Archivi tag: Phalaenopsis

Keiki sulle radici

Un fenomeno inusuale

Queste foto le ha inviate l’amico Vincenzo Ghirardi ed evidenziano la formazione di un keiki sulla radice di Phalaenopsis. Il fenomeno è raro, nei miei anni di vita con le orchidee è la prima volta che mi capita di vederlo e merita di essere segnalato ai visitatori del blog. A quanto si può vedere la Phalaenopsis in questione potrebbe essere P.stuartiana o un suo ibrido strettamente legato… sarà Vincenzo a confermarlo.

Ssssssst…silenzio, parlano le orchidee.

Entrare nella serra di Guido è sempre, almeno per me, un’esperienza quasi mistica, quando si apre la porta si entra in un’altro mondo, si fa una sorta di visita virtuale in paesi tropicali mai visti, raccontati però attraverso il colore e spesso anche il profumo dei fiori delle loro orchidee.
Così, una volta tanto, lasciamo parlare loro, le orchidee, con i loro colori e le loro forme…una semplie carrellata di immagini, senza alcuna nota botanica…buona visione!
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Acari e batteriosi nelle Phalaenopsis

Continuando la collaborazione con Marcus V. Locatelli, ecco un altro interessante articolo da lui redatto e da me liberamente tradotto. Ovviamente chi avesse osservazioni da fare o inesattezze da segnalare è invitato a farlo:

La batteriosi nelle Phalaenopsis, ha come maggior agente scatenante, citato in letteratura (almeno per quello che ho potuto trovare), i batteri Pectobacterium carotovora , i cui sintomi più comuni di infezione sono le muffe molli sulle foglie (enzimi pectolitici rilasciati da Pectobacterium carotovora nel tessuto interno della pianta,il mesofilo, degradano i pectati di Ca nella lamella mediana che è il “cemento” che unisce una cella ad un’altra nelle piante) e muffa molle negli pseudobulbi, muffa che è chiamata anche anasarca (regioni acquose e cattivo odore). In aggiunta a questo agente, sono stati citati altri batteri con il potenziale di causare malattie nelle orchidee in generale, come ad esempio Pseudomonas spp., Erwinia carotovora, Erwinia chrysanthemi e Acidovorax avenae pathovar cattleyae, ma per individuarle correttamente sono necessari test biochimici più complessi.
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Vanda in vasi di vetro… solo moda?

Commercio delle orchidee, ora tocca alle Vanda
Noi collezionisti usiamo sempre due aggettivi per distinguere i due aspetti del commercio di orchidee: commerciali e botaniche.
Nel passato, acquistare orchidee cosiddette commerciali significava portare a casa qualche ibrido di Cymbidium, di Paphiopedilum, di Zygopetalum e quando andava bene di Cambria. Poi venne l’era delle Phalaenopsis e dei Dendrobium.
Da qualche anno a questa parte non c’è casa, ufficio, bar e negozio che non abbia in bella mostra una delle orchidee accennate poco sopra. Una vera invasione, ormai noiosa ed abbastanza normale.
Bisognava innovare, ed ecco che nelle bancherelle delle mostre, nei negozi specializzati e nei centri commerciali si cominciano ad acquistare anche le Vanda.
Passi per le Phalaenopsis e per i Paphiopedilum, che in qualche modo si possono coltivare anche fuori serra, con le Vanda la faccenda si presenta un po più complessa, vuoi per la luce e per giusta l’umidità da garantire a queste varietà di orchidee.
Ma ecco che, a soluzione del problema “umidità” la fantasia dei commercianti ha pensato bene di inventare la “Vanda in bicchiere” di vetro trasparente. Una bella trovata, non c’è che dire! In un colpo solo si vende orchidea e vaso di verto, peccato che non sia una soluzione per far vivere la pianta.
Solo a titolo esemplificativo linko questo sito che fra le altre cose vende su internet anche la famosa “Vanda in bicchiere” dal quale ho anche preso la foto a fianco.

Il genere Vanda è composto da orchidee epifite a sviluppo monopodiale, crescono cioè su di un unico fusto. A differenza delle Phalaenopsis anch’esse orchidee a sviluppo monopodiale, le Vanda hanno una crescita più marcata, accompagnata anche dalla formazione di molte radici aeree. Questa loro peculiarità rende difficile la commercializzazione in vasi (le radici in natura rimangono aeree ed assorbono molta umidità dall’ambiente tropicale in cui vivono), ed ecco che per sopperire alla mancanza di umidità sono ficcate dentro dei grandi vasi di vetro.
Questa soluzione non può garantire una lunga vita alla pianta…a breve va tutto bene, ma col tempo, la mancanza di aerazione dello spazio interno al vaso procura muffe e marcescenze che portano prima o poi alla fine della pianta stessa.
E’ auspicabile che questa moda di vendere le “Vanda in bicchiere” finisca e lasci spazio a soluzioni più professionali, ma questa è un’ altra storia che affronteremo in altri post.

25 Aprile: San Donà di Piave – esposizione di orchidee esotiche

25 Aprile, un giorno con le orchidee esotiche in esposizione

Nell’ambito della 31a edizione della Festa di Primavera Sandonatese, il Comune di San Donà di Piave mette a disposizione di Orchids Club Italia, la Galleria del Caffè Letterario, dove sarà allestita la 2a edizione di “orchidee esotiche in galleria”.

Scorcio della 1a edizione

Dove trovarci
Il luogo destinato alla mostra è situato a lato dei portici, nella centralissima Piazza Indipendenza presso il Centro Culturale “Corte Leonardo” a fianco del Municipio, recentemente impreziosito da una nuovissima galleria di ispirazione Gaudìana, opera dell’architetto Toni Follina di Treviso, che vuole essere l’espressione viva della dinamicità Sandonatese, nonchè salotto culturale, luogo di incontro dell’arte e delle idee.
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