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Cattley, Swainson, Lindley…: storia di una leggenda

Cattleya labiata: la sua scoperta, storia e leggenda.

William Cattley (1787-1835) era un mercante benestante abitante nei dintorni di Londra, a High Barnet. Era conosciuto anche per la passione per le piante, grande collezionista ed esperto coltivatore.Cattleya labiata - Coll. Bot. Come in uso in quei tempi incaricò un giovane botanico ed artista, John Lindley (1799-1865), di comporre un florilegium delle piante più rare che era riuscito a far fiorire nelle proprie serre (Lindley usufruì del momento per farsi sponsorizzare una delle sue prime opere, Digitalium Monographia). Ciò che ne uscì fu un piccolo capolavoro. Lindley disegnò molte delle tavole presenti in Collectanea Botanica, fra cui Trizeuxis falcata, fiorita a Cattley nel 1820 e Vanda [Aerides] multiflora, fiorita sempre a Cattley nel 1822. Nessuno ancora sapeva che la descrizione e la raffigurazione di Cattleya labiata sarebbe stato l’inizio di un ‘movimento sussultorio’ negli animi di molti avventurieri, orticultori, botanici e orchidofili per quasi un secolo.
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Hugh Low, A botanist in Borneo

Immagino che a tanti di noi, piantofili e non solo orchidofili, sia successo di viaggiare, con la mente per lo meno. A volte è un film o un documentario con una ambientazione appassionante che ci trasporta in luoghi mai abitati.A Botanist in Borneo Chi ha maggior fantasia si lascia trasportare dalle parole di un libro, dalle avventure di altri. Può essere un orchidea, un rododendro, una primula o tutto quello che ci passa per la testa; la ricerca, la fatica dell’avventura, la scoperta di una nuova specie, i pericoli, gli incontri, gli amori. La grande epoca dell’800 è passata, anche se cacciatori di piante sono tuttora esistenti. Ci sono stati personaggi che in vita hanno fatto molto rumore, altri silenziosamente hanno speso la propria vita al servizio dell’umanità. Hugh Low (1824-1905) appartiene a quella schiera di cacciatori di piante che spediti dal padre, commerciante in piante, in Malesia per soddisfare la domanda di nuove piante per il mercato inglese ed europeo, venne affascinato da una natura che non era stata ancora indagata, da una popolazione indigena che considerò non solo alla stregua di colonialista, per diventarne amministratore. “A Botanist in Borneo” è la raccolta dei suoi scritti che tenne dal 1844 al 1848, dei suoi viaggi che fece nella terra di Sarawak, Borneo. In questa terra nel 1846 trovò Dimorphorchis lowii, allora denominato Vanda.
Nella lettera indirizzata a Dr. John Lindley scrisse:Dimorphorchis lowii“Quando te la mandai ricordo di averti detto che c’era da aspettarsi qualcosa di spettacolare, e sono sicuro che quando produrrà le sue spighe di fiori in Inghilterra sarà l’ammirazione di tutti i coltivatori, probabilmente oltre ogni Orchidea finora conosciuta. Quando la vidi niente poteva essere considerato più bello: circa 200 piante crescevano in orizzontale dal fusto di un grande albero, e da ciascuna di esse due, tre o quattro catene di fiori, ognuna 10 piedi in lunghezza [2.5 m], e talvolta 12 piedi. Ogni singolo fiore è 3 pollici [7.5 cm] di diametro”. Le pagine di diario sono precedute da una ampia introduzione riguardante la sua vita e i suoi numerosi scritti riguardanti non solo le piante. Dopo il diario la raccolta di tavole, in parte disegnate da Low stesso, di piante che raggiunsero l’Inghilterra grazie a lui. Alcune orchidee sono state dedicate a Low, Paphiopedilum lowii, Dendrobium lowii, altre vennero introdotte in coltivazione grazie a lui, Coelogyne pandurata e Coelogyne asperata.
La tavola ritrae Dimorphorchis lowii, da A Second Century of Orchidaceous Plants di James Bateman, 1867. Si ringrazia Swiss Orchid Foundation

Handbuch der Orchideen-Namen

Dizionario dei nomi delle orchidee

Quante specie di orchidee esistono nel mondo? Alcuni dicono 30.000, altri 15.000. Naturalmente è difficile mettere d’accordo i vari studiosi che ogni anno identificano decine di nuove specie, o rinominano alcune esistenti come appartenenti ad un altro genere, o quando più entità considerate specie vengono invece classificate come sottospecie o forme, oppure specie già descritte vengono nominate sotto nuovo epiteto.Handbuch der Orchideen-Namen Scherzosamente ho detto all’autrice Henrike Berg Panà che solo una mente ‘tedesca’ poteva pensare di metter un po’ di ordine, perché effettivamente è questo quanto ha fatto in questo suo libro.Si tratta del frutto di numerosi anni di lavoro, dove non solo la passione per una famiglia di piante ma la competenza e la capacità di ricerca ha creato alla fine uno strumento di pratica utilità. Le piante vengono classificate in 1115 generi, quanti sono ritenuti validi secondo le più moderne classificazioni. Per ogni specie viene riferito in maniera concisa l’autore che l’ha descritta, i sinonimi, la pubblicazione in cui trovarne i riferimenti, la eventuale presenza sulla stessa di una immagine fotografica, il nome volgare, la forma di crescita, il paese di origine, l’abbreviazione commerciale del genere di appartenenza. E’ quindi un libro rivolto a tutti gli appassionati di orchidee, sia a livello amatoriale che per professionisti; non serve per identificare una pianta sconosciuta, ma di fronte a due piante con nomi diversi possiamo scoprire trattarsi della stessa specie. E’ il primo passo verso una uniformità di linguaggio nel mondo delle orchidee.

