Archivi categoria: Coltivazione

Consigli e scambi di esperienze sulla coltivazione delle orchidee esotiche.

Lepanthes longiracemosa

Piccolo gioiello dal Venezuela

Lepanthes longiracemosa Foldats
Scarse sono le notizie reperibili per descrivere questa Pleurothallidinae
Ernesto Foldats (1916 -) nel suo articolo “Contribucion a la Orquidioflora de Venezuela” pubblicato su “Boletin de la Sociedad Venezolana de Ciencias Naturales, 28: 242, fig. 5. 1969” la presenta insieme ad un’altra decina di specie endemiche del Venezuela e della fascia centroamericana.
Pianta decisamente piccola con foglie che non superano il centimetro di diametro formatesi all’apice di corti ed esili steli inguainati dai tipici imbuti caratterizzanti molte specie del genere.
Le infiorescenze multiple si formano sulla pagina superiore delle foglie e producono fiori in progressione.
I petali di 1 -2 millimetri sono color giallo di cadmio con la parte centrale rosso-porpora, così come il labello. I sepali sono satinati e traslucidi.
Nelle coltivazioni europee questa specie fiorisce in primavera.
E’ consigliabile coltivarla su zattera di xaxim tenuta sempre umida.
Specie difficile, ma desiderabile.

Brutta sorpresa durante il rinvaso dei Paphiopedilum: cocciniglia cotonosa

In tanti anni di coltivazione è la prima volta che trovo la presenza di cocciniglia su piante di Paphiopedilum

Forse è il prezzo che si paga portando spesso le orchidee fuori dalla serra…direte voi – vedi? – Hanno ragione quei collezionisti che manco a pagarli portano le loro orchidee nelle esposizioni !
Credo che comunque valga la pena di correre qualche rischio, se la logica della super protezione avesse un fondamento non bisognerebbe mai uscire di casa per non prendersi un raffreddore.
Guardando il lato positivo della vicenda, cercheremo di utilizzare questa situazione per fare qualche indagine e per attivare azioni appropriate di disinfestazione. Ad esempio, lo sapevate che la famosa “manna degli ebrei” altro non è che una cocciniglia, la Trabutina mannipara e, che un altro appartenente a questa famiglia, il Kermes vermilio è utilizzato per la colorazione (rossa) di alcuni famosi aperitivi di uso comune.
Le cocciniglie sono “cugine” degli afidi (entrambi Rincoti), il loro alimento è assunto tramite apparato boccale perforante succhiatore ed è costituito dagli umori vegetali delle piante colonizzate. L’assunzione delle sostanze succhiate nelle piante è significativa, tali insetti dispongono di un filtro che trattiene acqua, zuccheri, sostanze minerali, necessari al loro fabbisogno fisiologico; la rimanenza è espulsa all’esterno del corpo attraverso specifici orifizi. Di conseguenza attorno ad una colonia di cocciniglia è presente anche la melata zuccherina, alimento di funghi patogeni ed altri insetti.

L’infestazione

La foto a sinistra mostra le pagine inferiori di alcune foglie di Papiopedilum urbanianum colonizzate dalla Cocciniglia cotonosa e quella di destra una femmina adulta in primo piano.
E’ stato già scritto anche in altri post del blog, quanto siano pericolose e difficili da debellare le infestazioni di cocciniglia. Ci sono diverse specie, fra le tante, quella cosiddetta “cotonosa” è la più subdola perché le prime avvisaglie della sua presenza giungono sempre in ritardo ovvero quando l’infestazione è già dominante. Nel caso di specie, la prima colonizzazione inizia nelle pagine inferiori delle foglie dei Paphiopedilum e finché qualche individuo adulto non migra è difficile accorgersene. L’unico segnale di allarme è il progressivo e generale stato di deperimento delle piante infestate.
Continua a leggere

25 Aprile – Orchids Club Italia in festa

Domani 25 Aprile 2008, appuntamento a San Donà di Piave per la 31a festa di Primavera e per le appassionate e gli appassionati delle orchidee…alla deliziosa esposizione di orchidee sotto la cupola del caffè letterario.

