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Una finestra sulle orchidee sontanee

Orchidee litoranee

Un caro Amico, Alessio, come me appassionato di fotografia e di orchidee spontanee mi ha scritto un paio di giorni fa chiedendomi un parere su delle orchidee che aveva fotografato lo scorso fine settimana sul litorale di Lignano sabbiadoro, a pochi passi dal mare, dietro alle “dune” che separano la spiaggia dalla pineta.

Quelle che ad un breve e frettoloso primo sguado erano sembrate fotografie della stessa specie si sono poi rivelate, secondo il nostro modesto parere di appassionati, ma non ancora esperti due specie differenti seppur simili.
In alto a sinistra dovremmo essere in presenza di una Ophrys sphegodes Miller specie relativamente diffusa su tutto il territorio mentre la foto a destra dovrebbe essere una Ophrys incubacea Bianca nota anche con i sinonimi di Ophrys atrata Lindley e Ophrys sphegodes subsp. atrata E. Meyer.
Da quelle che sono state le ricerche sui supporti cartacei in mio possesso l’Ophrys incubacea dovrebbe essere una specie diffusa principalmente al centro (dalla Toscana ed Emilia romagna in giù) e al sud (e più frequentemente in quest’ultima parte d’Italia).
Fatto non so quanto eccezionale sarebbe la presenza al nord dove a quanto pare i ritrovamenti sono tanto sporadici, quanto molto localizzati.
Attendiamo conferma da amici più esperti e da tutti coloro che come appassionati, vorranno aiutarci a capire se abbiamo ben interpretato le specie ritrovate, ed in caso di errore a farci capire dove abbiamo sbagliato.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Particular biotopes four steps from home

Despite temperatures not too favorable of the past week and the incessant rains, the orchids weren’t been frightened and Saturday, after a patrol tour, unexpectedly, but with my big joy, some orchids have already begun to revive the meadows with their colors.
foto Massimo Morandin

First of all, revealing the queen of spring in my area, Orchis mascula (Early-purple Orchid) (L.) L., Fl. Suec., ed. 2: 310 (1755) that presumably will be followed by Listera ovata (Common Twayblade), Neottia nidus-avis (Bird’s nest Orchid) and Cephalanthera longifolia (Narrow-leaved Helleborine).
The area of discovery presents a particular habitat consists of a small and narrow valley crossed by a small river always fed, where the sun, in spring/summer and for few hours, lights in the morning the north side facing south and in the evening the south side facing north.
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Biotopi particolari a quattro passi da casa

Nonostante le temperature non troppo favorevoli delle scorse settimane e le pioggie incessanti, le orchidee spontanee non si sono fatte spaventare e sabato, dopo un giro perlustrativo, inaspettatamente, ma con mia somma gioia, alcune orchidee hanno già cominciato a ravvivare i prati con i loro colori.
foto Massimo Morandin
Prima fra tutte, rivelandosi la regina della primavera nella mia zona, l’Orchis mascula (L.) L., Fl. Suec., ed. 2: 310 (1755) che sarà presumibilmente seguita da Listera ovata, Neottia nidus-avis e Cephalanthera longifolia.
La zona di ritrovamento presenta un biotopo particolare costituito da una piccola e stretta valle attraversata da un torrentello sempre alimentato, dove il sole illumina per poche ore primaverili/estive il mattino il versante nord rivolto a sud e la sera il versante sud rivolto a nord.
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Son tornate a fiorire le Morio

Prime uscite per ritemprarsi l’occhio e lo spirito !!!

