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Cestini di legno per le Vandaceae, cestelli di ferro per le Pleurothallidinae “Dracula” e museruole per le Stanhopeinae. Nell’intento di simulare il più fedelmente possibile, l’habitat delle orchidee, i coltivatori si sbizzarriscono nelle soluzioni più svariate.
Alchimie segrete per i composti dei substrati, vasi trasparenti, vasi forati anche nelle pareti verticali, varie tipologie di zattere e tronchetti. Tutti stratagemmi per far crescere bene le nostre orchidee e chi più ne ha più ne metta!.
A complicarci la vita ci sono pure le orchidee dal cosiddetto “geotropismo negativo”, ovvero con gli steli fiorali che si formano alla base degli pseudobulbi e puntano verso il basso, attraversando in tal modo la parte radicale delle piante.
In questo, le Stanhopeinae sono maestre. Che dir si voglia, con le Stanhopee, la vecchia e cara museruola è ancora la soluzione imbattibile… siete d’accordo?
Una soluzione molto usata dai vecchi coltivatori ed ancora molto funzionale è quella di contenere il substrato in capienti museruole: sì proprio quelle gabbie che i nostri contadini, nel recente passato, applicavano al muso delle mucche e degli asini per impedire loro di mordere ed anche di mangiare durante i lavori delle arature…da cui la metafora “mettere la museruola” per rappresentare simbologie d’asservimento, costrizioni e censure.
Nel nostro caso, paradossalmente, la museruola non ha la funzione di costrizione, ma quella di contenimento libero. Gli steli fiorali delle orchidee con geotropismo negativo, possono uscire fra le sue larghe maglie.
Dove trovare le museruole?
Bisogna auto costruirle, credo sia impossibile trovarle nel mercato, ma non è difficile.
Il principio è quello della maglia delle reti di recinzione e si parte legando ad un piccolo cerchio di ferro (3 centimetri di diametro) 8 fili di ferro doppi, lunghi 60 centimetri ciascuno e di piccola sezione (per poterli facilmente manipolare) formando 8 lunghe asole.
Creata la base di partenza si procede attorcigliando fra loro gli spezzoni di ferro all’uopo predisposti (vedi le maglie delle reti molli, non elettro saldate), il primo giro in forma molto stretta e poi sempre più larga, livello dopo livello.
All’estremità superiore chiudere tutto, attorcigliando gli spezzoni ad un anello di ferro grosso e rigido (vedi foto sopra). Il diametro dell’anello finale sarà propozionale alla larghezza delle maglie costruite. Per sostenere la museruola, legare tre fili di ferro sottili e raccolti a gancio finale.
Nel caso si usi come substrato, fibra di vario tipo, si può sistemare direttamente la piante nella museruola, se si usa bark bisogna rinvasare la pianta in vasi normali, attendere 1 o 2 anni che si formi un tutt’uno fra le radici della pianta ed il bark del substrato, tanto da poter estrarre il tutto dal vaso e sistemarlo nella museruola.
…se non ce la fate a costruirle posso fornirvele io.
Chi è interessato mi contatti a questo indirizzo info@orchids.it
Penso che dovrò farmela una per la mia povera Stanhopea, che non fiorisce e sospetto che sia a causa dell’intrico di radici e di sfagno!
Potrei anche metterla in un cestello di legno?