Cattleya x Dolosa

Ibrido naturale brasiliano conosciuto anche come “Falsa Catteya”
Probabilmente il nome “dolosa” gli è stato dato per quella sua spiccata caratteristica, rivolta ad ingannare chi la osserva, da cui il nome “Dolosa”
Dolo: la previsione del danno che si compierà e la volontà di compierlo.
Nella sostanza, la Cattleya x Dolosa è ingannatrice e pertanto non di facile identificazione.

Cattleya x Dolosa – foto tratta da internet
Questa orchidea è stata per lungo tempo considerata specie assestante (Cattleya walkeriana var. dolosa), ora è universalmente ritenuta il frutto di ibridazioni naturali fra Cattleya loddigesii e Cattleya walkeriana avvenute nei siti dove sono entrambe endemiche.
Le varianti sono molteplici, sia nella loro struttura morfologica che nel colore dei fiori. Con gli incroci artificiali il problema è ancor più complesso in quanto gli ibridatori possono usare varietà di C. walkeriana e di C. loddigesii non necessariamente originarie degli stessi siti.

L’idea di approfondire questi aspetti mi è frullata in testa alla mostra di Padova, dopo aver visto una Cattleya x Dolosa premiata con “menzione d’onore per il colore”.
Probabilmente la pianta ha tratto in inganno anche i preparatissimi giudici AIO. A mio avviso la piramide genealogica della Cattleya in giudizio andava oltre il livello primario e quindi poteva anche essere un ibrido più evoluto.
E’ pur vero che, magari raramente, anche la Cattleya x Dolosa presenta pseudobulbi unifoliati, ma essi mantengono sempre la morfologia dei genitori.. e quelli della pianta in questione insinuavano ragionevoli dubbi.
Per poter produrre un analisi più attenta sarebbe stato utile conoscere l’albero genealogico della pianta in giudizio.
Sugli incroci fra Cattleya loddigesii e Cattleya walkeriana vi propongo la lettura di questo interessante post tratto dal blog di Marcus Vinicius Locatelli, un giovane agronomo Brasiliano.

Slc. Little Hazel ‘Lea’

Una bella miniatura

Nell’angolo più remoto della serra calda, dove la luce è buona c’è un posticino anche per lei: la piccola rossa!
Questo ibrido intergenerico veramente interessante è stato ottenuto incrociando due orchidee molto belle e famose: Slc. Hazel Boyd e Sl. Psyche.

Collezione Guido De Vidi
Slc. Little Hazel ‘Lea’.
I suoi piccoli fiori di colore rosso vibrante durano parecchie settimane, sono vellutati, compatti e molto regolari nelle loro proporzioni.
La pianta è veramente una miniatura, che non supera i 7 – 8 centimetri d’altezza (pseudobulbi e foglie comprese) è molto lenta nel suo sviluppo e raramente si possono ottenere divisioni perché i retrobulbi invecchiano precocemente.
Questa orchidea fiorisce in primavera e può essere coltivata sia su zattera che in piccoli vasi.
Le ibridazioni con Sophronitis danno ai loro discendenti, colore intenso e fiori di lunga duratura.
Durante il periodo della fioritura, Slc. Little Hazel ‘Lea’ si stressa molto è pertanto consigliabile curarla con particolare attenzione durante tale periodo.
Non può mancare nella vostra collezione questo gioiellino, anche se trovarla non è tanto facile, buona fortuna.

Sacile: primavera con le orchidee

Orchids Club Italia vi aspetta a Sacile (PN) Domenica 30 Marzo 2008

Sacile, ridente cittadina della bassa friulana, vi invita alla terza edizione di “ORCHIDEE A PRIMAVERA”
Le tradizioni sono fortemente radicate in questi luoghi e la matrice rurale, che ha profondamente permeato i ritmi di vita delle sue popolazioni è ancora presente e si materializza con le varie manifestazioni popolari, sempre attuali come la famosissima fiera estiva degli uccelli.
Il dialetto di Sacile, tipico della zona geografica che sta tra i fiumi Livenza e Tagliamento è una mescolanza tra la parlata non ancora friulana e l’influsso della vicina Venezia.
Primavera, stagione del risveglio della natura è occasione troppo ghiotta per creare momenti di festa e di svago collettivo.

Domenica in piazza fra animali e piante
Inserita in un calendario variabile, l’Associazione Pro Sacile organizza la tradizionale Fiera primaverile, caratterizzata da esposizioni floristiche e faunistiche, con particolare riguardo ai volatili di varie specie.

