Archivio mensile:Luglio 2010

Silvana Rava, la botanica, le orchidee e l’amicizia

Un bel fine settimana

Cosa farai in questo fine settimana? – Sarò molto impegnata perchè da me si terrà un corso di pittura botanica – rispose mia moglie Rosetta conversando con le amiche, venerdì pomeriggio. Un corso di pittura botanica… però, che bella idea – replicarono, un po’ incredule, le amiche di Rosetta, e lei, annuendo con il capo disse – sì, proprio una bella idea!
Nella foto, la pittrice Silvana Rava sta impostando il lavoro di un’allieva.

Il corso
L’idea del corso di pittura botanica prese corpo qualche mese fa, conversando con la bravissima pittrice botanica, Silvana Rava, italiana di Lenno (Provincia di Como). In tale occasione lei chiese la disponibilità della mia collezione di orchidee per poterle dipingere con le sue allieve, dal vero e sul posto.

corso_pitt_bot_1Ecco come nasce una bella idea: metti una brava artista, una bella collezione di orchidee fiorite e la passione di tante artiste in erba, attratte dalla botanica e dalla sua espressione grafico-figurativa.
Come spesso capita nelle favole belle, ad un certo punto c’è sempre il “diavolo” che si mette di traverso.
corso_pitt_bot_2 Nel nostro caso, il diavolo si è materializzato con le avversità metereologiche, sabato ha tentato di cuocerci sotto i 40 gradi e passa, domenica mattina, per non farci mancare nulla ci ha scaraventato addosso un quasi uragano notturno.
Sabato mattina il corso è iniziato in uno spazio ombreggiato posto davanti alle serre.
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Le allieve hanno resistito imperterrite fino a mezzogiorno, dopo il ristoro hanno battuto la ritirata (fuori il termometro segnava 40°) e si sono rifugiate nella loggia di casa mia, confortate dal fresco del condizionatore.

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La serata di Sabato ha avuto un epilogo ameno: abbiamo festeggiato il compleanno della pittrice.
Poi è arrivato il quasi uragano, ma anche in questo caso è andato tutto bene, solo qualche danno lieve e…finalmente il fresco, troppo anche!
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Domenica mattina il corso è proseguito sotto il porticato esterno alla loggia di casa.
Ecco alcune modelle (piante fiorite) in attesa di essere dipinte… per vari motivi (poco tempo a disposizione soprattutto), le allieve hanno preferito scegliere Paphiopedilum callosum, concolor, rothschildianum

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Le allieve hanno resistito imperterrite fino a mezzogiorno, dopo il ristoro hanno battuto la ritirata (fuori il termometro segnava 40°) e si sono rifugiate nella loggia di casa mia, confortate dal fresco del condizionatore.
Domenica mattina il corso è proseguito sotto il porticato esterno alla loggia di casa.
corso_pitt_bot_9corso_pitt_bot_19I dipinti cominciano a prendere forma, ecco i primi piani delle allieve all’opera.. compresa la “maestra” che corregge i “compiti” 😉
Molti amici son venuti a farci visita e qualcuno si è fermato anche per il pranzo finale. Sono venuti a trovarci anche Mara e Mario De Nardo, lei orchidofila “antelitteram” e lui, persona di enorme spessore umano. Era da un po’ che non ci incontravamo ed è stata una gioia immensa e reciproca.
corso_pitt_bot_20 corso_pitt_bot_12Grazie a tutti per le due stupende giornate trascorse insieme, grazie per le vostre belle parole e per i vostri pensieri, grazie a Silvana, sempre bravissima nella sua semplicità quasi disarmante, grazie a mia moglie Rosetta che ha condiviso intensamente con me questa nuova e bella esperienza di vita.

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PS) – In rispetto alla riservatezza delle notizie non sono riportati i nomi dei partecipanti al corso, saranno loro se lo vorranno, a presentarsi usando lo spazio interattivo dei commenti.
La bella favola ha avuto un lieto fine ed ora può essere raccontata… con le foto, naturalmente!

corso_pitt_bot_15Il corso ha avuto inizio alle ore 9.30. Fatte le presentazioni si è passati subito all’opera… le allieve erano impazienti di entrare nel clima della pittura. La mattinata di sabato, nonostante il caldo andasse via via aumentando, seppur il set pittorico fosse ombreggiato, si è articolata all’aperto nello spazio antistante le serre.
corso_pitt_bot_3La papera è stata eletta “mascotte” del corso: ha assistito imperterrita a tutto il via vai di gente (era sistemata a pochi metri), continuando a covare le sue 15 uova.

