Pordenoneorchidea: le Associazioni si ritrovano

… atmosfera goliardica e tanta voglia di unire le forze per fare più grande il collezionismo orchidofilo italiano. Questo in sintesi, il clima che aleggia attorno all’esposizione pordenonese, bella, sobria e originale…

Stupore ed ammirazione del pubblico, per l’idea di esporre le orchidee esotiche in una serra tropicale.

La coltivazione delle orchidee esotiche è ormai ampiamente diffusa anche in Italia, ma, a mio avviso, manca ancora quel salto di qualità, indispensabile per far decollare il collezionismo orchidofilo ben strutturato.

I motivi sono molteplici. Possiamo sottolinearne essenzialmente due, che poi sono anche strettamente connessi fra loro:
1 – la scarsa tradizione per il collezionismo – le orchidee esotiche sono state importate in Europa dai Paesi Coloniali, Inghilterra, Germania, Francia, Belgio ed Olanda ed è soprattutto là che nel tempo si è radicata la cultura e la passione per le piante esotiche.
2 – costi eccessivi per la creazione di ambienti con condizioni climatiche ottimali: le tanto desiderate serre.
Ogni potenziale collezionista di orchidee, sogna, e qualche volta si autocostruisce la sua piccola o grande serra.
La serra auto costruita, a volte è una scelta obbligata perché il mercato non è, o meglio non era in grado di proporre soluzioni equilibrate al mondo amatoriale.
Orchids Club Italia, organizzando l’esposizione di orchidee esotiche all’interno di una serra amatoriale, costruita all’uopo, ha inteso richiamare l’attenzione dei numerosi orchidofili desiderosi di trovare un riferimento tecnico per le loro esigenze.
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Japan Grand Prix International Orchid Festival 2011

PRESENTAZIONE
La nostra Eri, appena tornata dal suo Giappone, ci fa questo bel regalo…pubblico integramente la sua e-mail con questa supplica:
cara Eri ti aspettiamo a braccia aperte a Pordenoneorchidea, ma dimentica la grande mostra di Tokyo, noi orchidofili italiani siamo moooolto più piccoli ed il nostro Club cerca di fare il meglio che può!

Carissimo Guido,
Ho intenzione di lasciare a disposizione dei lettori di Orchids, in esclusiva, il link riguardo a queste immagini per qualche settimana, dopodiche’ le rendero’ pubbliche via Facebook.
Ho scritto un breve testo di accompagnamento, ma se preferisci scrivi per favore un articolo tu, estrapolando i dati, come ritieni sia meglio! 🙂
A presto! Eri

“Nell’attesa di Pordenoneorchidea, evento che ormai ho personalmente nel cuore, eccomi con il link dello slideshow riguardante la mostra di Tokyo, che ho avuto la fortuna di visitare durante la mia recente visita in Giappone.
Sono lietissima di poter condividere con Voi il mio album riguardante questa immensa mostra, conclusasi lo scorso 27 febbraio, giunta alla sua 21esima edizione.
Se non fosse per Orchids probabilmente quest’album non esisterebbe, vista la mia nota mancanza di feeling per la macchina fotografica.
Japan Grand Prix International Orchid Festival 2011 è un evento che si tiene al Tokyo Dome, uno stadio coperto di baseball (sport nazionale del Giappone) ed e’ patrocinata da molti Ministeri e dalla rete televisiva nazionale. Quest’anno ha contato 3000 speci di piante in esposizione da venti Paesi diversi, corrispondenti a oltre 100000 esemplari (1027 sottoposti al giudizio). I visitatori accorsi sono 45000 ( dato del 2010). Io ho contato 89 venditori, solamente di orchidee (e non chiedetemi se ho fatto shopping..). I visitatori accorsi, oltre a me, sono 45000 (dato del 2010), Ad allietare i 9 giorni di durata della mostra, numerosi workshops, spettacoli, conferenze, mostre collaterali.
In breve due parole: quanto salta in occhio, anche dalle immagini da me scattate, è la sensibile presenza di orchidee giapponesi e per estensione asiatiche, tra cui molte Calanthe, Phaius e Cymbidium, l’ultima oggetto di collezionismo storico: qui raggiungono quotazioni elevate al pari della piu’ nota Neofinetia falcata. Sono anch’esse di una bellezza delicata, che corrisponde appieno al senso estetico del mio Paese. Sono meno numerose le Vandacee e le Phalaenopsis, anche poche immagini, anche forse per mia scelta personale.. da quanto ho notato (e non posso fare paragone con altre mostre di portata internazionale, visto che non vi ho mai assistito), assieme alle numerose Cattleye, la predilezione è per gli ibridi. Grande presenza anche per le Lycaste, che ho avuto modo di apprezzare anche alla mostra di Kyoto. Nel complesso, anche al mio occhio poco istruito è stato evidente la ricercatezza delle forme e del labello perfetti.
Vi lascio quindi velocemente alle immagini, nella speranza di fare cosa gradita…abbracciandoVi tutti.”


HIROMI UEHARA – Place To Be
Musicista giapponese che ha vinto il Grammy Award di quest’anno, sezione Jazz, con la Stanley Clarke Band..

Japan Grand Prix International Orchid Festival 2011

Grazie Eri!!!!

Al via Pordenoneorchidea, dodicesima edizione: “5 – 13 Marzo 2011”

… quella piccola, grande idea, nata quasi per caso 12 anni fa è diventata una fucina creativa, ambita dagli espositori e prelibato approdo per tanti appassionati orchidofili…


Nella foto: Dr. Enzo Cantagalli (maglione blu) e Guido De Vidi.

