fatta con misurazioni sulla pianta attualmente in fiore)

Mercoledì prossimo le soluzioni: buon divertimento!

Giovedì 7 Giugno 2007
Risposte:

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati

1 – Nome di genere e di speecie attualmente accettato: Cirrhopetalum frostii (Summerhayes.) Garay, Hamer & Siegerist 1994
2 – Sinonimi
Bulbophyllum bootanoides (Guill.) Seidenfaden 1973
Cirrhopetalum bootanoides Guillaumin 1956
Cirrhopetalum bootanense auct. non. Griff. Guillaumin 1958
3 – Basionimo: Bulbophyllum frostii Summerh.1928
4 – Misure dei fiori in foto: lunghezza 2,5 centimetri – larghezza 1,3 cenimetri – altezza 1,6 centimetri

Leggi questo post e poi fate un pò i conti per stabilire il vincitore.

Cattleya: rinvaso e disinfestazione dalla “cocciniglia cotonosa”

Operazioni di pulizia e di rinvaso

Pseudobulbo di Cattleya ibrido attaccato da una colonia di cocciniglia.
Uno dei problemi più gravi per il coltivatore di orchidee è la lotta alla cocciniglia, superfamiglia Coccoidea con oltre 5000 specie, fra le tante, quella comunemente chiamata “cotonosa” è forse la più temuta.

Nelle orchidee la cocciniglia è molto pericolosa e subdola. A volte per scovarla bisogna guardare sotto le guaine che avvolgono gli pseudobulbi.

Quando si scopre che un’ orchidea è colonizzata a tal punto dalla cocciniglia (vedi foto), risulta indispensabile intervenire drasticamente con azioni di pulizia, disinfestazione e rinvaso della pianta.

Coccoidea
Ordine: Rhynchota
Sottordine: Homoptera
Sezione: Sternorrhyncha
Superfamiglia: Coccoidea HANDLIRSCH, 1903

Nomi comuni
Cocciniglie
Coccidi
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