Pomatocalpa Breda

Jacob Gijsbertus Samuël van Breda (Delft, il 24 ottobre 1788 – Haarlem, 2 settembre 1867) era un olandese botanico, paleontologo e zoologo.

Studiando la tassonomia incroci storie e aneddoti curiosi ed è così che un importatnte biologo e botanico Olandese, di nome Van Breda, vissuto nel 19esimo secolo, porta lo stesso nome del mio piccolo Comune. E poi, approfondendo la ricerca scopri che fra le tue orchidee c’ è anche una delle specie descritte daVan Breda: Pomatocalpa spicatum. Van Breda istituì questo genere di orchidee monopodiali nel 1827. L’epiteto generico deriva dal greco poma = bicchiere e kalpe = brocca e si riferisce alla forma a coppa del labello. La specie tipo per questo genere è Pomatocalpa spicatum. Il WCSP ad oggi riconosce 23 specie e 4 sottospecie. distribuite in tutta l’Asia, la Nuova Guinea, l’Australia settentrionale e le isole dell’Oceano Pacifico.

Van Breda era il figlio del medico, meteorologo e politico Jacob Van Breda. Van Breda divenne Professore in botanica, zoologia e anatomia comparata al università di Gand nel 1822. È stato anche direttore del giardino botanico. Nel 1824 ha iniziato il suo lavoro in quindici parti nel 1825 –Genera et Species Orchidearum et Asclepiadearum, in cui sono descritte 38 specie di piante provenienti dalle Indie orientali olandesi, tra le quali anche Pomatocalpa spicatum Breda, Gen. Sp. Orchid. Asclep. t. [15] (1827). Le piante in questione gli furono inviate da Giacarta (antica Batavia).

Pomatocalpa spicatum
Jacob Gijsbertus Samuël van Breda

https://it.frwiki.wiki/wiki/Jacob_Gijsbertus_Samu%C3%ABl_van_Breda

https://www.ipni.org/p/7473-2

Nota a latere. Il genere di orchidee Pomatocalpa Breda appartiene alla sottotribù Aeridinae (subfam. Epidendroideae, tribù Vandeae). ad oggi ci sono otre 20 specie distribuite dallo Sri Lanka alle Fiji, dal sud all’Australia settentrionale e dal nord alla Cina meridionale (Hainan) e Taiwan (Watthana, inprep. a, b). Il Lavoro di Breda era stato disatteso per molti anni, fino a quando Smith (1912) non ha ristabilito il genere e ha fornito una diagnosi generica completa, scoprendo che molte entità erano state erroneamente collocato altrove, principalmente a Cleisostoma e Saccolabium. Garay (1972) ha fornito una breve descrizione del genere “Caratterizzato da una corta colonna senza piede a cui il labello carnoso è fisso. Rostello bifido, a forma di martello. Pollinia 2, ciascuna divisa in metà disuguali su un gambo sottile. Labello più o meno a forma di secchio con una lingua distinta o callo valvolare, spesso biforcuto all’estremità sporgendo dalla parete di fondo in diagonale verso l’apice.”

Conferenza Carbonera 7.4.22

L’incredibile fiore delle orchidee è formato da sei tepali (nelle piante in cui non esiste la distinzione tra calice e corolla gli elementi che costituiscono il fiore sono detti tepali). Secondo alcuni studiosi in realtà si tratta di tre petali e tre sepali (foglie modificate).

Sfinge di Morgan e orchidea cometa, raffinata coevoluzione fiore-farfalla

Jumellea stenophylla 2022

Anche per merito degli studi e delle ricerche di Darwin, le orchidee Angrecoidi in Madagascar, a lungo sperone, sono note per la loro affascinante relazione evolutiva con le falene dalla lunga spirotromba (Sphingidae). Alcuni studi sulla biologia riproduttiva della Jumellea stenophylla, endemica sull’isola della Reunion, hanno evidenziato interessanti peculiarità riproduttive.

Nonostante la specie mostri fiori con la tipica sindrome da impollinazione sfingofila (cioè la lunghezza media dello sperone oltre i 130 mm, la prticolare volumetria e la buona concentrazione di saccarosio nei fiori, essa non richiede impollinatori per ottenere frutti. Rispetto ad altre orchidee impollinate dalle falene notturne la longevità del fiore è più breve e la specie non emette il caratteristico profumo forte e dolce al tramonto. Da ciò si deduce che Jumellea stenophylla sia una specie autoimpollinante quale conseguenza di modifiche strutturali dovute alla mancanza di insetti pronubi nella fase di neo colonizzazione dell’isola di varie specie di Angraecoidi.

Dalla visione della conformazione dello sperone (vedi foto), che forma un angolo retto a 90 gradi, appare evidente l’impossibilità di ingresso della spirotromba delle falene

PordenoneOrchidea 22: C’è tempo anche per la vita.

Filo conduttore della 22a edizione. “Secondo una leggenda molto popolare in tutto l’Oriente, i neonati quando vengono al mondo presentano un filo rosso annodato al mignolo della mano sinistra. Questo filo, lungo e invisibile, simboleggia l’unione con la la nostra anima gemella, con cui un giorno saremo destinati ad unirci”… Ecco il “fil rouge” partirà da dove eravamo rimasti nel 2019, dalla saggezza orientale: C’è tempo anche per la vita.

Ambiente scenografico. La regia scenografica espositiva sarà minimale con ampi spazi studiati per essere rispettosi delle norme anti pandemia. Ad ogni modo questa edizione di PordenoneOrchidea mantiene la sua storica vocazione poliedrica, che vede attori vari mondi all’apparenza slegati, ed invece complessivamente piacevoli e funzionali. PordenoneOrchidea è anche orchidee, ma non solo, loro sono il fil rouge ma il format riesce ad allargare l’orizzonte su altre passioni del verde e perchè no, anche in onore a Lucullo.

