Archivio mensile:Gennaio 2009

Sobralia… genere con fiori belli ed effimeri

…ma una specie di questo genere fa eccezione: i fiori durano un mese intero

Sobralia Ruiz & Pavón 1794
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Epidendreae
Sottotribù: Sobraliinae
Specie tipo: Sobralia dichotoma Ruiz & Pavón 1794.
Etimologia: il nome è stato dato in onore del Dr. Francisco Sobral, botanico spagnolo del XVIII secolo.
Pubblicato in: Florae Peruvianae, et Chilensis Prodromus 120. 1794.

Genere descritto nel 1794 dal botanico spagnolo Ruiz Pavón in occasione della famosa spedizione in Cile e Perù. La specie tipo è Sobralia dichotoma Ruiz & Pavón 1794. Questo genere comprende circa 100 specie distribuite dal Messico al Brasile, compresa, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Perù e Venezuela.
Il genere Sobralia è associato al genere Elleanthus con il quale condivide anche l’habitat e spesso, quando non sono in fase di fioritura tendono a essere confusi per la loro somiglianza morfologica.
sobralia_macr_pianta_450In generale si tratta di specie terrestri, ma alcune specie vivono sugli alberi come epifite o sulle rocce come litofite. Il loro ambiente di endemicità varia dal livello del mare fino ai 3600 metri di altitudine.
sobralia_keiki_450Le piante del genere Sobralianon formano pseudobulbi, ma fusti dotati di foglie vistose e leggiadre, che, a seconda della specie possono raggiungere i 4 metri di altezza oppure rimanere molto piccoli.
La grande dimensione delle foglie assolve all’importante funzione di fotosintesi. Il colore dei fiori varia dal bianco, giallo, arancio, rosa, viola, viola/ rosso e alcuni cerulei.
I fiori sono molto vistosi ed emergono da corte infiorescenze apicali, ma sono di brevissima durata (di solito non più di un giorno). Queste piante risolvono la breve durata dei loro fiori, con una grande successione di fioriture, in modo da mantenere la fioritura per mesi su vari rami in una sola volta. Le fioriture effimere di quasi tutte le specie del genere Sobralia, seppur molto piacevoli ed attraenti, rendono quasi impossibile la loro esposizione in mostre. Per questo motivo, ad oggi sono stati assegnati solamente 9 premi AOS a piante di questo genere.
Tanto è breve la durata di massima esposizione del fiore, che risulta difficile perfino fotografarlo.
L’unica eccezione è data dalla recente scoperta della Sobralia altissima, trovata in Perù nella giungla del dipartimento di Huancavelica, i cui fiori rimangono freschi per circa un mese!

Coltivazione:
Sistemare la pianta in vasi capienti (le radici sono molto grosse) con composto misto bark-torba, argilla e foglie di faggio. Mantenere l’umidità uniforme durante il periodo di crescita e ridurla durante il periodo di riposo. garantire buona luce e temperatura intermedia, anche se qualche specie può gradire qualche grado in più. Fertilizzare settimanalmente.

Discussione

sobralia_fiore_frontesobralia_fiore_lato Qualche anno fa ho descritto questi fiori, come appartenenti alla specie Sobralia macrantha, così stava scritto sulla cartellinatura di acquisto.
A dire il vero, guardando le foto del fiore mi è sempre rimasto qualche dubbio, dubbio che non ha avuto N&C quando le ha copiate per inserirle nel suo catalogo commerciale sotto la voce S. macrantha.
Da quel che posso dedurre, questi fiori mi fanno pensare più alla Sobralia biflora .
Con il vostro aiuto potremo sicuramente dare una risposta ai miei dubbi.
Un viaggio di ricerca dentro questo genere poco presente nelle collezioni, sarà anche un occasione per farlo apprezzare a quanti amano le orchidee e visitano questo sito.
Buona ricerca

“ORCHIDEE, SOS VACANZE”

Nota: questo post riprende la vecchia pagina “ORCHIDEE, SOS VACANZE” per consentire l’inserimento diretto delle vostre richieste e conversazioni.
Si entra cliccando sulla pagina INFORMAZIONI e poi sul link della sotto-pagina.

“ORCHIDEE, SOS VACANZE” un pronto soccorso virtuale al quale poterci rivolgere per cercare aiuto in caso di assenza durante le vacanze estive.
Per molti appassionati è un problema serio, noi mettiamo a disposizione questo spazio, dove poter chiedere aiuto, ma anche per dare assistenza a chi la chiede.

Servizi possibili
– cerca la disponibilità temporanea di qualche appassionato/a vicini alla tua residenza che diano un occhio alle tue orchidee.
– renditi disponibile ad ospitare temporaneamente qualche orchidea rimasta orfana.
– allestisci una multi residenza estiva per ospitare piccole collezioni casalinghe di amiche e/o amici in difficoltà causa vacanze.

