Archivio mensile:Maggio 2016

Coelogyne cumingii

Nella foto in evidenza: Coelogyne cumingii collezione Rio Parnasso

Descrizione
Orchidea di piccole dimensioni, epifita a volte litofita con rizoma strisciante che forma pseudobulbi acuminati debolmente inclinati, al cui apice crescono 2 foglie lanceolate, acuminate, lucide, plicate, solcate da 5 nervature loncitudinali.
Dalla base degli pseudobulbi, in primavera e in estate, spuntano delle infiorescenze arcuate, lunghe 15 cm, con 3 – 5 fiori bianchi, profumati e di lunga durata.
Questa specie è endemica in Tailandia, Malesia peninsulare, Sumatra e Borneo nelle foreste fino a 2200 m. di altitudine. Continua a leggere

Restrepia falkenbergii

Nella foto in evidenza, fiore di Restrepia falkenbergii, collezione Rio Parnasso

IMG_0287Restrepia falkenbergii (Rchb.f. (1880)
Il nome della specie è stato dato in onore del botanico tedesco Falkenberg.

Restrepia falkenbergii è fra le specie più esuberanti di questo prezioso genere, sia per il colore vivo dei suoi fiori, ma anche per la loro eleganza e generosità.
Questa specie è endemica nelle montagne centrali di Antioquia, Colombia. E’ una pianta epifita di medie dimensioni, che vive a quote comprese tra 1000 e 2000 metri.
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Vanda coerulescens 5 Maggio 2016, la divisione dell’esemplare: video

Nella foto in evidenza, Vanda coerulescens della Collezione Rio Parnasso in esposizione.

I miei ricordi vanno molto indietro nel tempo, per trovare il periodo storico nel quale questa orchidea è giunta nella mia collezione, forse bisogna andare ai primi anni 90 del secolo scorso.
Una piccola pianta cresciuta velocemente in un vaso forato, al punto da ricoprirlo presto con le sue vegetazioni.
Le sue fioriture primaverili, dipingevano le chiome di nuvole coerulee, quel colore tanto desiderato dai coltivatori amatoriali.
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La zanzara: quello che si pensa e si scrive

caldognoLa cosa più obbrobriosa apparsa nelle foto on-line, della mostra orchidofila di Caldogno è stata la scandalosa scenografia dei teli scuri che nascondevano gli affreschi del salone ospitante, veramente imperdonabile, alla faccia del motto : scienza e conoscenza.
Secoli di arte e di cultura della Repubblica Veneta, oscurati dalla mediocrità.

Coltivare orchidee, gioie e dolori

Nella foto in evidenza: Pleurothallis tribuloides mostra di Schio edizione 2013

La passione, sì la passione della coltivazione – si dirà – ti da’ piacere e soddisfazione. Coltivare orchidee per passione, a livello amatoriale per capirci, eleva ad emblema il concetto della soddisfazione.
La metafora della vita, che vuole gioia, ma anche dolore, spesso la si può trasporre nei sentimenti del coltivatore di orchidee, quasi il “fil rouge” che ti accompagna nel tempo, donandoti momenti di euforia legati ai successi e spezzoni amari, tristi da farti un groppo alla gola, quando un tuo errore – uno solo – distrugge anni di lavoro.
Ecco vedete, quando scrivo e riscrivo, che con le orchidee ci si deve convivere anni ed anni, coltivarle per una vita, prima di poter esibire la patente del giudicante, intendo proprio sottolineare l’imprescindibilità, quasi l’obbligo intellettuale di vivere un connubio con loro.
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