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Corso di pittura botanica

Sabato 17 e Domenica 18 Luglio a tu per tu con le orchidee per apprendere le tecniche della pittura botanica.

Colonna sonora:
foto_casa_giardino_10_07_20Immersi nel verde e magistralmente guidati da Silvana Rava , pittrice botanica di fama internazionale, potrete dipingere ad acquerello la vostra orchidea preferita, scegliendola fra quelle in fiore della collezione Guido De Vidi.
Con inizio alle ore 9.30 di Sabato 17 Luglio, Silvana Rava tiene un corso di pittura botanica. Si imparerà a ritrarre dal vero, ad acquerello. Il corso terminerà nel tardo pomeriggio di Domenica 18 Luglio.
Indirizzo: Breda di Piave TREVISO – Vicolo Parnasso n°1 – Frazione Pero.
Nelle vicinanze è possibile alloggiare senza problemi di sorta, scegliendo fra bed e brekfast e agriturismi.
INFO artistiche chiamate Silvana Rava: tel. 034456535 oppure cell. 347 9688436
INFO logistiche chiamate Guido: cell. 349 5444568 tel. fisso 042290870

Cattleya “Mon Amour”… ibridi famosi

Piccolo viaggio nel colore, nel profumo e nelle emozioni. Colonna sonora

blc_oconee-_'mendenhall' Blc. Oconee ‘Mendenhall’ AM/AOS
(Lc Belle of Celle x Blc. Norman’s Bay)
There were two other Oconee cultivars awarded by the AOS, ‘C/J’ AM/AOS to C.J’s Orchids, Long Beach, Ca., in 1981 (17.0cm n.s.), and ‘Wine Red Fall’ AM/AOS, Owens Orchids, 2001 (14.5cm n.s.)
… Questo ibrido eccezionale poteva finire nell’anonimato, in qualche bancherella di vivaio, per fortuna che si ritrovò fra i bancali di un orchidario. Capitò così, che William Kirch, famoso ibridatore americano (USA), nel tentativo di creare un ibrido di Cattleya …leggi il resto

Blc. Pamela Hetherington ‘Coronation’ FCC/AOS
…Questa bella orchidea fiorisce a Dicembre ed i suoi fiori leggermente fragranti si fanno ammirare per tutte le feste natalizie… leggi il resto
Blc. Port of Paradise “Emerald Isle” FCC/ AOS
… Questo bellissimo ibrido dai grandi fiori verdi è stato esibito per la prima volta nel 1970… Leggi il resto
Blc. Lucky Strike
… I fiori di Blc. Lucky Strike , sono il frutto di ricerche per dar loro fragranza, consistenza e soprattutto sensualità, elemento molto in voga negli anni 60… Leggi il resto
Cattleya Portia Coerulea
… Cielo ed orchidea celeste in un soleggiato pomeriggio Domenicale di Novembre in Vicolo Parnasso, amena località della Marca Trevigiana Leggi il resto
Lc. Mariner e Lc. Bella
… Questo ibrido molto simile alla Cattleya Portia ‘coerulea’ giunge alla ribalta quasi 50 anni dopo i primi tentativi degli ibridatori, rivolti a produrre ibridi coerulei Leggi il resto

Paphiopedilum callosum… e le sue varietà

Un bel esemplare di Paphiopedilum callosum e qualche considerazione sulle sue varietà.

