Archivi categoria: Coltivazione

Consigli e scambi di esperienze sulla coltivazione delle orchidee esotiche.

Quinta visita virtuale alla serra: metti che fuori stia piovendo…

…siamo il 5 di giugno, la pioggia, a volte scrosciante e poi sottile quasi come la nebbia, si diverte a giocare con le pozzanghere disegnate sul prato, ormai stagnante per essersi bevuto troppa acqua. Anch’io ho fatto una buona scorta di acqua piovana, sì, purtroppo l’acqua della mia fontana è troppo calcarea e sporca eccessivamente le piante quando è usata per far nebbia.
Per la verità non so dare una spiegazione plausibile al fenomeno, aiutatemi voi, io penso che:
– l’eccessiva micronizzazione delle particelle d’acqua (pompa a 70 bar), consente loro di evaporare e di separarsi dal calcio, che cade indisturbato sopra tutto quel che trova.
– col tempo sia aumentata la quantità di calcare nella mia acqua (nell’ambiente degli esperti in trattamento acque si dice che nelle falde freatiche della pianura Padana sia notevolmente aumentata la presenza di sostanze calcaree), ma non dispongo di prove documentate in questo senso.
A dire il vero il fenomeno si è presentato prepotentemente da quando ho installato l’impianto “fog” , probabilmente con le normali bagnature, l’acqua che cade sulle piante, scivolando giù porta con se anche le particelle di calcio e pertanto il fenomeno non si manifesta. Ho pensato di installare un depuratore ad osmosi inversa, ma il costo mi ha consigliato di seguire altre vie: in una giornata di sole mi servono quasi 100 litri d’acqua per mantenere l’umidità costante in serra.
Ho recuperato, gratis, una cisterna da 1000 litri (quelle di plastica usate per il trasporto di oli alimentari) e l’ho piazzata sotto la grondaia della serra: con l’aggiunta di qualche altro serbatoio, riesco ad accumulare acqua per garantire un’autonomia di circa 20 giorni…quindi benvenuta la pioggia! 😉

….ma dentro nella serra non piove ed allora facciamoci un bel giro, ci sono delle belle fioriture da vedere.

Vanda tessellata………………… Stanhopea trigrina………………….. Dendrobium secundum

Cattleya violacea Dendrobium bullenianum sin. topaziacumCoelogyne pandurata
Appuntamento alla prossima visita, con soggetto a richiesta…se volete 😉

Bifrenaria inodora… ma i fiori sono profumati

Bifrenaria inodora, uno dei tanti paradossi della nomenclatura: il nome di specie dovrebbe significare “senza odore” ed invece i fiori sono fragranti.

Il genere
Studi recenti, dedicati all’approfondimento delle specie appartenenti a questo raggruppamento tassonomico, lasciano molti dubbi sull’esatta classificazione. Nella sostanza, i dati morfologici e molecolari indicano che ci sono due “clades” distinti (Clade è un gruppo tassonomico – ad esempio, un organismo che comprende un unico antenato comune a tutti i suoi discendenti. Il primo contiene le specie endemiche principalmente nella foresta atlantica del Brasile del sud-est come piante rupicole, mentre l’altra è rappresentata da due specie che si sviluppano esclusivamente nella regione amazzoniana.
Bifrenaria Lindley 1832
Famiglia: Epidendroideae, Tribù: Maxillarieae, Sottotribù: Maxillariinae.
Questo genere è endemico in Sud America, la maggioranza delle specie è presente nel Sud – Est del Brasile, raggruppa circa 21 – 30 specie epifite, qualche volta terrestri o rupicole (una specie, B. Bifrenaria tyrianthina è esclusivamente rupicola).
Le specie appartenenti a questo genere sono facilmente riconoscibili dagli pseudobulbi quadrangolari, unifoliati, conici, piriformi o ovali, con foglie plicate. Le infiorescenze spuntano lateralmente alla base degli pseudobulbi, a gruppi di 4 o 5 fiori spesso fragranti.
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Cattleya: specie o ibrido?

