Archivio mensile:Aprile 2008

Sacile ed Onigo: le nostre belle orchidee tra la gente del Nord Est

Cronaca delle ultime esposizioni orchidofile di Orchids Club Italia
Con qualche ritardo riprendiamo il racconto delle nostre recenti esposizioni, in ordine cronologico: Sacile e Onigo.

Mostra sacile-foto Vincenzo
A vederle così, qualche osservatore esigente dirà – mostre senza venditori…quindi poco interessanti – ma è proprio vero che il valore delle mostre orchidofile va misurato con il numero dei commercianti presenti?
L’aspetto commerciale è sicuramente un parametro interessante ma non necessariamente l’unico, utile a valorizzare la divulgazione e la conoscenza delle orchidee.
A dire il vero, ultimamente la parola “mostra di orchidee” è assai inflazionata e fuori luogo. Spesso sono spacciate per esposizioni orchidofile, mere bancherelle di vendita con annessi piccoli angoli fioriti.
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Oeonia oncidiflora, nuova foto di “copertina” del blog

Un genere poco noto, composto da circa 10 specie: Oeonia Lindley 1824

Sottofamiglia: Epidendrodeae
Tribù: Vandeae
Sottotribù: Aerangidinae
Collezione Guido De Vidi
<i>Oeonia oncidiflora</i>Oeonia oncidiiflora Kraenzl 1893

Sinonimi: Oeonia rosea Ridl. 1885 – Oeonia forsysthiana Kraenzl. 1900

Una rara e delicata specie epifita a sviluppo monopodiale.
Vive nel Madagascar e nelle isole Mascarene.
E’ endemica nelle calde ed umide foreste costiere delle zone collinari e montagnose del Madagascar e delle isole Mascarene.
Questa specie sviluppa un’esile fusto verticale lungo il quale si formano piccole foglie carnose e lunghe radici sottili.
In inverno/primavera, sulla parte apicale del fusto si formano gli steli fiorali che mostrano due o tre fiori delicati e dotati di grandi labelli bianchi.
Oeniella oncidiflora può essere coltivata in piccoli vasi dotati di tutori verticali sui quali le radici possono trovare sostegno all’esile fusto della pianta.
Questra specie richiede molta umidità nella fase di sviluppo, che va diminuita a maturazione avvenuta: serra intermedia, media luminosità e fertilizzazioni regolari.

Dracula, si riparte

Per la verità questo era il primo titolo di prova della nuova versione, ma visto che già giungono commenti, lasciamolo pure!
Daniel sta ancora smanettando…dalla Germania, dove la larga banda non è un problema, e quindi ci saranno delle implementazioni in corso d’opera.
Qualche consiglio in tempo reale potrà essere recepito, penso. Ad ogni modo un grande grazie a mio figlio è d’obbligo, sì perché questo sito sta in piedi esclusivamente per suo merito, io sono solamente un maldestro pilota.
Bene, piano piano torneremo a regime…più belli e più grandi di prima! Per la terza volta!
Guido

Filo diretto: il blog, voi, e le orchidee

In attesa delle prossime novità (Daniel sta lavorando per ridar vita al blog), inganneremo il tempo dialogando fra noi su questo post.

In questi giorni il blog è stato oggetto di ripetuti attacchi “hackers”, nel frattempo sono giunte in redazione varie mail ed anche commenti, forse qualche cosa s’è persa per strada, se non avete ricevuto risposta vi chiediamo la cortesia di ricontattarci, questo post sarà il filo diretto con voi, fino alla prossima risistemazione del blog.
www.orchids.it

La mail di Stefania
Buonasera ………..
noi non ci conosciamo ,,, io sono Stefania e sono una appassionata di orchidee a livello casalingo.
se non e’ un problema avrei piacere di essere messa al corrente degli incontri che fate come associazione ”orchids” per scambiare opinioni e consigli .
Ho visto la sua meravigliosa serra in uno speciale in tv e mi chiedevo se lei mi potesse consigliare dove trovare una piccola serra da appartamento per orchidee a clima caldo con relativi accessori (ventola-termostato e vaporizzatore).
La ringrazio e spero in un incontro personale al più presto….
STEFANIA

Ciao Stefania, benvenuta fra le orchidee.
Il tuo indirizzo di posta elettronica è già stato incluso nella lista degli amici di Orchids Club Italia e quindi riceverai tutte le nostre notizie…ovviamente c’è sempre orchids.it…l’angelo custode delle orchidee 😉
Per quanto concerne la piccola serra, appena sarà pienamente attivo il blog (ora non è possibile postare foto), presenteremo la piccola serra wardiana presentata alla mostra di Onigo dall’amico Aldo Dello Iacovo.
Guido

La mail di Marina
Buonasera,
è la prima volta che scrivo, ma già da un po vi seguo sul vostro bel sito dove trovo molte risposte ai miei 1000 dubbi.
Adesso ne avrei due in particolare: un paio di settimane fa sono stata ad una piccola mostra di orchidee a Bologna e ho comprato delle piantine di Den. pierardii. Per ora hanno i bocciolini, quindi li lascerò nei loro vasetti con lo sfagno, ma poi vorrei metterli su zattera: posso usare come base un tronchetto molto rugoso di olivo o ci sono controindicazioni?
Di più, come comportarmi esattamente?
Secondo quesito: una delle mie 3 Cattleye, dopo aver fiorito ha messo radici nuove e germoglio, l’ho rinvasata, credo e spero nel modo giusto, ma il germoglio sta crescendo esattamente perpendicolare allo pseudobulbo precedente. Modificherà la sua direzione in seguito o c’è qualcosa che devo fare?
Grazie per ogni consiglio che mi arriverà.
Altra cosa, già che ci sono. Abito vicino a Firenze, sembrerà strano, ma trovare piante di orchidee, tranne le solite phal. o cymb. è impossibile.Gradirei tantissimo avere informazioni, se qualcuno le ha, su qualche vivaio che venda qualcosa di un po più particolare, non dico speciale, visto che comunque sono una principiante.
Spero di avere scritto all’indirizzo giusto, ma con internet sono una vera frana.
Grazie, cordiali saluti e
tanti complimenti.
Marina

