Cymbidium mastersii Griff. ex Lindl. in Bot. Reg. 31: t. 50 (1845)
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Cymbidieae
Sottotribù: Cymbidiinae
Sezione: Cyperorchis
Sinonimi: C. affine Griff.; C. micromeson Lindl.; Cyperorchis mastersii (Griff. ex Lindl.) Benth.; C. maguanense F.Y Liu
E’ pur sempre emozionante, dopo anni di coltivazione e di conoscenze acquisite, vedere sbocciare una pianta in inverno. Fuori dalla serra le giornate sono cupe per la nebbia fitta alternate a giornate fredde e temperature che al momento scendono di notte a -4°C. Solo il calicanto è in fiore e in qualche angolo più riparato l’iris (Iris unguicularis). Il tepore dei 10°C mantenuti all’interno è stato sufficiente per far progredire la spiga e ottenere quindi la fioritura. I fiori sono pochi, in numero di 5, ma già mi immagino quando la pianta potrà chiamarsi esemplare e decine di spighe si innalzeranno e delicatamente arcuate mostreranno tutto il loro splendore e forte si potrà apprezzare il profumo di mandorla dei loro fiori. Griffith dedicò questa pianta a Mr. Masters, uno dei principali assistenti impiegati presso l’orto botanico di Calcutta. I Loddiges (noti vivaisti londinesi, particolarmente dediti alle orchidee) la ricevettero dall’ India nel 1841 e fiorì nelle loro serre nel dicembre del 1844.
Riproduzione di stampe antiche libere da copyright. Si ringraziano Missouri Botanical Garden e Swiss Orchid Foundation.
Questa specie è originaria del nord dell’India, del Myanmar, del nord della Tailandia e del sud della Cina. Il suo habitat è costituito dalle foreste sempreverdi dove cresce in piena ombra come epifita sugli alberi o sulle rocce ricoperte da muschi e altro materiale ricco di humus. A differenza di altri cymbidium, è provvisto di pseudobulbi che non si accrescono in maniera simpodiale, ma hanno crescita indeterminata venendosi a creare col tempo una specie di fusto recante la base rinsecchita delle foglie. Queste sono disposte in maniera distica all’apice, in numero di 6-17, lineari lunghe circa 65 cm e larghe 2,5, con un caratteristico apice bilobato che permette di differenziare questa specie da altre molto simili. Eventuali nuovi getti possono formarsi alla base del fusto. Lo stelo floreale di circa 35 cm in lunghezza si erge tra le basi fogliari; con la crescita si arcua gentilmente. I fiori che di solito si contano in numero di 5-10, sono bianchi, talvolta rosati, di circa 6 cm di larghezza, non si aprono completamente. Profumati. Esiste una ampia variabilità in natura sia nel colore che nella forma dei fiori. Molto probabilmente esistono anche ibridi naturali.