Archivio mensile:Maggio 2008

Lc Fire Dance, un ibrido splendente

Ovvero, quando gli ibridi giocano alla pari con le specie
Sono diversi anni che coltivo due cloni di un ibrido molto spettacolare: Lc Fire Dance e precisamente ‘Blanche’ e ‘Patricia’
Questo incrocio (C. aurantiaca x Lc. Fire Island) è stato registrato nel 1984 dalla Beall Company.

Lc Fire Dance ‘Blanche’
Inizio col presentare la fioritura del clone ‘Blanche’
Nella foto a sinistra si può ammirare tutto lo splendore dei suoi fiori color vermiglio raggruppati a forma di pannicolo.
La struttura della pianta e le dimensioni dei fiori ricordano quelle del suo genitore C. aurantiaca, pseudobulbi ravvicinati, a canna e bifoliati. Il colore e la consistenza invece, si rifanno all’ altro genitore Lc. Fire Island.
Non ho notizie di premiazioni assegnate a questo clone, ma a mio avviso è sicuramente meritevole di attenzione da parte dei giudici: forse non è mai stato giudicato.

Del clone ‘Patricia’, ho notizie che abbia ricevuto 2 premi per la coltivazione: un CCM/AOS 1996 con 91 fiori e 19 steli fiorali, ottenuto da Ken Neifert nelle Hawaii e un CCM/AM 1999 con 81 fiori e 83 gemme coltivatore Don Howe nel Texas.
Le foto seguenti rappresentano il secondo clone della mia collezione, uno stupendo esemplare con 18 infiorescenze e più di 100 fiori!! Mai esposto in concorsi

Lc Fire Dance ‘Patricia’
Sicuramente sorprendente questa Lc Fire Dance ‘Patricia’, che ora dovrà essere divisa per necessità logistiche… e quindi non sarà più possibile ammirarla in queste dimensioni, dal vero.
Ad onor di cronaca, questo esemplare è stato esposto alla mostra di Gorizia “Pollice verde edizione 2005” ed alla manifestazione letteraria “a qualcuno piace giallo”, edizione 2004, che aveva per tema – Nero Wolfe – al teatro Sancarlino di Brescia.

Orchis laxiflora – continuano a fiorire le orchidee alle sorgenti del Sile

Continuano a fiorire le spontanee alle sorgenti del Sile.
Oggi pomeriggio sul tardi ci siamo fatti coraggio e abbiamo deciso di andare a vedere cosa fosse rimasto della fioritura dell’Orchis morio dopo le feste recenti.
E’ consuetudine infatti che in occasione del 25 aprile e del I maggio molta gente si raduni in quei luoghi per il pic-nic, data l’abbondanza di luoghi aperti e di ampi prati. Purtroppo uno di questi è il famoso molinieto, di cui abbiamo parlato nel nostro ultimo articolo.
Era proprio come temevamo: di O.morio non ne è rimasta una!!! La maggior parte di esse raccolta, le altre schiacciate sotto i “plaids” dei “picnichisti”.
Pur aspettandocelo, ogni anno in noi si rinnova l’amarezza per questo scempio in un’ area di grande pregio naturalistico all’interno del Parco Naturale regionale del fiume Sile, senza che qualcuno dei preposti alla sua tutela faccia qualcosa per impedirlo.
Orchis laxiflora – foto G. & C.I.
Per fortuna qui la natura è forte, e se lasciata in pace dimostra la sua capacità di ripresa. Da qualche giorno è infatti iniziata la fioritura dell’ Orchis laxiflora (Lam.), orchidea acquatica.
Con la sua spiga lassa composta da fiori rosso porpora è tipica di prati acquitrinosi, paludi e torbiere.
Molto diffusa lungo il litorale, dove sopporta anche terreni leggermente salini, è presente dalle foci del Tagliamento fino al Delta del Po. Nel molinieto è presente nella zona più umida dove al momento sta fiorendo con dodici steli. Il fiore è molto bello e il suo porpora intenso spicca sul verde circostante.
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Si va a visitare il giardino d’Europa…con Orchids Club Italia

Domenica 18 Maggio 2008, escursione sul Monte Baldo (VR)

Rifugio Monte Baldo – foto Vincenzo Ghirardi
…A guardia del lago di Garda, nella provincia di Verona, vigilano attente le vette del Monte Baldo, dal tedesco wald (bosco). Si offre come paradiso degli amanti della natura, è denominato Hortus Europae dai botanici, giardino d’Italia e d’Europa per l’eccezionalità del suo ambiente vegetale.
Risalire il Monte Baldo è come un viaggio… dal Mediterraneo alle terre artiche. Le mutevoli vicende climatiche verificatesi nel corso dei millenni nella regione padano-alpina hanno determinato l’insediamento su questa montagna di innumerevoli specie floristiche, che qui hanno trovato rifugio.
Il nostro Club organizza una escursione facile e senza pretese scientifiche, alla ricerca di qualche colonia di orchidee spontanee.

