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Cattleya harrisoniana

cattleya harrisonianaCattleya harrisoniana, (scritto da Alberto)

Cattleya harrisoniana Bateman ex Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 22: t. 1919 (1836). Coltivo questa orchidea da circa tre anni tenendola nella zona più luminosa della serra. La pianta proviene dal vivaio olandese Wubben, dicembre 05. Come per alcune altre Cattleye bifoliate, la harrisoniana ha resistito ad un caso di identità erronea per quasi un secolo. Per tutto questo tempo è stata conosciuta come una varietà della C. loddigesiii v. harrisoniae . Ora è accettata come specie a se stante. Le differenze tra le due specie consistono nel fatto che la harrisoniana non ha punti sui segmenti del fiore e un colore più profondo, generalmente pochi fiori per bulbo e per la differente forma del labello. Inoltre, la loddigesii fiorisce in inverno da un fodero asciutto mentre la harrisoniana fiorisce verso la fine dell’estate, inizio autunno da un fodero verde. Ci sono parecchie varietà riconosciute tra le quali vanno segnalate la violacea e l’alba.
La Cattleya harrisoniana si sviluppa sulle pianure litoranee di Rio de Janeiro ed Espírito Santo, a volte è trovata nelle montagne (DOS Órgãos di Serra) vicino ai sui fiumi che alimentano le pianure. L’altezza più elevata segnalata di Rio de Janeiro è di quasi 1000 metri in una località vicino alla città di Nuova Friburgo. È interessante notare che le montagne là sono abbastanza ripide e dalle loro cime uno può vedere facilmente le pianure litoranee. Le piante in queste circostanze sono abbastanza rare. Le zone principali dove le piante possono essere trovate in quantità estremamente alta sono sulle zone acquitrinose e secondo la stagione sommerse intorno a quei fiumi che vengono frequentemente ostruiti dalle formazioni delle dune di sabbia. L’umidità è sempre alta e le temperature in estate sono molto sgradevoli (almeno per gli esseri umani, le piante invece sembrano beneficino di questa alta umidità e temeratura ). Queste zone purtroppo si stanno distruggendo ad un tasso sorprendente, a causa dello sviluppo sfrenato.

– foto 11-8-08 Alberto Ghedin

Barkeria spectabilis… delicatisima

Barkeria spectabilis è probabilmente la più facile da coltivare e la più popolare fra tutte le specie del genere Barkeria. Leggi anche questo post.

Barkeria spectabilis Bateman ex Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 28: t. 43 (1842).
Sinonimi: Barkeria lindleyana sottospecie spectabilis (Bateman ex Lindl.) Thien, Brittonia 22: 297 (1971). Epidendrum spectabile (Bateman ex Lindl.) Rchb.f., Ann. Bot. Syst. 6: 375 (1862), nom. illeg.
Nome comune: Barkeria spettacolare
Barkeria spectabilis è endemica in El Salvador, Guatemala, Messico del sud. Questa orchidea vive sui rami delle querce in ambienti abbastanza asciutti ad altezze che vanno da 1300 ad oltre 3500 metri. Occasionalmente si sviluppa sulle rocce come litofita.
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Vanda in vasi di vetro… solo moda?

Commercio delle orchidee, ora tocca alle Vanda
Noi collezionisti usiamo sempre due aggettivi per distinguere i due aspetti del commercio di orchidee: commerciali e botaniche.
Nel passato, acquistare orchidee cosiddette commerciali significava portare a casa qualche ibrido di Cymbidium, di Paphiopedilum, di Zygopetalum e quando andava bene di Cambria. Poi venne l’era delle Phalaenopsis e dei Dendrobium.
Da qualche anno a questa parte non c’è casa, ufficio, bar e negozio che non abbia in bella mostra una delle orchidee accennate poco sopra. Una vera invasione, ormai noiosa ed abbastanza normale.
Bisognava innovare, ed ecco che nelle bancherelle delle mostre, nei negozi specializzati e nei centri commerciali si cominciano ad acquistare anche le Vanda.
Passi per le Phalaenopsis e per i Paphiopedilum, che in qualche modo si possono coltivare anche fuori serra, con le Vanda la faccenda si presenta un po più complessa, vuoi per la luce e per giusta l’umidità da garantire a queste varietà di orchidee.
Ma ecco che, a soluzione del problema “umidità” la fantasia dei commercianti ha pensato bene di inventare la “Vanda in bicchiere” di vetro trasparente. Una bella trovata, non c’è che dire! In un colpo solo si vende orchidea e vaso di verto, peccato che non sia una soluzione per far vivere la pianta.
Solo a titolo esemplificativo linko questo sito che fra le altre cose vende su internet anche la famosa “Vanda in bicchiere” dal quale ho anche preso la foto a fianco.

