Oncidium, Stilifolium, Cohniella o Trichocentrum?

Variabilità e incertezze
L’eccessiva variabilità dell’Oncidium cebolleta, porta a possibili confusioni con altre specie della stessa sezione, che sono molto simili.
Per identificare con sicurezza una specie è utile metterla a confronto con altre della stessa sezione, magari disponendo di varie specie fiorite.
L’analisi può essere fatta comparando O. ceboletta, con O. nudum e O. ascendens.

Collezione Guido De Vidi – O. nudum – foto 11.01.08
Oncidium nudum, vedi infiorescenza e fiore (foto a sinistra).
Oncidium nudum Bateman ex Lindl.1837
Sezione: Cebolletae
Nativo: Panama, Nicaragua, Colombia e Venezuela

L’infiorescenza porta un panicolo di fiori lunghi al massimo 1 cm, petali e sepali gialli con maculature bruno-rossastre ed il labello giallo su entrambe le superfici. Fioritura invernale.
O. nudum è conosciuto anche come O. ebrachiatum, ha la caratteristica di avere le foglie pendenti lunghe al massimo 600 cm.

Foto tratta da internet
Oncidium ascendens Lindl. 1842
Sezione: Cebolletae
Nativo: dal Messico, Colombia alle Antille
Pianta epifita, dotata di piccoli pseudobulbi inconsistenti, 1 cm di lunghezza, unifoliati. Foglia teretiforme, 10-50 cm di lunghezza, 1-1.5 cm di diametro a diminuire verso l’apice, acute e molto carnose. Infiorescenza lunga 15-30 cm, laterale più o meno paniculata con oltre 20 fiori ogni ramo.
Fiori con petali e sepali verde – giallastri con macchie caffè – rossastre ed il labello giallo.

4 pensieri su “Oncidium, Stilifolium, Cohniella o Trichocentrum?

  1. Pingback: oncidium cebolleta

  2. Alberto_g

    Il ciclo metabolico descritto da Guido rappresenta una convergenza evoluzionistica dei processi biochimici. Osservato per la prima volta nelle Crassulaceae nel 1813, prende il nome di “metabolismo acido delle Crassulacee”, ovvero CAM. Il processo metabolico accomuna le piante che per necessità si sono adattate ad un ambiente xerofitico, è pertanto presente non solo nelle tipiche piante succulente, Cactaceae, Asclepiadaceae, Agavaceae, Crassulaceae…, ma anche nelle orchidee che vivono in ristrettezza idrica. Tipicamente oltre ad avere una superficie della foglia ridotta, la forma teretiforme è quella che espone meno alla evaporazione, le piante che crescono in buona luce o direttamente al sole hanno le foglie coperte da una pruina che riduce ulteriormente la dispersione e riflette maggiormente la luce solare incidente. Concluderei dicendo che la natura è perfetta!
    Alberto

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