Orchids Club Italia l’Associazione orchidofila italiana più attiva nella sua opera di divulgazione – è orgogliosa di vedere le orchidee dei suoi soci, esposte nella passata edizione a far da “manifesto” pubblicitario all’intera manifestazione 2008 (vedi foto a sinistra).
Domani sarà una bella giornata di festa e di deliziosa visione di esemplari veramente unici…chi non ci sarà perderà una ghiotta occasione per stare a tu per tu con le maliarde.

Fra le rare e ricercate specie botaniche presenti, sarà esposta la famosa Vanda coerulescens, già premiata all’ EOC di Ginevra 1997, esemplare pressoché unico.

Sarà attivo l’angolo dei desideri – piccolo mercatino di scambi – dove potrete trovare delle vere rarità da collezione.
I soci locali, Antonio e Maya, in primis, vi attendono numerosi….a domani, ora continuo a caricare le piante in auto, sì perché per fare le mostre ci vogliono le orchidee 😉

Oeonia oncidiflora, nuova foto di “copertina” del blog

Un genere poco noto, composto da circa 10 specie: Oeonia Lindley 1824

Sottofamiglia: Epidendrodeae
Tribù: Vandeae
Sottotribù: Aerangidinae
Collezione Guido De Vidi
<i>Oeonia oncidiflora</i>Oeonia oncidiiflora Kraenzl 1893

Sinonimi: Oeonia rosea Ridl. 1885 – Oeonia forsysthiana Kraenzl. 1900

Una rara e delicata specie epifita a sviluppo monopodiale.
Vive nel Madagascar e nelle isole Mascarene.
E’ endemica nelle calde ed umide foreste costiere delle zone collinari e montagnose del Madagascar e delle isole Mascarene.
Questa specie sviluppa un’esile fusto verticale lungo il quale si formano piccole foglie carnose e lunghe radici sottili.
In inverno/primavera, sulla parte apicale del fusto si formano gli steli fiorali che mostrano due o tre fiori delicati e dotati di grandi labelli bianchi.
Oeniella oncidiflora può essere coltivata in piccoli vasi dotati di tutori verticali sui quali le radici possono trovare sostegno all’esile fusto della pianta.
Questra specie richiede molta umidità nella fase di sviluppo, che va diminuita a maturazione avvenuta: serra intermedia, media luminosità e fertilizzazioni regolari.

Sarcochilus fitzhart

Sarcochilus Ibridi

Il Genere Sarcochilus comprende oltre 60 specie originarie dell’Australia, Polinesia e sud est dell’Asia.
Le specie sono litofite e/o epifite a sviluppo monopodiale.

Con questo post desidero presentare un bel esemplare fiorito.

Collezione Guido De vidi – foto 20.03.08

Sarcochilus Fitzhart
Uno dei primi ibridi di Sarcochilus, prodotto nel 1963 incrociando S. hartmannii e S. fitzgeraldii.
Suoi fiori sono solitamente color bianco rosati con maculature color porpora al centro dei sepali e dei petali.
Recentemente questo incrocio è stato riprodotto usando cultivar selezionati di S. hartmannii e S. fitzgeraldii, a sua volta ibridato con altre specie di Sarcochilus.
Ecco alcuni esempi di ibridazioni fra varie specie di Sarcochilus:
S. Melba (S. hartmannii x S. falcatus), S. Lois (S. hartmannii x S. ceciliae).
Ancora altri, fra i quali anche qualche incrocio di seconda generazione:
S. Heidi (S. Fitzhart x S. hartmannii), S. Mavis (S. ceciliae x S. fitzgeraldii), S. Pinky (S. Mavis x S. hartmannii) e S. Bongeen (S. Mavis x S. fitzgeraldii).
Gli ibridi più recenti sono: S. Rosalie, S. Powder Puff, S. Colonial Rose, S. Penny Ann, S. First Light, S. Otways, con la comune caratteristica di avere i fiori color rosa, mentre S. Selina, S. Lone Star, S. Peach Spot, S. Sun spot, S. Jewell, S. Giacomo e S. Wandjina Woolf con fiori di colore più marcato.