Dopo un anno di attesa finalmente riesco a vedere la famosa Scarpetta di Venere (o Pianella della Madonna) in piena fioritura, che continuerà ad occhio e croce per un’altra decina di giorni.
L’anno scorso me la persi per aver visitato il sito con una settimana di ritardo, mentre quest’anno nonostante pensassi ad un ritardo nella fioritura dovuta alla stagione piovosa, l’intuito mi ha suggerito che il momento giusto fosse comunque arrivato.
Sabato mattina, presto in piedi come al solito, ho aperto un balcone e sebbene a nord il tempo non sembrasse dei migliori, ho deciso di uscire per uno dei miei ormai usuali sopralluoghi. Spinto da chissà quale misteriosa vocina, anziché visitare uno dei tanti biotopi scovati in internet, nelle orecchie mi riecheggia una parolina….Cypripedium calceolus, Cypripedium calceolus, Cypripedium calceolus, Cypripedium calceolus….
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Orchidee spontanee…andar per biotopi.
La passione per la natura e per le Orchidee in particolar modo, mi ha indotto da un anno a questa parte, a ricercare in internet prima, e verificare sul campo dopo, alcuni biotopi censiti nella provincia di Belluno ed in particolare in quella fascia pedemontana che si estende dal luogo dove abito, Alano di Piave al confine con la provincia di Treviso, fino a Belluno.
La ricerca sul campo è senz’altro meno agevole di quella che si può effettuare in internet, il motivo è presto spiegato…il web non ti dice quando è stata rilevata la fioritura di una data specie di orchidea spontanea, e comunque il periodo di fioritura varia di anno in anno a seconda dell andamento delle temperature primaverili, ovviamente più stentano ad alzarsi, più avanti inizierà la stagione delle orchidee.
Cosi, la visita a distanza di una settimana dello stesso biotopo può portare a vedere fiorita/sfiorita una specie a dispetto di un’altra.
Dopo un’inverno trascorso, quindi, alla ricerca nel web di informazioni ecco che, finalmente, nell’arco di oltre un mese, nonostante l’inclemenza del tempo, la ricerca sul campo ha prodotto, per me, nuove scoperte.
Precedenti sopralluoghi sono stati tralasciati in quanto non hanno aggiunto nuove specie al “carnet” di quelle già censite e fotografate.
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Due giorni…spontanei
Alcuni probabilmente riterranno leggermente eccessiva l’euforia per il solo aver fotografato specie non ancora inserite nel proprio “carnet”, ma il connubio tra due passioni – fotografia e orchidee – rende la cosa, allo stesso modo, particolarmente eccitante e gratificante.
L’alzarsi presto al mattino porta indubbiamente alcuni vantaggi, quali il poco traffico per raggiungere i luoghi di ritrovamento e l’assoluta quiete nel poter guardarsi attorno senza il timore di rivelare alle persone sbagliate (ahimè esiste ancora chi raccoglie orchidee come margherite) i luoghi di stanziamento di queste meravigliose miniature della natura.
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Spontaneamente
Le spontanee del Piave.
Non potendo presenziare domenica con gli amici del Club per l’escursione in quel di Verona non mi sono trattenuto dal fare un salto a venti minuti da casa, (Treviso) in questo posto relegato alla storia che è il sito dell’isola dei morti sul fiume Piave. Come vedremo non sono mancate le sorprese. l’Isola dei morti è un luogo veramente straordinario, carico di storia; l’isola è definita “Porta della Vittoria” poiché fu da qui che l’esercito si portò a Vittorio Veneto e la presenza di orchidee spontanee ne arricchisce senza dubbio l’importanza. La presenza di orchidee spontanee in una zona adiacente alla campagna e ai margini del Piave lascia stupefatto il visitatore ed è anche segno che anche la pianura veneta ha dei tesori naturalistici da salvaguardare con molta attenzione.
Orchis militaris, gruppo di quattro esemplari.
Non mi aspettavo grandi ritrovamenti, ma la natura sa dare grandi soddisfazioni ed ecco apparire sparse ma anche in grandi gruppi le Orchis militaris. Questa orchidea deve il suo nome dal fiore che ricorda la figura di un soldato con l’elmetto, trovo queste orchidee straordinariamente belle e situate in un posto che onora la gloria di coloro che con il sacrificio hanno reso libera la nostra patria nel lontano 1915-1918.
Ophris holoserica (foto a destra), nello stesso luogo dove le avevamo fotografate lo scorso anno, ma anche sparse in tutto il lato destro, con un numero di esemplari direi accresciuto Cephalanthera longifolia (foto a sinistra), di queste ne ho scorto solo due esemplari in posti diversi.
Agli esperti eventuali correzioni sui nomi.
– foto Alberto Ghedin
Nota: tutte le foto sono di A. Ghedin
Orchis laxiflora – continuano a fiorire le orchidee alle sorgenti del Sile
Continuano a fiorire le spontanee alle sorgenti del Sile.
Oggi pomeriggio sul tardi ci siamo fatti coraggio e abbiamo deciso di andare a vedere cosa fosse rimasto della fioritura dell’Orchis morio dopo le feste recenti.
E’ consuetudine infatti che in occasione del 25 aprile e del I maggio molta gente si raduni in quei luoghi per il pic-nic, data l’abbondanza di luoghi aperti e di ampi prati. Purtroppo uno di questi è il famoso molinieto, di cui abbiamo parlato nel nostro ultimo articolo.
Era proprio come temevamo: di O.morio non ne è rimasta una!!! La maggior parte di esse raccolta, le altre schiacciate sotto i “plaids” dei “picnichisti”.
Pur aspettandocelo, ogni anno in noi si rinnova l’amarezza per questo scempio in un’ area di grande pregio naturalistico all’interno del Parco Naturale regionale del fiume Sile, senza che qualcuno dei preposti alla sua tutela faccia qualcosa per impedirlo.
Orchis laxiflora – foto G. & C.I.
Per fortuna qui la natura è forte, e se lasciata in pace dimostra la sua capacità di ripresa. Da qualche giorno è infatti iniziata la fioritura dell’ Orchis laxiflora (Lam.), orchidea acquatica.
Con la sua spiga lassa composta da fiori rosso porpora è tipica di prati acquitrinosi, paludi e torbiere.
Molto diffusa lungo il litorale, dove sopporta anche terreni leggermente salini, è presente dalle foci del Tagliamento fino al Delta del Po. Nel molinieto è presente nella zona più umida dove al momento sta fiorendo con dodici steli. Il fiore è molto bello e il suo porpora intenso spicca sul verde circostante.
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