Quiz di giugno

Vediamo di mettere a buon frutto la tue conoscenze botaniche:
la pianta raffigurata nella foto di sinistra a quale famiglia vegetale appartiene? Individuata la famiglia scrivi anche il suo nome di genere e di specie….ed inoltre, indica i suoi luoghi di endemicità.
Buona ricerca.

Se indovini tutto, riceverai la password per poter visitare virtualmente la mia serra.

Orchidee spontanee…andar per biotopi.

La passione per la natura e per le Orchidee in particolar modo, mi ha indotto da un anno a questa parte, a ricercare in internet prima, e verificare sul campo dopo, alcuni biotopi censiti nella provincia di Belluno ed in particolare in quella fascia pedemontana che si estende dal luogo dove abito, Alano di Piave al confine con la provincia di Treviso, fino a Belluno.

La ricerca sul campo è senz’altro meno agevole di quella che si può effettuare in internet, il motivo è presto spiegato…il web non ti dice quando è stata rilevata la fioritura di una data specie di orchidea spontanea, e comunque il periodo di fioritura varia di anno in anno a seconda dell andamento delle temperature primaverili, ovviamente più stentano ad alzarsi, più avanti inizierà la stagione delle orchidee.
Cosi, la visita a distanza di una settimana dello stesso biotopo può portare a vedere fiorita/sfiorita una specie a dispetto di un’altra.
Dopo un’inverno trascorso, quindi, alla ricerca nel web di informazioni ecco che, finalmente, nell’arco di oltre un mese, nonostante l’inclemenza del tempo, la ricerca sul campo ha prodotto, per me, nuove scoperte.
Precedenti sopralluoghi sono stati tralasciati in quanto non hanno aggiunto nuove specie al “carnet” di quelle già censite e fotografate.
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Cirrhopetalum picturatum…una bella foto

Cirrhopetalum picturatum Loddiges of Hackney 1840
A volte basta una foto, a volte no. Dopo anni di coltivazione, i “Bulbophillum o Cirrhopetalum” che dir si voglia, continuano ancora a mettermi in confusione.
La specie che propongo nella foto a fianco ne è un esempio, leggi questo post, divertiti a fare qualche ulteriore approfondimento anche tu e trai le tue conclusioni. Buon divertimento.

Quinta visita virtuale alla serra: metti che fuori stia piovendo…

…siamo il 5 di giugno, la pioggia, a volte scrosciante e poi sottile quasi come la nebbia, si diverte a giocare con le pozzanghere disegnate sul prato, ormai stagnante per essersi bevuto troppa acqua. Anch’io ho fatto una buona scorta di acqua piovana, sì, purtroppo l’acqua della mia fontana è troppo calcarea e sporca eccessivamente le piante quando è usata per far nebbia.
Per la verità non so dare una spiegazione plausibile al fenomeno, aiutatemi voi, io penso che:
– l’eccessiva micronizzazione delle particelle d’acqua (pompa a 70 bar), consente loro di evaporare e di separarsi dal calcio, che cade indisturbato sopra tutto quel che trova.
– col tempo sia aumentata la quantità di calcare nella mia acqua (nell’ambiente degli esperti in trattamento acque si dice che nelle falde freatiche della pianura Padana sia notevolmente aumentata la presenza di sostanze calcaree), ma non dispongo di prove documentate in questo senso.
A dire il vero il fenomeno si è presentato prepotentemente da quando ho installato l’impianto “fog” , probabilmente con le normali bagnature, l’acqua che cade sulle piante, scivolando giù porta con se anche le particelle di calcio e pertanto il fenomeno non si manifesta. Ho pensato di installare un depuratore ad osmosi inversa, ma il costo mi ha consigliato di seguire altre vie: in una giornata di sole mi servono quasi 100 litri d’acqua per mantenere l’umidità costante in serra.
Ho recuperato, gratis, una cisterna da 1000 litri (quelle di plastica usate per il trasporto di oli alimentari) e l’ho piazzata sotto la grondaia della serra: con l’aggiunta di qualche altro serbatoio, riesco ad accumulare acqua per garantire un’autonomia di circa 20 giorni…quindi benvenuta la pioggia! 😉

….ma dentro nella serra non piove ed allora facciamoci un bel giro, ci sono delle belle fioriture da vedere.

Vanda tessellata………………… Stanhopea trigrina………………….. Dendrobium secundum

Cattleya violacea Dendrobium bullenianum sin. topaziacumCoelogyne pandurata
Appuntamento alla prossima visita, con soggetto a richiesta…se volete 😉

Bifrenaria inodora… ma i fiori sono profumati

Bifrenaria inodora, uno dei tanti paradossi della nomenclatura: il nome di specie dovrebbe significare “senza odore” ed invece i fiori sono fragranti.

Il genere
Studi recenti, dedicati all’approfondimento delle specie appartenenti a questo raggruppamento tassonomico, lasciano molti dubbi sull’esatta classificazione. Nella sostanza, i dati morfologici e molecolari indicano che ci sono due “clades” distinti (Clade è un gruppo tassonomico – ad esempio, un organismo che comprende un unico antenato comune a tutti i suoi discendenti. Il primo contiene le specie endemiche principalmente nella foresta atlantica del Brasile del sud-est come piante rupicole, mentre l’altra è rappresentata da due specie che si sviluppano esclusivamente nella regione amazzoniana.
Bifrenaria Lindley 1832
Famiglia: Epidendroideae, Tribù: Maxillarieae, Sottotribù: Maxillariinae.
Questo genere è endemico in Sud America, la maggioranza delle specie è presente nel Sud – Est del Brasile, raggruppa circa 21 – 30 specie epifite, qualche volta terrestri o rupicole (una specie, B. Bifrenaria tyrianthina è esclusivamente rupicola).
Le specie appartenenti a questo genere sono facilmente riconoscibili dagli pseudobulbi quadrangolari, unifoliati, conici, piriformi o ovali, con foglie plicate. Le infiorescenze spuntano lateralmente alla base degli pseudobulbi, a gruppi di 4 o 5 fiori spesso fragranti.
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