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Post N° 1000

Faccio il solito “Login” su WordPress per iniziare a scrivere la terza parte di “Just One Day”, e mi accorgo che sto per scrivere il millesimo articolo del blog. Concedetemi quindi un piccolo editoriale.

1000 post, letti 610.000 volte, 240.000 visite al blog
Questa è la fotografia di orchids.it, oggi…per un blog monotematico e per giunta dedicato ad un settore assai specialistico è un risultato sorprendente.

Eravamo nel 2004 e precisamente il 24 del mese di Febbraio quando ho scritto la prefazione…il primo articolo, quasi un manifesto murale di pubblicizzazione…sembra ieri, eccolo quel post.
All’inizio mancavano i vostri commenti, che iniziarono a giungere più avanti. Guardandolo ora quel blog dei primi giorni, fa quasi tenerezza: tanta volontà, tanti errori e qualche notizia.
Ora questo sito è l’approdo di tutta l’orchidofilia italiana – prima o poi, chi cerca notizie sulle orchidee si trova a cliccare www.orchids.it perché i motori di ricerca lo posizionano quasi sempre ai primi posti.
Mille articoli non sono pochi, rappresentano un grande archivio di libera consultazione.
Sono molti i visitatori affezionati che approdano giornalmente al blog, i post del blog sono anche letti silenziosamente da molti appassionati e studiosi delle orchidee, per capirci da chi scrive libri e calca le cattedre universitarie…le loro opinioni porterebbero ulteriore arricchimento intellettuale a questa tribuna e sarebbero bene accette.
Per la verità questo blog si avvale già della collaborazione di preparatissimi conoscitori delle orchidee, molti post portano le loro firme ed è a questi amici che va il mio ringraziamento sincero.
Orchids.it è anche e soprattutto la casa di Orchids Club Italia…la casa delle orchidee.
L’avventura continua…grazie a voi.
guido

San Donà di Piave: orchidee a primavera…in una giornata – parte prima.

…Just One Day

Sono le ore 9 e mezza del mattino del 26 Aprile 2008, le foto della mostra di San Donà di Piave sono già state succhiate dal disco fisso del mio PC e le bellissime sensazioni vissute ieri, premono nella mia mente per entrare in questo post…
Sarete in pochi oggi a dare un occhio al blog, il lusinghiero ponte di fine Aprile porterà giustamente lontano …e soprattutto fuori casa molte amiche ed amici delle orchidee.
Questo post è dedicato, in primis ai pochi fedelissimi che oggi visiteranno orchids.it, e soprattutto al fantastico gruppo creatosi attorno ad Orchids Club Italia.
Come si evince dal sottotitolo ” Just One Day”, parafrasando una storica interpretazione musicale di Eric Klapton, “Just One Night”, tutto quello che racconterò è successo in una sola giornata.

La mostra
Vanda coerulescens – foto 25.04.08
L’orchidea simbolo della manifestazione? Molto difficile la scelta. Forse l’ottimo livello espositivo può essere incorniciato con la super blasonata Vanda coerulescens “medaglia d’oro all’EOC 1997 di Ginevra” e la “sconosciuta specie cinese” che proponiamo nelle due foto a sinistra.
Erano oltre 100 gli esemplari esposti, tutti provenienti dalle collezioni dei soci del nostro Club. Torno spesso sul concetto di esposizione realizzata da coltivatori dilettanti per sottolineare l’eccezionale valore divulgativo e qualitativo raggiunto in pochi anni da Orchids Club Italia.
Giova ricordare che la nostra Associazione orchidofila nasce nel 2005 sull’onda di questa idea – non servono atti costitutivi, saranno le nostre orchidee a tenerci insieme ed anche il nostro biglietto da visita – e dai risultati sembra proprio un’esperienza geniale.
Tutto in una giornata, – ho scritto sopra – sì ma tanto è bastato per incorniciare una favolosa sequenza di genuine emozioni.
Entriamo insieme nell’evento.
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Particular biotopes four steps from home

Despite temperatures not too favorable of the past week and the incessant rains, the orchids weren’t been frightened and Saturday, after a patrol tour, unexpectedly, but with my big joy, some orchids have already begun to revive the meadows with their colors.
foto Massimo Morandin

First of all, revealing the queen of spring in my area, Orchis mascula (Early-purple Orchid) (L.) L., Fl. Suec., ed. 2: 310 (1755) that presumably will be followed by Listera ovata (Common Twayblade), Neottia nidus-avis (Bird’s nest Orchid) and Cephalanthera longifolia (Narrow-leaved Helleborine).
The area of discovery presents a particular habitat consists of a small and narrow valley crossed by a small river always fed, where the sun, in spring/summer and for few hours, lights in the morning the north side facing south and in the evening the south side facing north.
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Orchis morio?