Le orchidee. Negli stand di vendita delle orchidee saranno presenti due giovani aziende venete: Monsoonica e Orchismundi. Sarà presente anche la storica azienda di Luigi Callini: Orchidee del Lago Maggiore. Dall’Ecuador, Carmen Apolo Ecuador Orquideas -primo fine settimana, Ecuagenera Orquideas del Ecuador- secondo fine settimana. Carlo Espejo di Orquideas de Latino America. Coreografie del Garden Celebrin. L’angolo dei desideri, orchidee introvabili.

Scorcio esposizione 2019

Moonsonica –https://www.facebook.com/Monsoonica-1842232389348866 Orchismundi: https://www.facebook.com/OrchisMundi/ La storica azienda di Luigi Callini: Orchidee del Lago Maggiore: http://www.orchidslago.com/#shop Carmen Apolo Ecuador orquideas – primo fine settimana: https://www.facebook.com/carmen.apolo.39 Ecuagenera Orquideas del ecuador- secondo fine settimana: https://www.ecuagenera.com Orquideas de Latino America: https://olaorquideas.com/ L’angolo dei desideri, orchidee introvabili: https://www.orchids.it/

Il villaggio. A far da cornice alle orchidee ci sono oltre 10 stand, a partire dalla storica e invitante scenografia della cantina di Rauscedo, subito ci si imbatte nei peccati di gola della cioccolatteria di Santinoli Valeria, poco oltre un mondo di idee, poi sulla destra Green Faser: fertilizzare le piante con amore. Passeggiando si viene rapiti dalle creazioni in ceramicala della Novo Tono, subito dopo lo stand dell’acqua pura: tecnologie di purificazione delle acque. Svoltando a sinistra si entra nell’oasi delle cactacee: il paradiso di Giovanni e Flavio Bracchitta.

Oltre la camminata si incontra Roberto Telli con le sue tillandzie Plantas y viento. Poco oltre, la lavanda, profumi e emozioni. Ritornando verso destra incontriamo i bonsai di Stefano della Green express. Poco più avanti si entra nel mondo fatato delle spezie e per finire la vera novità di PordenoneOrchidea 2022: le api, sì avete capito bene, api vere (le api solitarie) della specie Megachile rotundata, tra le più piccole e pacifiche api al mondo: andrà in scena il matrimonio con i fiori.

Note finali. In ossequio al mondo del collezionismo, l’organizzazione dell’evento orchidofilo, ha rivolto l’invito ad esporre le proprie orchidee direttamente a vari coltivatori amatoriali. PordenoneOrchidea ringrazia sin d’ora, quanti hanno aderito con entusiasmo. Per eventuali pre ordini di orchidee sono riportati i link per eventuali contatti. PordenoneOrchidea vi aspetta numerosi.

Pleurothallis grobyi

Pleurothallis grobyi Bateman ex Lindl. 1835

Un miniatura da clima freddo temperato, epifita a sviluppo cespitoso simpodiale, originaria del Nicaragua del sud , Perù ed il Venezuela.
La struttura vegetativa è costituita da esili gambi con singole foglie apicali alla base delle quali si formano gli steli fiorali dotati di piccolissimi e numerosissimi fiori chiari e striati, che si aprono in successione.

Questa orchidea, come tante altre ha la sua bella storia da raccontare E’ giunta tanti anni fa nella mia collezione e la storia inizia con una mia visita alla coltivazione di Renato, un amico orchidofilo già con molti anni di esperienza. Si stava sistemando su zattera un suo cespuglio di Pleurothallis grobyi quando incidentalmente si staccò all’apparenza una fogliolina. Fortunatamente quella foglia portava con se la struttura vegetativa autosufficente a ripartire.

Foglia di Pleurothallis grobyi.


Raccolsi la foglia, ricordo che il mio amico, con il classico tono di “sfida bonaria”, che i collezionisti smaliziati usano con i malcapitati principianti, esordì dicendo – “Tieni questa è per te!”
Nelle foto sopra e sotto si può vedere la piccola foglia nella mia collezione, allora, e oggi oltre 30 anni dopo.

Esemplare di Pleurothallis grobyi in fiore (Collezione rio Parnasso)

Osservazioni botaniche: Pleurothallis grobyi, una vera specie miniatura, con tante forme e varietà. Orchidea endemica dall’estremo nord del Messico all’estremo sud del Perù e del Brasile. La specie è stata trovata sia nella foresta pluviale di montagna che in punti ombreggiati nella calda foresta di pianura. Questa peculiarità favorisce la diversita di forme vegetative.

Pleurothallis grobyi, foglie lanceolate.
Pleurothallis grobyi, a foglie ovali.

Il mondo della tassonomia ritiene che l’attuale sistemazione dovrebbe essere organizzata in diverse specie separate. La diversità è mostrata da alcune delle piante che crescono nelle foreste pluviali brasiliane intorno a Macae de Cima. Si sono viste forme a strisce giallo scuro, forme cremose e forme bianche. Le specie brasiliane crescono nella foresta primaria all’ombra e avvolte con abbondante muschio suggerendo che le piante desiderino essere coltivate bagnate e ombreggiate.

Pleurothallis grobyi, ceppo su zattera

Le piante endemiche nelle foreste di pianura in Guatemala e Belize si trovano in ceppi di muschio su alberi e rami caduti morti e quindi crescono molto ombreggiate e molto umide rispetto alla foresta circostante. In questo habitat le piante producono foglie più corte e rotonde con fiori bianchi e rosa. In conclusione, questa specie assume forma e morfologia a seconda dell’habitat di endemicità, al punto che necessiterebbe una revisione più approfondita dela specie.