Esposizione di orchidee rare
Pubblico all’esposizione – edizione 2004
In qusto contesto, Pro Sacile e Orchids Club Italia organizzano la terza edizione di “ORCHIDEE A PRIMAVERA”, esposizione di orchidee esotiche.
La mostra sarà allestita sotto la Loggia del Palazzo Comunale dove sarà possibile ammirare gratuitamente, orchidee rare provenienti da collezioni private.
Chiunque desideri esporre le proprie orchidee può farlo: vi aspettiamo Domenica mattina ore 7 sotto la Loggia…nessuno si senta escluso 😉
Domenica 30 Marzo 2008, venite da noi a Sacile, le orchidee saranno a vostra disposizione dall’alba al tramonto.
Come sempre sarà allestito anche l’angolo dei desideri: mercatino di orchidee da collezione.

Dryadella… piccole ninfe delle querce.

Miniature, per molti anni rimaste incluse nel genere Masdevallia

Dryadella, un genere composto da più di 40 specie epifite, distribuite dal Guatemala a sud del Brasile. Il nome generico evoca le Driadi, ninfe degli alberi nella mitologia classica.
La mitologia greca annovera molte ninfe (dal greco antico ????? “giovane fanciulla”), semidivinità della natura. Vi sono molti miti su di esse, questi le associano spesso ai satiri, da cui la tendenza sessuale della ninfomania.
Nella mitologia greca le ninfe erano di diversi tipi: Alseidi, dei boschi e delle foreste. Cure, nutrici di neonati. Driadi, (o Amadriadi) che vivevano ciascuna in una quercia o comunque in una pianta. A differenza di altre ninfe tipo le Oreadi (chiamate anche Orestiadi), le Driadi non potevano mai abbandonare l’albero da loro protetto.
Il genere Dryadella è stato costituito da Luer nel 1978b, p. 207 con la descrizione della specie tipo: Dryadella elata (Luer 1978a, p. 199) Luer 1978b, p. 206.

Le specie più frequenti nelle coltivazioni sono: Dryadella simula e Dryadella edwallii

039Dryadella simula (Rchb.f.) Luer.
Specie epifita senza pseudobulbi, vive ad altitudini da 2000 a 3100 metri, in Colombia, Ecuador e Perú, nelle foreste umide e nuvolose con un periodo secco autunnale.
Dryadella simula è stata descritta da (Rchb.f.) Luer e pubblicata su Selbyana 2: 209. 1978.
Sinonimi:
Dryadella popayanensis (F.Lehm. & Kraenzl.) Luer
Masdevallia popayanensis F.Lehm. & Kraenzl.
Masdevallia simula Rchb.f.3 4

Driadella edwallii Dryadella edwallii [Cogn.]Luer 1978.
Il nome specifico è stato dato in onore di G. Edwall che l’ha scoperta.
Specie brasiliana, vive ad altitudini da 350 m a 1800 m.
Sinonimi: Masdevallia edwallii Cogn.

Coltura
Per dare un parametro alla difficoltà di coltivazione delle Dryadella possiamo considerarle leggermente più rustiche delle Masdevallia.
Possono essere coltivate sia in vaso che su zattera, il segreto sta tutto nel trovare il giusto equilibrio fra umidità sempre alta, luce mediamente filtrata, temperatura moderata (12°-24°) e buona circolazione d’aria. Una brevissima asciugatura fra le bagnature è utile.
Fertilizzazioni moderate.

Phaius flavus, chi l’ha vista?

Orchidea terricola di facile coltivazione, ma difficile da trovare e da vedere.
L’orchidea descritta in questo post è Phaius flavus. Qualche visitatore di Pordenoneorchidea l’avrà certamente fotografata. L’ho portata per la prima volta in una mostra per ripagarla delle sue fioriture, sempre puntuali nonostante tutte le vessazioni che subisce in serra.
Provo un senso di colpa nel mostrarvi questa specie dai fiori luminosi e fragranti. La sua dimensione in altezza (da 60 a 80 cm) crea problemi di spazio e pertanto, visto che è un’orchidea adattabile a varie situazioni climatiche, capita spessso di vederla sistemata in spazi angusti, rifiutati dalle altre piante.
Paradossalmente, quegli spazi angusti poco luminosi e freschi, le sono sufficienti per vivere e fiorire..
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