Cominciamo a fotografare le nostre spontanee

Un cortese visitatore del blog, fotografo amatoriale ed amante della natura ha inviato in redazione questa foto.
L’autore della foto ritiene che l’orchidea sia una Orchis morio
Ritengo di poter confermare genere e specie, con l’aggiunta che si tratta di una forma ‘alba’ e quindi abbastanza inusuale.
Mi piacerebbe fare una bella scheda su questa specie, ma prima gradirei qualche conferma dagli “esperti spontanei” e magari anche altre indicazioni dall’autore, ad esempio: zona geografica, ambiente circostante, altitudine e periodo della foto…grazie per l’aiuto.
Note sull’areale di ritrovamento:
La pianta è alta circa 20 cm ed i fiori sono sul cm anche scarso.
La zona di ritrovamento è sul litorale del Cavallino – VE (vedi mappa allegata), zona pineta di Ca’ Ballarin.
Distanza dal mare circa 80 mt , altezza suolo sul livello del mare 1 mt. ca.
Il ritrovamento risale ad una decina di giorni fa, in fioritura con altri esemplari simili ma tutti di cromia violacea (questa era l’unica bianca)
Terreno ricco, suolo erbaceo abbastanza compatto e umido, leggermente in discesa, ma a stretta vicinanza a suolo di tipo sottobosco (pineta marittima).
Zona in penombra proprio a causa della vicinanza dei pini.

REWIND: Interrelazioni tra formiche e mondo vegetale

Con questo articolo inizia la collaborazione di questo Blog con Marcus Vinicius Locatelli, 24enne ingegnere agronomo, laureatosi nel 2006 presso la Federal University of Viçosa.
Marcus sta attualmente frequentando un master presso il dipartimento dei suoli e la nutrizione delle piante presso la stessa istituzione. La sua linea di ricerca è la fertilità del suolo e la fecondazione delle culture, in particolare, il lavoro con la modellazione. Sta sviluppando, in concomitanza, alcuni lavori con le orchidee.
Da appassionato di queste ultime ha aperto un blog Orquidofilia e Orquidologia ricco di interessanti spunti e osservazioni che cercherò di tradurre in bilingue.
Questo è il suo ultimo lavoro:
foto Marcus V. Locatelli

Non è raro trovare nei boschi, macchie di orchidee e di altre piante come Bromeliacee piene di formiche.

Ci sono una serie di noti rapporti ecologici tra formiche e piante, ben al di là del legame erbivoro delle formiche che tagliano le foglie.

Per esempio, mutualismo, o protocooperazione che è caratterizzata da entrambe le specie, piante e insetti, che ottengono benefici reciproci da questa associazione.
foto Marcus V. Locatelli

Le piante sono ben lungi dall’essere passive con l’ambiente circostante, i loro corpi sono biochimicamente comunicanti tra di loro, inducendo una risposta fisio-morfologica per la loro sopravvivenza.

Tra le morfologiche è inclusa la produzione di cuticole più spesse, come barriere fisiche contro gli attacchi dei parassiti, come pure per le strutture dei loro organismi che servono da riparo per i predatori dei loro parassiti; per esempio, le piante mirmecofite, esempio speciale, nel nostro caso, un’ orchidea dell’America Centrale: la Myrmecophila tibicinis o Schomburgkia tibicinis (Bateman ex Lindl.) Rolfe, Orchid Rev 25: 51 (1917), anche qui, con buchi e camere sul fondo degli pseudobulbi che servono come rifugio per Formicidae.
foto Marcus V. Locatelli

E tra le fisiologiche, riassumendo, una gamma enorme e poco comprensibile di metaboliti secondari, come i fenoli, che li rendono molto indigesti per i loro nemici. Ci sono anche i semiochimici, utilizzati per la comunicazione tra gli organismi della stessa specie, i feromoni, e tra diverse specie, allelochimici, illustrando questi ultimi, come le piante sotto attacco da parte dei loro nemici dicono ai nemici naturali degli stessi: “vieni qui c’è cibo per te”, attraverso sostanze volatili rilasciate nell’ambiente, che servono loro da “guida” fino al loro arrivo, sostanze che sono chiamate anche infochimici, che sarebbero di grande importanza per la caccia a tali specie di insetti, nomadi e solitari.

Nel caso di specie predatorie di formiche, e per la stragrande maggioranza degli eusociali, vi è la necessità per le colonie di essere costruite in luoghi protetti, come gli interspazi tra pseudobulbi e radici di orchidee epifite e, ricordando anche che molte di queste sono endemiche delle foreste, vivendo esclusivamente sulla corona degli alberi, dove predano il cibo, prede erbivore che abitano che di solito vengono attratte da piante adiacenti.

E la tendenza continua, vittime e aggressori che cercano di ingannarsi l’un l’altro.

Di recente nel Journal of Soil Science brasiliano, ho lasciato questa nota dicendo che “… a prescindere dal substrato tagliato, il rifiuto prodotto mostra concentrazioni più elevate di sostanze nutritive che le foglie, è importante luogo di riciclaggio delle sostanze nutritive nell’ecosistema. I rifiuti possono essere una delle principali ragioni dell’aumento della concentrazione di nutrienti nel suolo dei formicai”. Quindi, si potrebbe pensare che i formicai associati con macchie di orchidee, e che non tutte le formiche siano specie predatorie come le formiche tagliatrici di foglie, contribuiscano anche al graduale nutrimento delle orchidee epifite con l’accumulo di sostanze nutritive?
Le orchidee illustrate in questo post sono del tipo Microlaelia lundii (Rchb.f. & caldo). Chiron & VP Castro, Richardiana 2: 11 (2002), fotografate nell’habitat della regione di Oeste Paulista nel mese di agosto 2007.

Qui di seguito, una macchia molto influenzata da insetti e ragni.
foto Marcus V. Locatelli

Si può anche considerare che la presenza di formiche nei ceppi volte le preserva dall’essere raccolte da persone, nel caso di questo habitat con molte altre Microlaelia lundii, rende più difficile raccoglierle e verranno risparmiate, mentre altre saranno più sensibili.