Il libro è acquistabile direttamente dalla casa editrice Ulmer (www.ulmer.de) o presso ogni libreria.
Handbuch der Orchideen-Namen. Henrike Berg Panà. 2005. Ulmer. Stuttgart (Germania). 782 pp. 130 x 200 mm. € 39.90.
ISBN 3-8001-4620-7

Cycnoches chlorochilon

Questo post è scritto da Francesco, 17 anni, quarta liceo scientifico. Francesco è il più giovane orchidofilo che segue e commenta sul blog, grazie e buone orchidee.
L’articolo è materialmente postato dalla redazione in attesa che Francesco riceva la password di autore e di nuovo membro della redazione di orchids.it

cycnoches_chlorochilonCycnoches chlorochilon
Sinonimi: Cycnoches ventricosum var. chlorochilon
Questo genere vanta 16 specie, che sono diffuse nelle regioni tropicali dell’America centrale e meridionale.
Il nome del genere viene dal greco kuknos=cigno e aichen=collo, in riferimento alla colonna di queste orchidee piegata
La specie C.chlorochilon si può considerare la specie tipo del genere.
La pianta presenta pseudobulbi fusiformi alti fino a 25 cm con foglie elittiche decidue di colore verde chiaro;le infiorescenze sono ascellari e sono composte fino a 10 fiori per i fiori maschili d un massimo di 5 per quelli femminili, spesso di grandi dimensioni e molto profumati.
Questa specie fiorisce generalmente in inverno ed ha la caratteristica di produrre il tipo di fiori in modo differente per evitare l’autoimpollinazione.
Di questo genere sono noti alcuni ibridi come la Cycnoches “Wine delight” ed pochi altri.
Un altro genere prossimo è Catasetum, che hanno diversa morfologia di fiori ma la stessa caratteristiche di produrre i fiori in condizioni differenti.
Le piante producono fiori femminili in presenza di luce ed umidità elevata mentre quelle maschili in condizione di ombra e poca umidità.
La pianta chiede discrete quantità di acqua durante la crescita mentre da dopo la fioritura non deve essere irrigata perché facilmente soggetta a marciume radicale.
Alcuni coltivatori levano la pianta dal vaso , gli taglino quasi tutte le radici ed aspettano la comparsa di un nuovo germoglio per ripiantarla.
E’ una pianta che da discreta soddisfazione e sopporta temperature anche alte e può rifiorire due volte l’anno se ha le cure adatte.

Nota bene: queste informazioni sono state prese dall’articolo precedente di Guido sulla sua Cycnoches peruviana e sul web…accetto qualsiasi segnalazione di errori da parte mia(non sono mai stato un buon scrittore!)

Cymbidium mastersii

Cymbidium mastersii Griff. ex Lindl. in Bot. Reg. 31: t. 50 (1845)
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Cymbidieae
Sottotribù: Cymbidiinae
Sezione: Cyperorchis
Sinonimi: C. affine Griff.; C. micromeson Lindl.; Cyperorchis mastersii (Griff. ex Lindl.) Benth.; C. maguanense F.Y Liu

C. mastersiiE’ pur sempre emozionante, dopo anni di coltivazione e di conoscenze acquisite, vedere sbocciare una pianta in inverno. Fuori dalla serra le giornate sono cupe per la nebbia fitta alternate a giornate fredde e temperature che al momento scendono di notte a -4°C. Solo il calicanto è in fiore e in qualche angolo più riparato l’iris (Iris unguicularis). Il tepore dei 10°C mantenuti all’interno è stato sufficiente per far progredire la spiga e ottenere quindi la fioritura. I fiori sono pochi, in numero di 5, ma già mi immagino quando la pianta potrà chiamarsi esemplare e decine di spighe si innalzeranno e delicatamente arcuate mostreranno tutto il loro splendore e forte si potrà apprezzare il profumo di mandorla dei loro fiori. Griffith dedicò questa pianta a Mr. Masters, uno dei principali assistenti impiegati presso l’orto botanico di Calcutta. I Loddiges (noti vivaisti londinesi, particolarmente dediti alle orchidee) la ricevettero dall’ India nel 1841 e fiorì nelle loro serre nel dicembre del 1844. C. mastersii - Bot. Reg.
C. mastersii - Lindenia
Riproduzione di stampe antiche libere da copyright. Si ringraziano Missouri Botanical Garden e Swiss Orchid Foundation.

Questa specie è originaria del nord dell’India, del Myanmar, del nord della Tailandia e del sud della Cina. Il suo habitat è costituito dalle foreste sempreverdi dove cresce in piena ombra come epifita sugli alberi o sulle rocce ricoperte da muschi e altro materiale ricco di humus. A differenza di altri cymbidium, è provvisto di pseudobulbi che non si accrescono in maniera simpodiale, ma hanno crescita indeterminata venendosi a creare col tempo una specie di fusto recante la base rinsecchita delle foglie.C. mastersii Queste sono disposte in maniera distica all’apice, in numero di 6-17, lineari lunghe circa 65 cm e larghe 2,5, con un caratteristico apice bilobato che permette di differenziare questa specie da altre molto simili. Eventuali nuovi getti possono formarsi alla base del fusto. Lo stelo floreale di circa 35 cm in lunghezza si erge tra le basi fogliari; con la crescita si arcua gentilmente. I fiori che di solito si contano in numero di 5-10, sono bianchi, talvolta rosati, di circa 6 cm di larghezza, non si aprono completamente. Profumati. Esiste una ampia variabilità in natura sia nel colore che nella forma dei fiori. Molto probabilmente esistono anche ibridi naturali.