Colonna sonora
Paphiopedilum callosum (Rchb. f.) Pfitzer 1895
Sottogenere Sigmatopetalum Sez. Barbata – Sottosezione Barbata Kraenzlin 1901
Sinonimi:Cordula callosa Rolfe 1912 – Cypripedium callosum Rchb.f 1886
Fiorisce in tarda primavera, inizio estate. E’ un’orchidea terricola di medie dimensioni ed è molto ricercata per la dimensione dei suoi fiori (possono arrivare anche a 10 cm.), ancor più evidenziata dall’enorme sepalo dorsale. Ogni vegetazione produce un’unica infiorescenza, raramente due.
Lo stelo a portamento eretto arriva a misurare anche 40 centimetri di altezza e porta al suo apice il fiore con un grande sepalo leggermente ondulato all’estremità superiore, di colore bianco, con striature alternativamente corte e lunghe color verde alla base e porpora all’apice.
I petali sono color verde pallido con verruche scure sulla parte superiore e le punte color porpora. Il labello è di colore marrone-porpora e verdastro nella sua parte inferiore.
Le foglie maculate, sono lunghe circa 15 cm.
In natura vive in tutta la penisola del Siam, dalla Taailandia al Laos ad altitudini da 300 a 1300 metri.
Paphiopedilum callosum è collocato da Cribb nel sottogenere Sigmatopetalum, sezione barbata (per la forma e la struttura dei petali), mentre un altro tassonomo, Braem divide questo sottogenere in una moltitudine di sezioni e sottosezioni.
In buona sostanza, per semplificare la cosa, possiamo suddividere in due gruppi le varie specie di questo sottogenere: nel primo sono affini i P. callosum, P. sukakhulii e P. venustum, del secondo i P. appletonianum, P. hookerae e P. violascens.
Le foglie sono normalmente tessellate/marmorizzate e le piante in coltivazione prosperano bene con luce filtrata, temperature medio/calde e con substrato umido e leggermente fertilizzato.
Note generali
Non vado pazzo per il genere Paphiopedilum. E’ vasto e per certi aspetti ancora oggetto di diverse interpretazioni tassonomiche, per questo si presta molto bene come terreno di “caccia” nei congressi e nei libri dei botanici.
paph_callosumCiò nonostante ha destato ammirazione e desiderio di approfondimento, l’esemplare che vedete nella foto di sinistra.
E’ una pianta vecchia una decina d’anni di Paphiopedilum callosum. E’ abbastanza difficile tenere insieme nello stesso vaso, una pianta di Paphiopedilum perchè le sue radici, invecchiando, tendono a dividere naturalmente il rizoma orizzontale che le tiene insieme. Quindi un bel esemplare con 5-6 fiori ben sviluppati può destare ammirazione ed attenzione. L’attenzione per questa specie è cresciuta quando ho girato lo sguardo verso altre piante della stessa specie, anche loro fiorite: le tonalità dei colori della tessellatura marmorizzata delle foglie era diverso, così pure la dimensione dei fiori e delle piante stesse.
Analizzando la nostra specie in esame, e nello specifico le foglie, la dimensione delle piante e la struttura dei fiori ci portano a dedurre che, a seconda del suo luogo di endemicità, variano di forma e di colore fino a raggiungere anche le forme albine.
paph.-thailandense Nella foto di sinistra possiamo analizzare il fiore della varietà “thailandense”. Ho scritto varietà, ma molti libri e sopratutto molti venditori la considerano altra specie, con la buona pace del collezionista.
Quindi la specie di riferimento è Paphiopedilum callosum var. thailandense, ma secondo Cribb, dovrebbe essere solamente un sinonimo.
Paphiopedilum callosum (Rchb. f.) Cribb
Sinonimi: Paphiopedilum birkii; P. sublaeve; P. thailandense
La confusione non finisce, sul libro “Paphiopedilum” di Braem e Chiron (2003) si decide fra l’altro, che la specie Paphiopedilum callosum diventi Paphiopedilum crossii .

Altre varietà del P. callosum:
P. callosum var. callosum
P. callosum var. warnerianum (T.Moore) ined
P. callosum var. potentianum (O.Gruss & Roeth) P.J.Cribb 1998
Paphiopedilum callosum var. schmidtianum [Kraenzl] Pfitzer 1903
Paphiopedilum callosum var. viniferum (Koop. & N.Haseg.) Cavestro 2001
Paphiopedilum callosum var. angustipetalum Guillam. 1924
Paphiopedilum callosum var. sublaeve (Rchb.f.) Fowlie 1979
Per approfondire il tema leggete questo link

…non è finita: Paphiopedilum callosum var. sublaeve, conosciuto anche come Paphiopedilum callosum var. thailandense… buon divertimento!