Enzo Cantagalli, grande appassionato orchidofilo giuliano, quella volta – edizione 2007 – venne a farci visita in fiera… gli avevo messo da parte due sacchi di corteccia…forse fu la sua ultima passeggiata fra le orchidee, problemi di salute lo terranno lontano per sempre, ma noi titoleremo questa 12a edizione:

… “PENSANDO A TE, ENZO”

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Non solo orchidee… Marco coltiva anche…

Typhonium venosum (Dryand. ex Aiton) Hett. & P.C. Boyce

Il Typhonium venosum (volgarmente Giglio Voodoo), è una pianta perenne della famiglia delle Araceae, originario dell’ India e dell’ Himalaya. Questa pianta presenta numerosi sinonimi, visto che la sua classificazione ha avuto diverse modifiche rispetto a quella di origine. Lo possiamo quindi riconoscere anche come Arum cornutum (precedente classificazione), Arum guttatum, Sauromatum guttatum (Schott), Sauromatum venosum.

Descrizione

Si presenta come un bulbo sferico e appiattito, di color marrone dal cui centro si sviluppa una spata floreale che negli esemplari più grandi può raggiungere il metro di altezza. Cresce in ambiente temperato e in luoghi leggermente ombreggiati. Il periodo invernale coincide con il riposo del bulbo in ambiente totalmente secco, buio e fresco. La prima fase del ciclo vitale va da marzo a giugno, periodo di fioritura della pianta. Il fiore lungo e stretto è tinto di viola e puntinato di giallo all’interno sfumando quasi al nero sulla parte esterna. La crescita della spada floreale è molto rapida e quando sboccia emette un odore molto intenso e sgradevole. La fase vegetativa prosegue con l’emissione di un’unica foglia dalla forma molto simile ad una mano, sorretta da un robusto gambo dal colore biancastro fittamente maculato di punti neri. La foglia si seccherà verso l’inizio dell’autunno, quando il bulbo inizierà il riposo invernale. Tutte le parti di questa pianta sono velenose .

Coltivazione

Resiste molto bene al freddo, ho dei tuberi che hanno superato degli inverni con -10°C, predilige un terreno ricco di humus e soffice, predilige zone ombreggiate e umide, si propaga facilemente attraverso i piccoli bulbetti che si formano sul tubero principale, il fiore è molto bello e particolare, purtroppo di breve durata, non più di un paio di giorni. Se non si ha la possibilità di metterlo in piena terra si può lasciare in vaso, l’importante è avere un buon drenaggio, quindi niente sottovasi! Dopo la fioritura produce una foglia dall’aspetto poco comune che può arrivare a più di un metro di altezza, tende ad espandersi molto velocemente. Non serve concimare più di tanto, va trattato come una qualunque bulbosa da giardino, io l’ho messo in un angolo ombreggiato del giardino insieme ai Tulipani, Narcisi e Crocus, se volete potete rimuoverlo dal terreno nel periodo invernale trattarlo come i Tulipani per intenderci. Potete trovare altre piante di questa specie sul sito dell’International Aroid Society sotto la voce Typhonium Se qualcuno è interessato a questa pianta dispongo di una buona scorta di bulbetti da regalare, sono un paio di centimetri di diametro, diciamo che in un paio di anni potete vedere il fiore.
Contattatemi qui Marco.Giovanni.Motta at gmail.com

Nota di redazione: La passione per il collezionismo delle piante è ondivaga ed un po’ gitana, si comincia con una famiglia e, cammin facendo, la maestosità del mondo della botanica ti porta ad approdare verso altre tribù… spesso è la famiglia delle Orchidaceae a stregare i collezionisti. Questo blog, seppur a vocazione monotematica, ospita con interesse, qualsiasi lavoro botanico.

Orchids.it ringrazia l’amico Marco per la preziosa collaborazione.

Istantanee di un viaggio

Musica sul blog: Santana – moonflower

Così mi è parso…un salto in un’altra dimensione, qualcosa per me inconsueto, come fossi entrata nello schermo di un tv durante un documentario, ma meglio…
La luce diffusa, i colori suadenti, l’ambientazione tropicale e poi….loro!!!
Mi accolgono i giganteschi fiori di alcune Cattleya che pur se allineate sul bancone, porgono al mondo la loro regale autorità di primedonne, vestite dei loro abiti più sgargianti, dal lilla al violetto, col delicato labello frangiato di giallo, porpora e oro…
E le Vande vellutate, di un blu profondo come la notte, che nel piegarsi del petalo rivelano l’argentea luce della luna; imponenti inni alla maestrìa , equilibriste solenni nella danza eterea delle radici, pronte ad afferrare l’aria umida e calda come alito d’estate…
Da un tappeto muschiato si ergono alcune minuscole spighe di Dendrochilum, ed il loro profumo riempie le narici, portandomi via, sempre più addentro a questa foresta incantata…fino ad un piccolo cuore rosso, il Porpax, che, mi spiegano, non sta più né di qua né di là…così minuto eppur così solenne, seduto nel suo guscio di cocco come fosse un trono dorato…
E che dire della regina, Coelogyne, con la sua cascata candida e splendente di fiori a mostrare la gola dorata ed invitante, come trine di tulle di fantastiche ballerine….a contrastare il velluto maculato degli Zygo, dalle sfumature violente del viola e del blu, aperti come ragni pronti a ghermire…
Tornando poi alla delicata evanescenza dei Paphio, alla soavità dei Dendri, alla maestosità degli Angraecum….
Per finire poi, sulle ali di una piccola zatterina, là in fondo…in una parte lontana da questo luogo di mistero…ma così intensa nella sua particolarità da far apparire tutto come questo angolo di paradiso, con i suoi 8 fiori aperti di D. tetragonum.

Nota
Orchidee alla mostra di Bussolengo. Appunti carichi di delicate sensazioni, inviati al blog dalla nostra amica Susanna