Genere Hygrochilus:
Il dizionario “Orchid genera” di Peggy Alrich e Weslet Higgins fa riferimento a 2 specie, forse considera – Hygrochilus parishii var. marriottianus (Rchb.f.) Pradhan – come specie, ciò scritto, gran parte della letteratura lo considera un genere mono specie:
Hygrochilus parishii
Sottofamiglia: Epidendroideae • Tribù: Vandeae • Sottotribù: Aeridinae • Genere: Hygrochilus Pfitzer (1897).
Hygrochilus , pochi collezionisti hanno dimestichezza con questo nome di genere, pur avendolo da anni nella loro collezione… io sono fra quelli!!
Questa specie è più nota come Vandopsis parishii, ma in questo caso Ernst Pfitzer, che per primo collocò questa specie in un nuovo genere, aveva buone ragioni per farlo, ci vollero molti anni per far accettare alla scienza tassonomica, le sue valutazioni, però…
Hygrochilus parishii (Veitch & Rchb.f.) Pfitz. è stato scoperto per la prima volta da Charles Parish in Myanmar (Birmania) nel 1862. Parish inviò una pianta al giovane Reichenbach, che la descrisse dandole il suo nome (Gardeners’ Chronicle 1867 – Vanda parishii). Nel 1897, Ernst Pfitzer creò un nuovo genere, Hygrochilus appunto, nel quale sistemò quest’unica specie per la particolarità del suo labello.
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Paphiopedilum emersonii var. huonglanae ‘ALDO’
Paphiopedilum emersonii Koop. & P.J. Cribb 1986
SOTTOGENERE: Parvisepalum
SEZIONE: Emersonianum Aver. & Cribb
Sinonimi: Paphiopedilum emersonii f. album O.Gruss & Petchl. 2002; Paphiopedilum emersonii f. luteum Braem 2001; Paphiopedilum emersonii var huonglanae [Tich] Tich 1998; Tich 1998;
Specie litofita di piccole dimensioni, endemica nel Nord Vietnam e nelle province dello Yunnan, Guangxi, Guangdong della Cina.
Si trova nelle foreste primarie secche, su pendii molto ripidi e scogliere ombrose molto erose, ad altitudini che vanno da 450 a 750 m. dove cresce in terreni argillosi e calcarei, nelle pareti rocciose ripide di argilla e arenaria e sulle scogliere coperte di muschio. Le aree di endemicità di questa specie sono sottoposte a secco, dal tardo autunno alla primavera con nebbia e lievi piogge, poi in estate arrivano le forti piogge.
Paphiopedilum emersonii è piccolo rispetto alle altre specie di Paphiopedilum. I fiori sono profumati.
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Trisetella andreettae
Trisetella andreettae Luer 1986
Il genere Trisetella
Genere appartenente alla tribù delle Pleurothallidinae, istituito da Luer nel 1980. E’ simile alle Masdevallia, ma si differisce da loro per la diversa struttura del labello e della base della colonna dei fiori, che sono piccoli con i sepali ed i petali fusi. Gli apici del sinsepalo terminano formando 3 sottili code.
La specie
Il nome di questa specie è stato dato in onore di Padre Angelo Andreetta, missionario italiano dell’ordine dei salesiani in Ecuador, che l’ha scoperta.
Sezione: Trisetella
Sottosezione: Clavicaulis
Miniatura epifita a sviluppo cespitoso, vive nel sud dell’ Ecuador nelle foreste pluviali lungo i ruscelli ad altitudini di circa 1.600 m.
Morfologicamente Trisetella andreettae si presenta con fusti eretti avvolti da 2 a 3 guaine tubolari che portano una sola foglia apicale, coriacea, strettamente elittica, subacuta con pigmentazioni colr violaceo nella parte inferiore.
I fiori si formano su un esile stelo eretto, lungo 30-40 mm sul quale si aprono in successione da 2 a 3 fiori di 1cm.
Questa deliziosa miniatura può essere coltivata, sia in piccoli vasi, che su zattere di sughero. In entrambe le soluzioni preferisce poggiare le radici su substrati sempre umidi e drenanti (letto di sfagno o composto misto -bark – perlite – torba bionda), temperature da serra fredda/intermedia, buona ventilazione e luce filtrata. Richede moderate fertilizzazioni mensili, che vanno diradate ulteriormente nella stagione invernale.
Paphiopedilum Saint Swithin
Paphiopedilum Saint Swithin è un ibrido primario (Paph. philippinense x rothschildianum), il grex è stato registrato per la prima volta il 1° Novembre del 1901 da Statter.