Ciao Marina, grazie per i complimenti.
Il tuo D. pierardii puoi lasciarlo nello sfagno finché fiorirà, E’ un’ ottima idea la sistemazione su tronchetto, ma ti conviene fare l’operazione quando le tue piantine sono in vegetazione (presenza di nuovi germogli e radici attive), avendo cura di attaccarle a testa in giù e di legare un po di sfagno attorno alle radici.
Il nuovo germoglio della tua Cattleya cresce orizzontale forse perché cerca luce dalla finestra…gira la pianta o trovale altra sistemazione.
Non proprio vicino a Firenze, ma comunque in Toscana (Grosseto) è nata una nuova azienda che vende orchidee da collezione, ecco il link Il Sughereto
Buona coltivazione.
Guido

Il commento di Alessandro

Ciao io ho un’orchidea ma non so di che tipo è. Mi farebbe piacere sapere se qualsiasi orchidea viene trattata alla stessa maniera o ci vogliono delle cure specifiche a seconda della specie.
grazie
Ciao

Ciao Alessandro,
non proprio cure specifiche per ogni specie ma non tutte le orchidee richiedono le stesse condizioni di coltivazione.
A grandi linee possiamo raggrupparle in tre grandi gruppi: temperature fredde (5-20 G°), temperature intermedie (12-25 G°) e temperature calde (18-32 G°).
Per altre indicazioni sarebbe utile vedere la pianta, se puoi invia una foto a info@orchids.it.
A presto
Guido

Orchidando… con una Dracula bella

A chi non piacerebbe tenere questa orchidea in salotto? Lei non riesce a vivere però, lei ama i boschi umidi ed ombrosi.

Il genere
Dracula, ovvero “piccolo drago” dall’aspetto intrigante dei suoi fiori e dalla sua passione per ambienti di vita umidi ed ombrosi.
Il genere Dracula appartiene alla sotto tribù Pleurothallidinae, è stato creato dal Dr. Carlyl Luer nel 1978, e raggruppa alcune specie del genere Masdevallia con fiori pelosi dal labello inusuale.
Le prime specie di Dracula furono scoperte nel 1870 nelle umide foreste della Colombia, dell’Ecuador e del Perù.
Ci sono più di 100 specie conosciute, ma molte altre sono ancora da scoprire.

Dracula bella

Collezione Guido De Vidi – foto 26.03.08

Dracula bella (Rchb.f.) Luer, 1978
Il nome di specie (di matrice latina) è stato dato in onore dei suoi fiori affascinanti.
Cresce nei boschi avvolti dalle nebbie della Cordigliera occidentale della Colombia a 1800 – 2400 metri di altitudine.
La prima Dracula bella è stata scoperta da Gustav Wallis nel 1873-4 durante una raccolta di piante per la ” Veitch Royal Exotic Nursery of Chelsea” (Inghilterra), ma in quell’occasione non riuscì a far giungere a destinazione piante viventi.
In Inghilterra la nuova specie giunse 4 anni più tardi per merito di Low and Co. (Clapton).

Il sepali della Dracula bella sono uniti, coperti di densi peli o verruche e dotati di lunghe code. I petali molto piccoli sono posti a fianco di una minuscola colonna e macchiati di scuro, così da sembrare due occhi di un piccolo drago.
Il fiore misura circa 7,5 centimetri in altezza e 6,5 centimetri in larghezza ed è rivolto all’indietro: misurando anche le code sepaline raggiunge i 10 centimetri. Il colore è rosso scuro con macchie diffuse su uno sfondo color giallo e crema. Il labello è grande, bianco, solcato profondamente ed è arricciato a semicerchio. Pende liberamente nel centro del fiore. I pedicelli fiorali emergono dal substrato del cestino (geotropismo negativo) e producono fiori singoli.

Coltivazione
La maggior parte delle specie del genere Dracula vanno coltivate in cestini di rete metallica, questo per consentire la fuori uscita dei pedicelli fiorali.
La bassa temperatura l’umidità pressoché sempre attorno al90% e la luce soffusa sono elementi essenziali per coltivare bene le Dracula. Con certe specie, Dracula vampira ad esempio, l’elevato tasso di umidità è indispensabile per mantenere la turgidità dei fiori. Spostare la Dracula vampira fiorita, in un ambiente asciutto significherà la totale chiusura dei fiori, in pochi minuti.
La temperatura ideale è 13° C di notte e 16° C di giorno, in ogni caso mai sopra i 26 ° C altrimenti si seccano le radici e le nuove gemme.
In questa condizioni ambientali è utile mantenere una costante ventilazione.
Fertilizzare con dosi minime ogni settimana e mantenere il substrato sempre umido usando, se possibile, acqua piovana.