Orchis morio
Grazie a questo inizio primavera abbondantemente bagnato, alle sorgenti del Sile la stagione di fioritura delle orchidee spontanee presenti nel molinieto, prato umido stabile di poco più di 2000 mq. che prende il suo nome dalla pianta erbacea predominante, appunto la Molinia caerulea è iniziata bene, oltre 50 gli steli di Orchis morio (L.), orchidea pagliaccio o minore presenti in varie forme e sfumature di colore, dal rosa pallido al viola intenso.
Lungo i bordi del Corbetta Nuovo, piccolo ruscello di risorgiva e primo affluente del fiume Sile, si possono trovare oltre alla Listera ovata (L.) R. Br. altre interessanti “chicche” naturalistiche, come l’ Ophioglossum vulgatum (L.) ofioglosso comune, felce che cresce in prati umidi e torbosi dalla particolare foglia unica ed ovata, con una spiga lungamente peduncolata con gli sporangi su ciascun lato.
Listera ovata
La nostra ricerca di orchidee viene spesso interrotta dalle presenze, spesso rumorose di mammiferi e uccelli che attirano la nostra attenzione.
Alla mattina presto non è così difficile incontrare la volpe, mentre assistere alla lotta per le femmine e il territorio tra maschi di lepre succede spesso come per gli scontri vocali e fisici tra i maschi di fagiano, che sfoggiando il loro magnifico piumaggio da riproduzione, si affrontano in arene libere da vegetazione come antichi gladiatori.
Oltre a loro altri uccelli, solo per citarne alcuni, gli aironi cenerini, garzette, picchi verdi e rossi, gazze, ghiandaie, fringuelli, verdoni, usignoli, capinere, cannaiole che, presi dal fervore riproduttivo, con i loro richiami e canti riempiono l’aria di questo territorio dove ancora la naturalità è predominante.
Rana latastei
Oggi però il nostro interesse è catturato da un piccolo anfibio, la Rana latastei (Boulenger 1879) rana di Lataste, rana rossa di pianura il cui areale comprende i boschi planiziali, gli incolti e i prati umidi e si limita all’ Italia settentrionale : dal Piemonte al Friuli Venezia-Giulia, attraversando la Lombardia e il Veneto.
Oltre alla Orchis morio e la Listera ovata, altre nove specie di orchidee spontanee sono presenti nel molinieto.
Le due Gymnademie, la conopsea e l’odoratissima, l’Orchis laxiflora, le due Platanthere, la bifolia e la chlorantha, la Cephalanthera longifolia, l’Epipactis palustris, la Serapias vomeracea e la più rara, dalla fioritura incostante, la Spiranthes spiralis.
Invitiamo tutti gli amici orchidofili a visitare l’area che oltre alle orchidee spontanee conserva esempi di flora e fauna di grande valore naturalistico.
Ciao a Tutti
G. & C.I.

Orchis morio?

Cominciamo a fotografare le nostre spontanee

Un cortese visitatore del blog, fotografo amatoriale ed amante della natura ha inviato in redazione questa foto.
L’autore della foto ritiene che l’orchidea sia una Orchis morio
Ritengo di poter confermare genere e specie, con l’aggiunta che si tratta di una forma ‘alba’ e quindi abbastanza inusuale.
Mi piacerebbe fare una bella scheda su questa specie, ma prima gradirei qualche conferma dagli “esperti spontanei” e magari anche altre indicazioni dall’autore, ad esempio: zona geografica, ambiente circostante, altitudine e periodo della foto…grazie per l’aiuto.
Note sull’areale di ritrovamento:
La pianta è alta circa 20 cm ed i fiori sono sul cm anche scarso.
La zona di ritrovamento è sul litorale del Cavallino – VE (vedi mappa allegata), zona pineta di Ca’ Ballarin.
Distanza dal mare circa 80 mt , altezza suolo sul livello del mare 1 mt. ca.
Il ritrovamento risale ad una decina di giorni fa, in fioritura con altri esemplari simili ma tutti di cromia violacea (questa era l’unica bianca)
Terreno ricco, suolo erbaceo abbastanza compatto e umido, leggermente in discesa, ma a stretta vicinanza a suolo di tipo sottobosco (pineta marittima).
Zona in penombra proprio a causa della vicinanza dei pini.