Invia le tue foto a info@orchids.it, saranno pubblicate su questa pagina dalla redazione.
Su tua richiesta, la redazione fornirà gli indirizzi e-mail che consentiranno eventuali accordi privati.
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Sotto-pagina aperta il primo Giugno 2008

2 Giugno – Annuncio:
Salve,
ho trovato il sito molto interessante, ma sopratutto il servizio SOS vacanze.

Per me è un problema serio in quanto non poche delle mie orchidee preferite sono morte per cure sbagliate di mani poco esperte (neanche io non sono una gran esperta, ma almeno riesco a farle sopravvivere).
2 mesi fa mi sono morte 2 per eccessivo annaffiamento.
Non ne ho tante.. solo 7, ma se qualcuno fosse disposto ad ospitarle ad agosto li sarei molto ma molto grata.
Sono disponibile ad ospitarle oppure prendermi cura delle orchidee dei altri nel periodo giugno- luglio, e settembre.
Sono a Ozzano dell’Emilia (BO). Le porto fino a Forlì (nel caso ci fosse qualcuno).
Posso prendermi cura di quelle in provincia di Bologna.

Grazie!
Tina
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2 Giugno – Annuncio:
Buonasera sono Carla da gradisca d’Isonzo . Io posso dare ospitalità a tutte le orchidee “Orfane” fino a fine giugno e da metà luglio in poi. Il mio giardino è molto grande e non ci sono problemi. Per me trasportarle è impossibile (sono circa 100) perciò se qualcuno è disponibile dal 28 giugno al 6 luglio
lo aspetto più che volentieri…
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27 Gennaio 2009, d’ora in poi usa direttamente i commenti su questo post per chiedere o dare aiuto.

Handbuch der Orchideen-Namen

Dizionario dei nomi delle orchidee

Quante specie di orchidee esistono nel mondo? Alcuni dicono 30.000, altri 15.000. Naturalmente è difficile mettere d’accordo i vari studiosi che ogni anno identificano decine di nuove specie, o rinominano alcune esistenti come appartenenti ad un altro genere, o quando più entità considerate specie vengono invece classificate come sottospecie o forme, oppure specie già descritte vengono nominate sotto nuovo epiteto.Handbuch der Orchideen-Namen Scherzosamente ho detto all’autrice Henrike Berg Panà che solo una mente ‘tedesca’ poteva pensare di metter un po’ di ordine, perché effettivamente è questo quanto ha fatto in questo suo libro.Si tratta del frutto di numerosi anni di lavoro, dove non solo la passione per una famiglia di piante ma la competenza e la capacità di ricerca ha creato alla fine uno strumento di pratica utilità. Le piante vengono classificate in 1115 generi, quanti sono ritenuti validi secondo le più moderne classificazioni. Per ogni specie viene riferito in maniera concisa l’autore che l’ha descritta, i sinonimi, la pubblicazione in cui trovarne i riferimenti, la eventuale presenza sulla stessa di una immagine fotografica, il nome volgare, la forma di crescita, il paese di origine, l’abbreviazione commerciale del genere di appartenenza. E’ quindi un libro rivolto a tutti gli appassionati di orchidee, sia a livello amatoriale che per professionisti; non serve per identificare una pianta sconosciuta, ma di fronte a due piante con nomi diversi possiamo scoprire trattarsi della stessa specie. E’ il primo passo verso una uniformità di linguaggio nel mondo delle orchidee.

Il libro è acquistabile direttamente dalla casa editrice Ulmer (www.ulmer.de) o presso ogni libreria.
Handbuch der Orchideen-Namen. Henrike Berg Panà. 2005. Ulmer. Stuttgart (Germania). 782 pp. 130 x 200 mm. € 39.90.
ISBN 3-8001-4620-7

Orchids.it, 5 anni di questi giorni… con te

Il blog si racconta

angraecum_subulatum_piantaOrchids.it nasceva nel Febbraio del 2004 e nel primo post, fra l’altro si leggeva:

“….Questo sito è poco più che un manifesto murale con il quale però, potrò iniziare un fantastico viaggio insieme a tante persone desiderose di approfondire la comune passione per le orchidee.
Insieme a voi, questo sito acquisterà corpo, sostanza e sarà la tribuna di tutti…”

Da allora abbiamo consumato un lustro e siamo ancora qua, insieme, a raccontarci le orchidee. Abbiamo già scritto 1.160 articoli, suddivisi in 26 categorie, commentati da 8.997 visitatori. Dalla sua nascita ad oggi, questo blog è stato visto oltre un milione di volte.

