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Quiz di ottobre

Se tu fossi l’insetto impollinatore di questo fiore, lo vedresti così

Domande:
Per rendere un po più difficile questo quiz ti devo chiedere anche il nome del genere a cui appartiene l’insetto impollinatore di questo fiore – ad onor del vero non lo so nemmeno io – poi devi indovinare specie, genere (ultima sistemazione tassonomica) e paese di endemicità. Devi inoltre elencare le peculiarità che caratterizzano i fiori di questa specie?
Aiuto: specie epifita a fioritura autunnale.

Due ibridi deliziosi

Il frutto degli scambi fra amici orchidofili
Ecco le fioriture (foto 16.07.08) di due divisioni di mini-Cattleya provenienti dalla collezione di Gianni Morello

Foto a sinistra:
Lc. Mini Purple var. coerulea “Blue Hawaii” – incrocio fra (L. pumila x C. walkeriana) Ibrido registrato da Yamada (1965) .

Foto a destra:
Slc. Mahalo Jack – incrocio fra Sl. Orpetii (Laelia pumila x Sophronitis coccinea ) e Cattleya walkeriana.

Grazie Gianni 😉
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PS) Piccolo quiz: quanti e quali progenitori hanno in comune questi ibridi?

Lc Fire Dance, un ibrido splendente

Ovvero, quando gli ibridi giocano alla pari con le specie
Sono diversi anni che coltivo due cloni di un ibrido molto spettacolare: Lc Fire Dance e precisamente ‘Blanche’ e ‘Patricia’
Questo incrocio (C. aurantiaca x Lc. Fire Island) è stato registrato nel 1984 dalla Beall Company.

Lc Fire Dance ‘Blanche’
Inizio col presentare la fioritura del clone ‘Blanche’
Nella foto a sinistra si può ammirare tutto lo splendore dei suoi fiori color vermiglio raggruppati a forma di pannicolo.
La struttura della pianta e le dimensioni dei fiori ricordano quelle del suo genitore C. aurantiaca, pseudobulbi ravvicinati, a canna e bifoliati. Il colore e la consistenza invece, si rifanno all’ altro genitore Lc. Fire Island.
Non ho notizie di premiazioni assegnate a questo clone, ma a mio avviso è sicuramente meritevole di attenzione da parte dei giudici: forse non è mai stato giudicato.

Del clone ‘Patricia’, ho notizie che abbia ricevuto 2 premi per la coltivazione: un CCM/AOS 1996 con 91 fiori e 19 steli fiorali, ottenuto da Ken Neifert nelle Hawaii e un CCM/AM 1999 con 81 fiori e 83 gemme coltivatore Don Howe nel Texas.
Le foto seguenti rappresentano il secondo clone della mia collezione, uno stupendo esemplare con 18 infiorescenze e più di 100 fiori!! Mai esposto in concorsi

Lc Fire Dance ‘Patricia’
Sicuramente sorprendente questa Lc Fire Dance ‘Patricia’, che ora dovrà essere divisa per necessità logistiche… e quindi non sarà più possibile ammirarla in queste dimensioni, dal vero.
Ad onor di cronaca, questo esemplare è stato esposto alla mostra di Gorizia “Pollice verde edizione 2005” ed alla manifestazione letteraria “a qualcuno piace giallo”, edizione 2004, che aveva per tema – Nero Wolfe – al teatro Sancarlino di Brescia.

REWIND: Interrelazioni tra formiche e mondo vegetale

Con questo articolo inizia la collaborazione di questo Blog con Marcus Vinicius Locatelli, 24enne ingegnere agronomo, laureatosi nel 2006 presso la Federal University of Viçosa.
Marcus sta attualmente frequentando un master presso il dipartimento dei suoli e la nutrizione delle piante presso la stessa istituzione. La sua linea di ricerca è la fertilità del suolo e la fecondazione delle culture, in particolare, il lavoro con la modellazione. Sta sviluppando, in concomitanza, alcuni lavori con le orchidee.
Da appassionato di queste ultime ha aperto un blog Orquidofilia e Orquidologia ricco di interessanti spunti e osservazioni che cercherò di tradurre in bilingue.
Questo è il suo ultimo lavoro:
foto Marcus V. Locatelli

Non è raro trovare nei boschi, macchie di orchidee e di altre piante come Bromeliacee piene di formiche.