Doveva essere C. walkeriana, ma visti i fiori, forse è altro…cosa?

Questa è la prima fioritura di una divisioncina regalatami qualche anno fa da un amico orchidofilo bolognese, cartellinata come C. walkeriana.
I fiori sono molto belli e regolari, ma per quello che posso capire, non mi sembrano quelli della C. walkeriana. Gli pseudobulbi sono unifoliati, affusolati, lunghi da 5 a 12 cm, foglie e guaine presentano delle leggere maculature di pigmentazione.
Cercando e ricercando non sono riuscito a trovare una risposta certa…tu cosa pensi?
Grazie dell’aiuto.

Arriva l’estate, orchidee fuori…e le vacanze?

Come trovare un angelo custode per le nostre orchidee quando si va in vacanza?… ed inoltre dove come e quando portarle fuori
Sono due temi di grande attualità che interessano tutti i collezionisti, sia chi coltiva in serra che il neofita con due Phalaenopsis sul balcone.
L’idea di scrivere qualche cosa su questi aspetti della coltivazione, l’ha suggerita Carla di Gradisca d’Isonzo con questa mail:
...”Volevo fare una proposta a tutti gli amici di questo sito .Durante il periodo estivo è più facile allontanarsi da casa per periodi lunghi ,ma le nostre orchidee a chi lasciarle ? E’ un problema serio. Magari alcuni di noi abitano vicino senza saperlo e allora perché non darci una mano reciprocamente durante le assenze? Le nostre orchidee ci ringrazieranno. Mando qualche foto della mia”” residenza” estiva . Buone fioriture a tutti”…
Come si può vedere nelle foto inviateci da Carla, lei ha già sistemato all’esterno le sue orchidee diversificando anche l’ambientazione; ad esempio appendendo sotto gli alberi quelle che possono prendere tranquillamente l’acqua piovana e proteggendo quelle fiorite con una leggera struttura organizzata. Questa è una soluzione, quante altre sono possibili? Invia anche tu qualche foto
al blog – info@orchids.it – della tua sistemazione esterna, magari motivando anche il perché della scelta…noi la pubblicheremo su “ORCHIDEE SOS VACANZE” Una nuova pagina del blog messa a vostra disposizione, per chiedere e dare aiuto alle coltivatrici ed ai coltivatori amatoriali in difficoltà.

“ORCHIDEE, SOS VACANZE” un pronto soccorso virtuale al quale poterci rivolgere per cercare aiuto in caso di assenza durante le vacanze estive.
Come ha evidenziato Carla nella sua mail, per molti appassionati è un problema serio, noi mettiamo a disposizione questo spazio, per poter chiedere aiuto, ma anche per dare assistenza a chi lo chiede.

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Thunia alba, chi l’ha vista in fiore?

Seppur deliziosa ed affascinante è assai difficile vederla in fiore nelle collezioni
Una bella sorpresa vederla in fiore e seguire la progressione della fioritura: le due foto a sinistra sono state scattate a distanza di un giorno… in quella più sotto si può notare l’apertura del secondo fiore.


Thunia alba (Lindl.) Rchb. f. 1852

Thunia alba è la specie tipo di un piccolo genere composto da circa 6 specie. E’ endemica in India, in Birmania e nella parte nord della Tailandia.


Il genere: specie ed ibridi
Le uniche specie presenti nelle coltivazioni sono: Thunia alba, Thunia bensoniae, Thunia majorensis, Thunia marshalliana, Thunia venosa e Thunia winniana. Fra tutte, quelle più popolari fra i collezionisti sono: Thunia alba e Thunia marshalliana
A tutto il 1998 risultano prodotti questi ibridi primari:
Thunia Veitchiana, incrocio fatto nel 1885 (Thunia bensoniae x Thunia marshalliana); Thunia. Gattonensis, incrocio fatto nel 1917 (Thunia majorensis x Thunia winniana); Thu. Wrigleyana , parenti sconosciuti.
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