Molto si può scrivere ancora, ma Orchids.it per continuare a pulsare ha bisogno di “percepire i clik” che ti accompagnano in questo magico mondo delle orchidee.
Molte amicizie sono già nate e si sono cementati anche ottimi rapporti umani in questa “agorà”, le orchidee hanno imparato a sopportarci e noi abbiamo cominciato a capirle un po di più di quanto non lo sapessimo fare agli inizi.
Non tutto è filato liscio in questi 5 anni, “hackers” e “troll” ci hanno attaccato a più riprese, ma noi siamo ancora sul web a “parlar” di orchidee grazie a te che torni a trovarci con assiduità.
Domani sarà ancora un nuovo giorno insieme… lunga vita a questa voce.
Guido

Pabstia viridis, una strana orchidea terricola brasiliana

Il genere
Pabstia Garay
Bradea 1(27):306 (1973).
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Cymbidieae
Sottotribù: Zygopetalinae

Etimologia: nome dato in onore di Guido Joao Federico Pabst (1914 – 1980), un botanico e scopritore amatoriale Brasiliano, direttore del traffico aereo per le compagnie aeree Varig, fondatore dell’Herbarium Bradeanum in Rio de Janeiro e co-autore di Orchidaceae Brasiliensis.

Specie tipo: Pabstia viridis (Lindley) Garay

Collezione Guido De Vidi – Foto 29.06.04
pabstia_viridis Pabstia viridis (Lindl.) Garay 1973
Basionimo:Maxillaria viridis Lindl. 1833
Sinonimi: Colax viridis (Lindl.) Lindl. 1843 – Colax tripterus Rolfe – Colax viridis var. parviflorus Hoehne – Colax viridis var. pluriflora Cogn. – Maxillaria viridis var. platysepala Regel – Pabstia triptera (Rolfe) Garay – Pabstia viridis var. parviflora (Hoehne) Garay – Zygopetalum viride (Lindl.) Schltr.

pabstia_viridis_stampa La foto a sinistra riproduce il disegno della Maxillaria viridis come fu descritta da Lindley in Botanical Register.
Si ringrazia Missouri Botanical Garden
La pianta su cui Lindley si basò per la descrizione venne spedita da Rio da Sir Henry Chamberlain (1733-1829), diplomatico inglese, console in Brasile, nominato 1° Baronetto. La pianta fiorì nel maggio del 1831 nelle serre dell’Horticultural Society’s Garden.
Pabstia viridis (ex Colax viridis) vive come pianta terricola nelle foreste umide della regione sud-est del Brasile. La sua caratteristica distintiva è il lobo mediano del labello a forma triangolare. Il genere Pabstia è strettamente legato allo Zygopetalum e con esso sono stati creati alcuni ibridi molto interessanti, noti col nome Zygopabstia (o Zygocolax per i coltivatori più anziani !).
Pabstia viridis gradisce le zone ombreggiate nella costiera montagnosa (Rio de Janeiro e São Paulo principalmente), prospera bene da sia 150-200 metri slm. fino alla cima delle montagne (più o meno 1300 metri slm.). In estate è umido e caldo, ma con costante circolazione d’aria. In inverno è freddo, soprattutto nella parte superiore della montagna (che è anche l’habitat della Sophronitis coccinea), la pioggia è assente, ma l’umidità è garantita dall’oceano che si trova di fronte. Le condizioni ambientali per questa specie possono essere equiparate alla Sophronitis coccinea, fatta eccezione per la luce che dovrebbe essere molto meno intensa.
Questa specie è a sviluppo simpodiale, ha gli pseudobulbi quadrangolati, con due foglie apicali leggiadre e molto grandi. Gli steli fiorali sono molto corti e si formano alla base degli pseudobulbi giovani e portano singoli fiori carnosi di 5 cm. Fiorisce all’inizio dell’estate. I fiori sono per lo più di colore verde con i petali fortemente maculati . Da lontano si fatica a distinguere quando la pianta è in fiore, ciò nonostante questa specie è un vero gioiello da tenere nella propria collezione di orchidee.
In coltivazione gradisce temperature da serra intermedia con molta ventilazione, che serve a prevenire ristagni d’acqua, con conseguente marciume tra le foglie e gli pseudobulbi durante la fase vegetativa.
Può essere coltivata in vaso, con substrato di corteccia di pino mescolata con poca torba di sfagno.
Le bagnature e fertilizzazioni vanno somministrate regolarmente ( composto sempre umido e concimazioni bilanciate ogni 15 giorni) durante la stagione calda, facendo attenzione a non far ristagnare l’acqua fra le pieghe delle foglie e rallentarle decisamente in inverno con la fase fredda ed asciutta.