Per la precisione in questa ibridazione sono state fissate le masse polliniche di Paph. philippinense nello stigma del fiore di Paph. rothschildianum. Questo grex ha resistito alla prova del tempo e rimane ancora oggi molto popolare dopo aver raccolto oltre 150 premi, almeno cinque dei quali sono FCC, considerato che è stato registrato nel 1901 ed è stato rifatto molte volte nel tempo, i premi abbracciano più di un secolo di storia dell’orchidologia mondiale.
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Sl. Orpetii (Laelia pumila x Sophronitis coccinea)
Foto in evidenza: Sl. Orpetii ‘Bella Vista’
Sophrolaeliocattleya Orpetii… una storia piena di fascino
Eravamo nella primavera del 1901 quando il sig. Edward Owen Orpet ammirò le prime fioriture del suo incrocio (Laelia pumila x Sophronitis coccinea).
Edward Owen rimase molto soddisfatto dei suoi risultati,era proprio quello che voleva ottenere: colori intensi, fiori grandi, consistenti e piante piccole. Decise di registrare quell’ibrido artificiale…era il primo realizzato negli U.S.A. Questa che si vede nella foto è il cultivar Sl. Orpetii ‘Bella Vista’ in fiore attualmente nella mia collezione. Non è un fotomontaggio, le proporzioni sono reali. Per avere il senso delle misure, teniamo conto che il vaso misura 10 centimetri di diametro.
Di questo incrocio non ci sono tante notizie. E’ un ibrido primario quasi dimenticato e seppur molto affascinante, assai raro da trovare nelle collezioni. La sua coltivazione poi, rappresenta la sintesi dei problemi che si incontrano con le orchidee brasiliane: facili e nello stesso tempo delicate.
Genealogia:
Sl. Orpetii = L. pumila x Soph. coccinea (1901) Ibrido registrato da Orpet.
Questo ibrido primario si è guadagnato un posto di prim’ordine nella storia orchidofila degli U.S.A. in quanto è stato il primo incrocio artificiale nato nel continente americano ad essere registrato nella “Sander’s List of Orchid Hybrids and The Orchid Stud-Book.”
Inizialmente le sue qualità non erano state molto apprezzate e dovranno trascorrere parecchi anni (1977), perché conquisti dei premi RHS e AOS.
Negli anni 70 cominciano a cambiare i gusti dei collezionisti e del mercato, le minicattleya salgono ai vertici del gradimento a discapito delle Cattleya a grandi fiori, regine incontrastate fino agli anni 60, ed è in questo periodo che questo ibrido primario riconquista la scena nelle collezioni.
Dal 1977 in poi, Sl. Orpetii ottiene oltre 18 premi di rilevanza internazionale per la qualità dei suoi fiori.
Il cultivar Sl. Orpetii ‘Bella Vista’ presentato a concorso da un coltivatore giapponese ha ricevuto un BM/JOGA.
Le foto vi mostrano la mia Sl Orpetii ‘Bella Vista’, pianta stupenda e molto adattabile a varie condizioni di coltivazione. Posizionando varie piante in diverse zone della serra si possono ottenere fioriture a partire da Febbraio fino a Maggio Giugno.
Nel mercato si possono trovare diversi incroci discendenti dalla Sl. Orpetii, ad esempio: Sl Psyche x Sl. Orpetii e Sl. Orpetii’Velvet Doll’ x Slc. Red Gypsy
Qualche nota sui genitori di Sl Orpetii
Le doti importanti di questo incrocio: piccola dimensione della pianta ed intensità del colore dei fiori, caratteristiche ereditate dalla Soph. coccinea, mentre la Laelia pumila ha trasmesso la grande dimensione dei fiori (8cm)
Sophronitis coccinea
Il primo ibrido ottenuto con Soph.coccinea è Sophrocattleya Batemanniana (x Cattleya intermedia) registrato nel 1886 da Veitch. Questo incrocio, esibito dal Barone Sir Henry J. Schroder nel 1887, ha ottenuto “l’Award of Merit by the Royal Horticultural Society (RHS)”.
Laelia pumila
Laelia pumila è stata utilizzata come genitore in 51 incroci dal 1856 fino al 1935. Così come Soph. coccinea, anche L. pumila rimangono parcheggiate nell’oblio degli ibridatori fino agli anni 60, successivamente sono registrati altri 90 incroci con genitore Laelia pumila.
Tuttavia, una delle più belle minicattleye con genitore L. pumila è “Laeliocattleya Clive (L. pumila x C. dowiana), uno dei primi incroci registrato da Clive Cookson nel 1893. Fra 1894 e 1908, questo incrocio ha ricevuto quattro FCC e tre AM dalla RHS.