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Domenica 11 Ottobre 2009, quelli che le orchidee…
… le coltivano, le studiano, le ammirano in amicizia… quelli di Orchids Club Italia.
Ieri ci siamo dati appuntamento da Orietta e Severino, una splendida coppia friulana, che ha imparato ad amare le orchidee frequentando le attività del nostro Club. Da qualche anno si son costruiti la loro serra amatoriale e coltivano con successo centinaia di specie botaniche. Orietta e Severino contribuiscono intensamente ad alimentare l’atmosfera amichevole che caratterizza la vita del nostro Club, le orchidee sono il collante, la passione e quel giusto tocco di orgoglio che unisce genti diverse attorno a queste maliarde per ammirarle, studiarle ed anche scambiarle.
C’è stato anche il momento conviviale… lungo e ricco momento conviviale presentato da una sontuosa “mise en place” – frase tanto cara alla indimenticabile “Donna Malvina”, cuoca sublime e grande amante delle orchidee.
La giornata di ieri, Domenica 11 Ottobre 2009 era splendida, un sole luminoso ci accarezzava quasi a dire: forse sono le mie ultime energie… poi arriverà il freddo, approfittatene! Le Prealpi friulane, assai vicine, facevano da cornice al giardino, alla serra, al gazebo sotto il quale erano in bella mostra le piante premiate all’EOC di Dresda, insieme alle varie orchidee portate dai soci per gli scambi.
Bella giornata! In questo clima amichevole e conviviale abbiamo anche prospettato i programmi futuri del nostro Club, ecco in sintesi le proposte emerse, che saranno oggetto di approfondimento fra quanti hanno rinnovato l’adesione ad Orchids Club Italia per il 2010 – a proposito se qualche ritardatario intende inviare la propria adesione lo può fare inviando una mail a info chiocciola orchids.it
Proposte:
– Adesione individuale all’Associazione Italiana di Orchidologia – AIO (l’adesione, libera ed individuale sarà inoltrata via mail a info chiocciola orchids.it )
– Orchids Club Italia, provvederà ad inviare le adesioni all’AIO.
Orchids Club Italia contribuirà al pagamento della quota di iscrizione per l’anno 2010 (totalmente o in quota parte, secondo le disponibilità di cassa).
– Orchids Club Italia continuerà la sua attività nelle forme e con le modalità fin qui attivate – adesione libera senza tessere – attività organizzate spontaneamente su richiesta di qualsiasi socio.
– Le varie attività, siano esse mostre o incontri periodici, saranno seguite organizzativamente dal socio o dai soci che ne hanno fatta proposta: ovviamente tutte le forze del Club saranno a disposizione per la riuscita dell’evento proposto.
Note:
Un grazie infinito a Orietta e Severino Bellotto per la loro generosa ospitalità, grazie alle nostre DONNE per la loro maestria culinaria, grazie a Vincenzo Ghirardi per le foto, grazie a tutte le amiche e gli amici che hanno presenziato l’incontro, in buona sintesi, grazie al mitico Orchids Club Italia.
PS) Come volevasi dimostrare, mentre sto finendo questo post, piove e tira vento! Mi sa che l’autunno stia proprio arrivando con il suo fardello: dentro le piante e fuoco alle stufe!… il freddo sarà il prossimo problema da risolvere per noi orchidofili dilettanti.
Goodyera repens, spontanea minuta e rara
Spesso le gite fuori porta, seppure di breve durata, riservano agli appassionati di natura, e nel mio specifico caso anche di orchidee spontanee, delle piacevolissime sorprese.
Il carnet orchidee spontanee ieri si è rimpinguato con una nuova miniatura scoperta nell’alto bellunese, la Goodyera repens (L.) R.Br. in W.T.Aiton, Hortus Kew. 5: 198 (1813).
Sistematica:
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Sottoclasse: Liliidae
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae
Genere: Goodyera
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Orchidee spontanee: nuvole di “Pianelle”, ma non solo loro
Una grande giornata da incorniciare… e pensare che non era partita nel migliore dei modi
Cypripedium calceolus, nome popolare scarpetta di Venere o Pianella della Madonna
L’appuntamento dei soci del Club per la visita ad una delle colonie più numerose d’Europa era all’uscita del casello autostradale di Verona est alle 9.30 e fin qui tutto bene. Purtroppo, appena formata l’autocolonna, alla seconda rotonda della tangenziale, già ci sian persi. Panico a non finire, ma dopo altri due o tre errori stradali, siamo riusciti a prendere la statale che porta verso l’alta Val d’Illasi… la nostra meta.
La giornata era splendida, le prealpi veronesi limpidissime e la temperatura in pianura sopportabilissima. Era Domenica però, una Domenica di inizio estate che gran parte dei veronesi aveva deciso di spendere in montagna. Alle 10 del mattino il traffico automobilistico lungo la strada che porta in Val d’Illasi era stranamente scarso… per forza, gli escursionisti erano già tutti piazzati lungo i numerosi sentieri, sin dalle prime ore mattino: le loro automobili però, erano tutte parcheggiate lungo le rive della strettissima strada piena di tornanti che porta al rifugio Revolto (1336 metri di altitudine).
Chilometri di automobili parcheggiate senza soluzione di continuità, il nostro gruppo, dopo una serie di manovre è riuscito a parcheggiare le auto a 15 minuti di strada a piedi. Niente paura, armi e bagagli, e su per le ripide rive dei sentieri che tagliano di brutto i tornanti della strada asfaltata.
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Last Minute… escursione sul Monte Carega (VR)
Martedì 9 Giugno, in redazione di orchids.it giunge questo “dispaccio dal fronte”: mittente Vincenzo Ghirardi – Villafranca -VR
UNA GIORNATA SUL MONTE CAREGA
… E’ da un po’ di tempo che con l’amico Gianni Faccioli si parla di andare a vedere una stazione di crescita delle Cypripedium calceolus, che lui conosce bene e sa esattamente dove si trova, ed alcuni giorni fa mi è giunta, inattesa, la sua telefonata: “ che ne dici ti va di andare?”; figuriamoci …….”è come invitare un’oca a bere !!”.
Detto fatto, martedì ore otto e trenta si parte alla volta del Monte Carega. Si sale per una stradina stretta, tipica della montagna, ma soprattutto, ci verrà poi spiegato da gente del posto, che si tratta di strada militare asburgica riassestata ed adattata alle odierne esigenze. Il tempo, meteorologico, ci ha graziato, sopra le nostre teste corrono nubi pesanti gonfie di pioggia ma nessuna precipitazione.
Entriamo nel rifugio e un buon caffè ci prepara all’escursione; anzi è meglio farsi fare un panino che poi, magari quando entreremo in crisi proteinica, potrebbe risolvere la situazione.
Si scende per un sentiero abbastanza ripido, ma non impossibile e poi, quando spiana, si gira attorno ad alcuni alberi e ……COUP DE COEUR !!!. Se siete deboli di “corazon” non andateci: decine e decine, ma che dico ….centinaia di pianelle della Madonna da morirci sopra, belle a dismisura, fresche, ancora bagnate dalla rugiada. Macchina fotografica alla mano e via con gli scatti. Ce ne sono qui, la, su, giù, dappertutto.
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