Auguri Pasquali

Comunque la pensiate, auguro a tutte le visitatrici e visitatori del blog, una Pasqua di serenità e di pace.
Guido
Auguri Pasquali

Comunque la pensiate, auguro a tutte le visitatrici e visitatori del blog, una Pasqua di serenità e di pace.
Guido
La redazione di Orchids.it da il benvenuto a Ivana e Carlo Edoardo
Carlo Edoardo chiede:
Carlo, forse non hai commesso alcun errore (con i rinvasi le orchidee si stressano), per poterti dare consigli più precisi, se puoi, manda una foto della pianta a info @ orchids.it. Ciao
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Ivana scrive:
Ciao Ivana, scrivi pure così che va bene… con le orchidee ci si capisce sempre, a presto
Orchidee pasquali, padri e figli: una famiglia al completo
Cattleya aurantiaca (Bateman ex Lindl.)

I ciuffi dei piccoli fiori di questa specie (i più piccoli del genere) illuminano la serra di bagliori color arancione.
Cattleya bifoliata originaria dell’america centrale, molto variabile nelle dimensioni delle piante e nel colore dei fiori, che variano dal rosso-arancione al colore giallo o raramente di forma alba.
Vive come epifita sui tronchi degli alberi nelle foreste pluviali calde, dove può formare dei grandi ceppi di piante con fioriture molto appariscenti.
Cattleya skinneri Bateman 1839
In coltivazione, Cattleya aurantiaca richiede ambienti umidi e buona luce nella serra intermedia: bagnature e fertilizzazioni vanno rallentate durante la stagione fredda.
Le infiorescenze di questa specie portano oltre 15 piccoli fiori molto consistenti e cerosi. Molte varietà di Cattleya aurantiaca sono autoimpollinanti (i fiori sono cleisostogami,)quindi in caso di acquisto conviene cercare piante fiorite o notoriamente restie all’autoimpollinazione, quali Cattleya aurantiaca var. ‘marigold’.
Cattleya aurantiaca in certi areali vive insieme allaCattleya skinneri, questa particolare condizione ha creato un bellissimo ibrido naturale: Cattleya guatemalensis.
Cattleya guatemalensis Moore 1861
La Cattleya guatemalensis, come si è detto è considerata un ibrido naturale C. aurantiaca x skinneri, che ha dato origine a piante bifoliate di grande dimensione le cui infiorescenze formano grappoli di fiori color salmone con tenui sfumature tinta pastello.
Successivamente, i coltivatori si sono cimentati in varie ibridazioni con C. skinneri alba e C. aurantiaca gialla, realizzando cloni di particolare raffinatezza.
Sophronitis Lindley 1828. E’ un genere di orchidee epifite a sviluppo simpodiale costituito da specie di piccole dimensioni.
Il genere Sophronitis appartiene alla sottotribù delle Laeliinae.
Il nome del genere trae origine dalla parola greca “SOPHRON”, che significa (modesto, discreto), proprio per le piccole dimensioni della pianta descritta da Reichenback, la: Sophronitis coccinea. Coccinea deriva sempre dal greco, ad evidenziare il colore vermiglio o scarlatto dei suoi piccoli fiori.
Ulteriori approfondimenti fanno pensare che essendo considerata la Sophronitis cernua, specie tipo di questo genere, il suo nome “Sophronitis” sia stato indicato da Lindley nella sua descrizione del 1828.
Le infiorescenze molto appariscenti con colorazioni che vanno dal rosso rubino, scarlatto, viola, rosa ed anche varietà alba, escono dalla parte superiore di piccoli pseudobulbi compatti e si presentano a fiore singolo (Soph. coccinea – brevipenducolata), oppure a piccoli gruppi (Soph. cernua)
Tutte le specie sono interessanti in coltivazione, sia per la loro bellezza e soprattutto per la piccola dimensione delle piante; quest’ultima caratteristica, consente di sistemarle in piccoli spazi tipo le “wardiane” o terrari che dir si voglia.
Quelle belle “canne” cariche di fiori multicolori o candidi come la neve, che fanno impazzire la Signora Maria…e non solo lei.
Chiara, giovane fioraia con la F maiuscola, scrive…
Belle domande e soprattutto, molto arguta l’osservazione sulle piante di Dendrobium nobile (cito la specie per comodità espressiva…le piante commerciali sono generalmente ibridi discendenti dal genitore famoso), che si acquistano dai venditori, le quali effettivamente sono fioritissime, ma con i fusti pieni delle loro belle foglie verdi e carnose.
Allora, come la mettiamo con i sacri testi, che a riguardo del Dendrobium nobile ci consigliano un deciso periodo di riposo secco e freddo, durante il quale devono cadere le foglie dai fusti maturi?
Prima di approfondire il tema, andiamo a rileggerci qualche vecchio post sui Dendrobium facili o difficili? – Dendrobium farmeri
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