Questa prima uscita del 2008 a fotografar “spontanee” è stata simbolicamente programmata in uno degli itinerari naturalistici più affascinanti per dar corpo nel migliore dei modi ad una nuova iniziativa divulgativa di Orchids Club Italia: la creazione di un album fotografico che raccolga foto di qualità, raffiguranti le orchidee spontanee viste dagli appassionati durante le loro escursioni.
L’album fotografico che potrà essere titolato – Le nostre maliarde…spontanee – sarà visibile in una nuova pagina di www.orchids.it ed inoltre le foto migliori (per qualità e per rappresentazione), scelte da un’apposita giuria, saranno stampate in formato grande per essere esposte in tutte le manifestazioni organizzate dal Club.
Le foto pervenute durante l’anno ed ammesse a far parte dell’Album “Le nostre maliarde…spontanee” parteciperanno al premio “Cypripedium d’oro” che sarà assegnato da una giuria specialistica alla migliore foto in concorso, in occasione della nostra prima esposizione orchidofila dell’anno successivo.
La partecipazione è aperta a tutti: sarà pubblicato un regolamento specifico.
A tal proposito, le vostre osservazioni ed i vostri contributi saranno preziose indicazioni per la stesura finale dell’iniziativa

Programma dell’escursione naturalistica
foto Vincenzo Ghirardi
Domenica 18 Maggio ore 9.30: raduno dei partecipanti all’uscita del casello autostradale di Verona Nord – quello che imbocca la strada del Lago di Garda.
ore 10 – 10.20 raduno al campo base, breve colazione “campagnola”, presentazione dell’itinerario proposto dagli organizzatori e partenza per l’escursione.
ore 13 ritrovo in un ristorante tipico per il pranzo.
Pomeriggio libero – su richiesta di qualche irriducibile si può fare un supplemento di escursione.
Chiunque si può aggregare al gruppo, anzi la presenza di nuovi appassionati sarà graditissima.
Per ovvie ragioni organizzative è indispensabile la vostra adesione preventiva, da inviare via e-mail a info at orchids.it – at sta per @
Attendiamo numerose adesioni, nei prossimi giorni uscirà un post più dettagliato.
L’organizzazione logistica è a cura dei nostri amici veronesi Gianni Faccioli e Vincenzo Ghirardi

Renanthera storiei: orchidea fiamma.

Renanthera storiei
In qualche testo è descritta come R. storieii…non mi pare che siano due specie differenti, ma semplicemente una diversa ed erronea declinazione del nome di specie, che fa riferimento al suo scopritore, James Storie, collezionista inglese del 1800.
Renanthera storiei Rchb. f., Gard. Chron., n.s., 14: 296 (1880).
Sinonimi: Renanthera storiei f. citrina Valmayor & D.Tiu 1983; Vanda storiei Storie ex Rchb. f. 1880
Renanthera storiei è endemica solo nelle Filippine ad altitudini fino a 1000 metri come pianta epifita a sviluppo monopodiale di grandi dimensioni (decisamente inferiori alla sua simile R. coccinea . Predilige clima caldo con tanta luce, quasi in pieno sole.
Produce un fusto lungo e robusto dotato di molte foglie, distiche, oblunghe, coriacee, retuse e bilobate, dalle cui ascelle si formano le infiorescenze semi-pendule con molti (100) fiori appariscenti di colore rosso.
Fiorisce in primavera-estate.
Questa specie, come altre dello stesso genere è stata usata per ibridazioni intra e inter genere, ad esempio Aranthera James Storie (Arachnis hookeriana var. luteola X Renanthera storiei) .

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Lepanthes longiracemosa

Piccolo gioiello dal Venezuela

Lepanthes longiracemosa Foldats
Scarse sono le notizie reperibili per descrivere questa Pleurothallidinae
Ernesto Foldats (1916 -) nel suo articolo “Contribucion a la Orquidioflora de Venezuela” pubblicato su “Boletin de la Sociedad Venezolana de Ciencias Naturales, 28: 242, fig. 5. 1969” la presenta insieme ad un’altra decina di specie endemiche del Venezuela e della fascia centroamericana.
Pianta decisamente piccola con foglie che non superano il centimetro di diametro formatesi all’apice di corti ed esili steli inguainati dai tipici imbuti caratterizzanti molte specie del genere.
Le infiorescenze multiple si formano sulla pagina superiore delle foglie e producono fiori in progressione.
I petali di 1 -2 millimetri sono color giallo di cadmio con la parte centrale rosso-porpora, così come il labello. I sepali sono satinati e traslucidi.
Nelle coltivazioni europee questa specie fiorisce in primavera.
E’ consigliabile coltivarla su zattera di xaxim tenuta sempre umida.
Specie difficile, ma desiderabile.