Il genere Vanda è composto da orchidee epifite a sviluppo monopodiale, crescono cioè su di un unico fusto. A differenza delle Phalaenopsis anch’esse orchidee a sviluppo monopodiale, le Vanda hanno una crescita più marcata, accompagnata anche dalla formazione di molte radici aeree. Questa loro peculiarità rende difficile la commercializzazione in vasi (le radici in natura rimangono aeree ed assorbono molta umidità dall’ambiente tropicale in cui vivono), ed ecco che per sopperire alla mancanza di umidità sono ficcate dentro dei grandi vasi di vetro.
Questa soluzione non può garantire una lunga vita alla pianta…a breve va tutto bene, ma col tempo, la mancanza di aerazione dello spazio interno al vaso procura muffe e marcescenze che portano prima o poi alla fine della pianta stessa.
E’ auspicabile che questa moda di vendere le “Vanda in bicchiere” finisca e lasci spazio a soluzioni più professionali, ma questa è un’ altra storia che affronteremo in altri post.

Encyclia cyperifolia: specie deliziosamente profumata…

… ovvero quando è l’aroma dei fiori ad attirare la tua attenzione.
Effettivamente è stata quella piacevole sensazione olfattiva – un profumo indefinito e composto, delicato come quello delle rose, avvolgente come quello degli agrumi e corposo dal sapore di miele… tutto in questi fiori, belli e discreti – a consigliarmi di dedicare un post a questa specie abbastanza inusuale e poco presente nelle collezioni.

Encyclia cyperifolia (C.Schweinf.) Carnevali & I.Ramírez, Monogr. Syst. Bot. Missouri Bot. Gard. 54: 1257 (1993).

Sinonimi: (basionimo) Epidendrum cyperifolium C.Schweinf., Bot. Mus. Leafl. 16: 10 (1953).
Bletia ensiformis Ruiz & Pav., Syst. Veg. Fl. Peruv. Chil.: 230 (1798).
Epidendrum microtos var. grandiflorum C.Schweinf., Bot. Mus. Leafl. 11: 98 (1943).
Encyclia microtos var. grandiflora (C.Schweinf.) Hoehne, Arq. Bot. Estado São Paulo, n.s., f.m., 2: 152 (1952).
Nativa in: Brasile, Bolivia, Peru, Ecuador.
Il nome di questa specie fa riferimento alla particolare morfologia delle sue foglie, semi-tertiformi, turgide e slanciate come spade.
Endemica in Bolivia, Brasile, Ecuador e Perù, pianta di media dimensione, epifita a sviluppo cespitoso e pendulo. Vive nelle foreste montane calde ed umide ad altitudini oscillanti da pochi metri sopra il livello del mare fino a 1200 metri.
Gli pseudobulbi sono ovoidi-pyriformi, (asssomigliano alle cipolle), leggermente solcati, con parecchi foderi basali e portano al loro apice 3-4 foglie strette, lineari, acuminate e coriacee.
Encyclia cyperifolia produce infiorescenze panicolate, che spuntano fra le foglie, all’apice degli pseudobulbi maturi. I fiori profumatissimi misurano 6 cm, hanno petali e sepali di colore beige e striature lillà con il labello di colore rosa e giallo. Le inflorescenze ramificate raggiungono la stessa altezza del fogliame.
Encyclia cyperifolia fiorisce in estate.

Coltivazione
Encyclia cyperifolia può essere coltivata sia in vaso che su supporti di legno, oppure su cestelli sospesi, purché le sia garantita buona luce ed abbondanti bagnature durante la fase di sviluppo.
La posizione ideale in serra è sicuramente in sospensione.
Come per molte altre specie di Encyclia è consigliabile il rallentamento invernale delle bagnature.

Nota: dedico questo post a tutte le visitatrici e visitatori del blog, particolarmente attratti dai profumi delle orchidee…in particolar modo all’amico Alberto Grossi.