Quando le parole non servono
Quiz : quattro sorelle ed una cugina…una foto mostra gli stessi fiori, quale?
Fiori di Vanda fotografati il 15 giugno 2008: vota i più belli (numerazione da 1 a 6 partendo da alto a sinsitra del video)
Quella miniatura che mi regalò Enzo Cantagalli doveva essere O. harrisonianum, almeno così era scritto sul cartellino.
Io ho l’abitudine di scrivere (quando si tratta di scambi omaggio), la provenienza delle mie orchidee e sul cartellino di questa piccola pianta è ben evidenziato il nome di “ENZO” ed allora ho pensato bene di dedicare al mio maestro questa fioritura.
Per la verità l’orchidea di Enzo è O. sphegiferum, e non O. harrisonianum, entrambi però appartengono alla stessa sezione: Pulvinata.
Questa sezione raggruppa cinque specie: O. divaricatum, O. harrisonianum, O. pulvinatum, O. robustissimum e O. sphegiferum. Le piante di questa sezione hanno i fiori con sepali abbastanza carnosi. I petali ed il labello, tranne il suo callo, sono piuttosto sottili e morbidi o flessibili (membranaceous). Gli pseudobulbi sono piccoli con una foglia terminale prominente e sono avvolti da una brattea. Le foglie sono piane e presentano una struttura abbastanza carnosa. La cresta del labello assomiglia ad un cuscino ed è coperta da peli lanuginosi e molli. Tutte le specie di questa sezione sono originarie del Brasile. Questo gruppetto di Oncidium è molto apprezzato dai collezionisti, sia per le piccole dimensioni delle piante che per la lunga durata delle fioriture.
Oncidium sphegiferumè una specie epifita endemica nel sud del Brasile (Rio de Janeiro), richiede luce lievemente filtrata e buona umidità ambientale.
Ecco la descrizione originale dell’Oncidium sphegiferum, apparsa su edwards’s botanical register.
Coltivazione
Le foto mostrano i fiori di questa pianta e la mia soluzione di coltura. Pur non essendo un’orchidea rupicola, come si può vedere nella foto centrale, coltivo questa specie in vaso con substrato inerte. Ho scelto questa soluzione per evitare dannose stagnazioni di acqua dentro la membrana degli pseudobulbi. Come sanno molti collezionisti di orchidee, il problema della indebita stagnazione di acqua fra membrana e pseudobulbo di molte specie di Oncidium (tutte le specie cosiddette ad “orecchio d’asino”, O. ampliatum fra le più sensibili) è sempre latente…quante piante si son perse in una sola notte di disattenzione.
Oncidium sphegiferum Lindl. 1843
Sezione: Pulvinata
A proposito di esemplari, sapresti descrivere esattamente com’è coltivato questo? Zattera, vaso, altro.
Sarà pubblicata la foto a pianta intera appena giungerà il commento con la risposta giusta: avanti con la fantasia.
Bulbophyllum frostii Summerhayes 1928
Sinonimi:
Bulbophyllum bootanoides (Guill.) Seidenfaden 1973 – Cirrhopetalum bootanoides Guillaumin 1956 – Cirrhopetalum bootanense auct. non. Griff. Guillaumin 1958
Nome di specie attualmente accettato: Cirrhopetalum frostii (Summerhayes.) Garay, Hamer & Siegerist 1994
Nota: la risposta giusta è già arrivata…
Continua a leggere
Orchidcoltura, il sito pensato, fatto e gestito da Alberto Ghedin, mio carissimo amico e compagno di tante vicissitudini, non da ultima questa della comune passione per le orchidee è stato visitato 100.000 volte in tre anni di vita, congratulazioni da parte della redazione di orchids.it
Leggendo il sito di Alberto si ha proprio la sensazione di respirare aria casalinga, quella delle cose genuine, semplici, spartane, ma cariche di passione. La prosa non dottorale, che sul sito descrive di volta in volta nuove fioriture piuttosto che eventi orchidofili, sta a dimostrare che si può fare. Sta a dimostrare che con una piccola dose di altruismo si può raccontare di se e degli amici, forse le pagine più significative del sito sono proprio quelle che Alberto dona agli amici collezionisti. Non occorre essere “dotti professori” per divulgare le orchidee fra la gente, basta avere voglia e passione. In Italia, “quelli che le orchidee” sono silenti, sono sempre troppo impegnati ad organizzare il nulla che loro chiamano associazionismo, e quindi non ci sono proprio…purtroppo.
Invece, tolti i forum tematici, quel sito un po così, fatto in casa, è una delle poche fonti italiane di informazione orchidofila, pulsanti ed aggiornate…i visitatori e gli appassionati delle orchidee se ne sono accorti.
Bravo Alberto
Nei primi giorni di febbraio 2008, Amedeo chiedeva informazioni al blog e precisava….
“volevo precisare anche che questa orchidea si chiama “Sophrocattleya Beaufort Huyuangold” (e non Elmwood)… Cosa significa? Anche a me è stato detto che sopporta meglio temperature un po’ più basse delle altre Cattleya”…
La conversazione di allora si concluse con questa mia risposta interlocutoria:
Sophrocattleya Beauford è un incrocio intragenerico (fra generi diversi) realizzato da Casa Luna nel 1963:
(Cattleya luteola x Sophronitis coccinea) registrato appunto con il nome di Sophrocattleya Beauford.
Questo ibrido è risultato essere molto interessante e quindi sono stati registrati e meristemati vari clonali, uno di questi, forse il più famoso è: Sophrocattleya Beauford ‘elmwood’.
Il nome che riporti tu non lo conosco, può anche essere una trascrizione incompleta di un incrocio successivo con genitore Sophrocattleya Beauford.
vedremo i fiori e poi valuteremo.
In questi giorni è rifiorita la piccola Cattleya di Amedeo, ecco i fiori. Il primo dubbio ce lo possiamo togliere subito: assomiglia sicuramente alla Sc. Beaufort.
Ho anche fatto qualche ricerca sul nome “Huyuangold”. Così tutto appiccicato non è sicuramente corretto…forse può essere interpretato come: Haw Yan Gold. Haw Yuan è un ibridatore molto attivo, sono molti gli incroci che portano il suo nome, ad esempio Pot. Haw Yuan Gold ‘0-2’ GCP/16WOC (Lemon Tree x Blc. Tassie Barbera). Forse avrà replicato anche l’incrocio fra (Cattleya luteola x Sophronitis coccinea) e magari qualche discendente sarà stato messo in commercio con il suo nome; Haw Yuan con l’aggiunta dell’epiteto Gold. Queste sono solo mie deduzioni perché non mi risultano cloni registrati col nome “Huyuangold”.
La caccia è aperta, se nel merito troverete altre notizie saranno ben gradite.
Complimenti ad Amedeo (presto vedremo un bel lavoro di progettazione della sua serra), la rifioritura della sua piccola Cattleya può sicuramente essere motivo per farlo esclamare: “Sono soddisfatto!”