Ci sono una serie di noti rapporti ecologici tra formiche e piante, ben al di là del legame erbivoro delle formiche che tagliano le foglie.

Per esempio, mutualismo, o protocooperazione che è caratterizzata da entrambe le specie, piante e insetti, che ottengono benefici reciproci da questa associazione.
foto Marcus V. Locatelli

Le piante sono ben lungi dall’essere passive con l’ambiente circostante, i loro corpi sono biochimicamente comunicanti tra di loro, inducendo una risposta fisio-morfologica per la loro sopravvivenza.

Tra le morfologiche è inclusa la produzione di cuticole più spesse, come barriere fisiche contro gli attacchi dei parassiti, come pure per le strutture dei loro organismi che servono da riparo per i predatori dei loro parassiti; per esempio, le piante mirmecofite, esempio speciale, nel nostro caso, un’ orchidea dell’America Centrale: la Myrmecophila tibicinis o Schomburgkia tibicinis (Bateman ex Lindl.) Rolfe, Orchid Rev 25: 51 (1917), anche qui, con buchi e camere sul fondo degli pseudobulbi che servono come rifugio per Formicidae.
foto Marcus V. Locatelli

E tra le fisiologiche, riassumendo, una gamma enorme e poco comprensibile di metaboliti secondari, come i fenoli, che li rendono molto indigesti per i loro nemici. Ci sono anche i semiochimici, utilizzati per la comunicazione tra gli organismi della stessa specie, i feromoni, e tra diverse specie, allelochimici, illustrando questi ultimi, come le piante sotto attacco da parte dei loro nemici dicono ai nemici naturali degli stessi: “vieni qui c’è cibo per te”, attraverso sostanze volatili rilasciate nell’ambiente, che servono loro da “guida” fino al loro arrivo, sostanze che sono chiamate anche infochimici, che sarebbero di grande importanza per la caccia a tali specie di insetti, nomadi e solitari.

Nel caso di specie predatorie di formiche, e per la stragrande maggioranza degli eusociali, vi è la necessità per le colonie di essere costruite in luoghi protetti, come gli interspazi tra pseudobulbi e radici di orchidee epifite e, ricordando anche che molte di queste sono endemiche delle foreste, vivendo esclusivamente sulla corona degli alberi, dove predano il cibo, prede erbivore che abitano che di solito vengono attratte da piante adiacenti.

E la tendenza continua, vittime e aggressori che cercano di ingannarsi l’un l’altro.

Di recente nel Journal of Soil Science brasiliano, ho lasciato questa nota dicendo che “… a prescindere dal substrato tagliato, il rifiuto prodotto mostra concentrazioni più elevate di sostanze nutritive che le foglie, è importante luogo di riciclaggio delle sostanze nutritive nell’ecosistema. I rifiuti possono essere una delle principali ragioni dell’aumento della concentrazione di nutrienti nel suolo dei formicai”. Quindi, si potrebbe pensare che i formicai associati con macchie di orchidee, e che non tutte le formiche siano specie predatorie come le formiche tagliatrici di foglie, contribuiscano anche al graduale nutrimento delle orchidee epifite con l’accumulo di sostanze nutritive?
Le orchidee illustrate in questo post sono del tipo Microlaelia lundii (Rchb.f. & caldo). Chiron & VP Castro, Richardiana 2: 11 (2002), fotografate nell’habitat della regione di Oeste Paulista nel mese di agosto 2007.

Qui di seguito, una macchia molto influenzata da insetti e ragni.
foto Marcus V. Locatelli

Si può anche considerare che la presenza di formiche nei ceppi volte le preserva dall’essere raccolte da persone, nel caso di questo habitat con molte altre Microlaelia lundii, rende più difficile raccoglierle e verranno risparmiate, mentre altre saranno più sensibili.