I Paphiopedilum producono infiorescenze rigide ed a volte pelose con uno o più fiori che si aprono nello stesso momento o in sequenza.
La maggior parte delle specie di Paphiopedilum conosciute, vivono nelle pianure asiatiche, alcune si sviluppano anche nelle zone elevate dell’Himalaya.
Le oltre 70 specie oggi conosciute, provenienti dall’India del sud, Nuova Guinea e le Filippine, possono essere suddivise in un certo numero di gruppi basati sui loro requisiti colturali:
Gruppo 1
Vegetazione con foglie verdi a fiore singolo. Le specie e gli ibridi appartenenti a questo gruppo, ad esempio: Paphiopedilum insigne, Paphiopedilum spicerianum, Paphiopedilum leeanum possono essere coltivati con temperature relativamente fresche e quindi molto adatte per i nuovi coltivatori che hanno limitate disponibilità di mezzi e di spazi.
Gruppo 2
Vegetazione con foglie chiazzate e generalmente a fiore singolo. Le specie e gli ibridi che s’identificano in questo gruppo, ad esempio: Paphiopedilum concolor, Paphiopedilum bellatulum e Paphiopedilum Maudiae, necessitano di temperature più elevate (per avere un riferimento ormai in uso, vanno coltivate in ambiente da serra intermedia per le Cattleya).
Nel gruppo delle piante a foglie chiazzate, il Paphiopedilum venustum che in natura vive a quote elevate, richiede la sua brava eccezione e può essere incluso tranquillamente nelle esigenze colturali del primo gruppo.
Gruppo 3
Piante di grande dimensione con foglie verdi e fiori multipli a fioritura simultanea o in successione. Le specie e gli ibridi che rientrano in questo gruppo, ad esempio: Paphiopedilum stonei, Paphiopedilum rothschildianum, richiedono temperature ancora più elevate di quelle appartenti agli altri gruppi.
Paphiopedilum venustum [Wall. ex Sims] Pfitz.
Fortunatamente quindi, guardando le foglie della maggior parte delle piante, possiamo capire facilmente i loro requisiti di temperatura. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni, ad esempio per gli ibridi intergenerici evoluti, le distinzioni di coltivazione non sono chiare e nette.
Paphiopedilum rothschildianum (Rchb.f.) Stein, Orchideenbuch 482 (1892). Distribuzione: Borneo (Mt. Kinabalu).
Alcune specie di Paphiopedilum sono epifite, altre semiterricole, la maggior parte però sono terricole e vivono in spessi strati di sedimenti composti da humus, muschio e foglie.
Qualche altra specie di Paphiopedilum si sviluppa anche su sedimenti rocciosi, la maggior parte dei loro habitat è a livelli di umidità abbastanza elevata tutto l’anno.
Per ottenere una buona coltivazione dei Paphiopedilum, assume importanza rilevante l’ossigenazione delle loro radici, poiché, pur richiedendo queste piante, abbondanza di umidità, il loro substrato di coltura non deve essere stagnante e soffocante. Per questo motivo la giusta composizione del composto colturale di queste orchidee è essenziale.
Inoltre la mancanza di pseudobulbi, naturali riserve d’acqua per le piante che li possiedono, obbliga al mantenimento di una costante umidità delle piante, durante tutto l’arco dell’anno.
Ciao a Tutti
Volevo fare 2 domande specifiche al rinvado dei paphio:
1)dove è possibile trovare della torba di sfagno?
2)se non fossi in grado di reperirla, cosa posso usare per avere un composto simile?
Grazie
Gian
Ciao Gian,
la torba di sfagno (torba bionda) la trovi con una certa facilità nei vivai.
Ciao Massimo
ok, proverò a vedere che trovo in giro…..
grazie mille Massimo
Grazie Pietro, una foto ce la fai a linkarla? Puoi anche inviarla a info@orchids.it e poi la pubblichiamo, sarebbe utile per capire se hai avuto la fortuna di beccarti una specie. A volte capita che qualche specie, tipo il P. primulinum si trovi anche nei garden dei centri commerciali.
La torba deve essere di sfagno abbastanza filamentosa, poi devi miscelarla con bark, perlite e un pugno di sabbia calcarea.
Ciao
Guido
Fantastica guida, io sono un neofita delle orchidee in genere è ho trovato una paphiopedilum in un brico, bella è pure a buon mercato, 5€ penso che lo sia.
mi son tolto tanti interrogativi sul come e quando, mi mancano solo alcuni dubbi, primo la torba che tipo deve essere e che caratteristiche deve avere? io uso torba per piante carnivore che è molto acida, va bene?
Altra domanda per identificare la specie come faccio? La cosa di cui sono sicuro è che fa più fiori sullo stelo che crescono in sequenza, ma la specie non la so. Le foto delle due specie che nella guida appartengono al gruppo 3 assomigliano solamente, potrebbe essere un ibrido?
grazie mille
Risolto il mistero dei commenti che non passano:
colpa del programma antispam o meglio a forza di autoistruirsi per bloccare i tantissimi messaggi spam è diventato talmente attento, che qualche volta blocca anche commenti di visitatori già riconosciuti.
Il guaio è che per riconoscere quelli buoni devo controllare in media 200 spam automatici giornalieri. Ultimamente i programmi spam si sono evoluti e per passare copiano titoli di post e inviano frasi in ingua italiana – in genere pubblicità porno e divolerie varie- con il risultato che il blog blocca anche commenti veri e qualche volta con la cancellazione degli spam corre il rischio di andarsene anche qualche commento.
Questa volta ho controllato con attenzione!
Ciao Roberta e grazie a tutti per gli apprezzamenti.
Guido