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Il senso di una mostra… anzi di due!

Quando si raccontano eventi orchidofili appena conclusi, si corre sempre il rischio di enfatizzarli senza cogliere il loro senso e la loro eccellenza.
Il fine settimana della “Liberazione” se n’è andato e “la grande faticata” si sta smaltendo, lasciando via via spazio nella mente per fare i bilanci di queste due splendide giornate orchidofile, che hanno visto protagonista il nostro Club.
Mi chiedo – ma questa utopia ha un senso? – Le “grandi mostre” prevedono la presenza dei venditori specializzati… così si scrive, ed allora le nostre due esposizioni, forse sono state piccola cosa.
Mi sento anche in colpa, sì perchè l’esposizione per così dire “pura” è frutto della mia concezione utopica dell’associazionismo orchidofilo. Per “pura” intendo: esposizione delle orchidee dei soci collezionisti, a prescindere dal contributo delle piante dei venditori professionisti eventualmente presenti. E’ dura, certo, le piante in fiore bisogna averle e bisogna anche avere una buona dose di altruismo per tirarle fuori dalle serre. Si sa che a mostra finita, quasi sempre rientrano disidratate e rovinate. Ed allora? I venditori di specie botaniche hanno buon gioco. Partecipano alle mostre mercato portando qualche pianta fiorita in esposizione, dove organizzano (su richiesta dell’ente organizzatore), il loro angolino fiorito, propedeutico alla vendita. A noi collezionisti dilettanti rimane solo il piacere della divulgazione amichevole.
mostra_san_donà_10_1 Foto a sinistra: scorcio della mostra di San Donà di Piave.
L’esposizione di San Donà di Piave è stata eccellente – siamo nel mondo dell’eccellenza- così l’ha definita il Sindaco nonchè Presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto nel suo intervento di inaugurazione – effettivamente la coreografia espositiva ti trasportava nelle magie dei pittori impressionisti: colori e musica.
I due giorni di San Donà hanno visto tanta, veramente tanta partecipazione e le orchidee di Orchids Club Italia hanno fatto bella mostra. Il senso o meglio il tema di questo evento: orchidee e musica dal vivo magistralmente interpretata da giovani musiciste al pianoforte e violino: le sensazioni non posso descriverle… bisognava esserci.
mostra_sperc_10_1Foto a sinistra: scorcio della mostra di Spercenigo.
La mostra di Spercenigo è tutta un’altra storia. Qui il set è popolare – stand gastronomico di piccolo paese – festa dei fiori, iniziativa organizzata per raccogliere fondi a favore della Scuola Materna locale.
Nobile lo scopo e noi non potevamo mancare. Nella Palestra della Scuola Materna, oltre alla mostra di orchidee, c’era “Il Paradiso di Tiziano Caronello”, ovvero uno spaccato della sua grande collezione di essenze arboree, ed anche l’angolo delle piante carnivore della collezione “Sara”.
Orchids Club Italia, con l’aiuto del Flover di Bussolengo ha donato un centinaio di orchidee commerciali agli organizzatori della festa dei fiori. La vendita è stata organizzata con successo dalle maestre… bello lo slogan del cartellone: FATTI VENIRE UN’IDEA, COMPRA UN’ORCHIDEA… AIUTERAI LA NOSTRA SCUOLA MATERNA… naturalmente sono andate a ruba!!
Ecco, questo è il senso della mostra: la nostra passione parte attiva dell’impegno sociale.
Tutto questo il 25 Aprile, una giornata altamente simbolica per questa nostra Italia nata dalla liberazione dalla dittatura fascista.
Grazie a quanti – e siete tanti – a vario titolo, avete collaborato per la riuscita di queste due esposizioni orchidofile.
Un grazie particolare… concedetemelo, desidero indirizzarlo al nostro socio Alfiero Furlan, persona dal cuore grande ed umile, doti ormai rare.

Dai un occhio anche al reportage di Alberto sul sito www.orcidcoltura.it

Vanda coerulea pink form

vanda_coer_var_rosea Vanda coerulea, un’orchidea delicata e molto amata dai collezionisti, conosciuta anche con il nome popolare “Orchidea blu” è originaria dell’Asia sud orientale – Myanmar, Assam, Tailandia e vive ad altezze di 800 – 1600 metri.
Sono note molte varietà, si differenziano tra loro per la tessellatura più o meno marcata sui fiori, per le tonalità dei colori, che vanno dal blu marcato, semi alba, rosa e porpora chiaro e per la loro diversa dimensione.
vanda_coer_var_rosea_1Queste foto mostrano una forma molto rara: “pink form”, presente nella mia collezione.
In questi giorni è venuto a mancare un grande coltivatore di orchidee: Antonio Pravisani di Udine.
Tanti orchidofili italiani devono molto alla sua passione ed alle sue orchidee. Forse anche questa Vanda è passata per le sue serre: dedichiamo un pensiero al signor Pravisani.

Dal Costa Rica… specie da classificare…

Dovrebbe trattarsi di Epidendrum ramosissimum, ma non ho nessuna certezza, se mi aiutate a classificarla ve ne sarò molto grato.
ep_ramosissimum_2ep_ramosissimum_1Epidendrum ramosissimum Ames & C.Schweinf., (1925).

Queste son le uniche note in mio possesso. La pianta proviene dal Costa Rica: I fusti sono alti 30-35 cm, fiorisce in Aprile e produce una corta infiorecsenza apicale con 2-3 fiori (solo un fiore aperto), che si aprono in prograssione.
Su internet ho trovato questo link.
Grazie per l’eventuale collaborazione.
Guido

Dendrobium primulinum var. assamicum

I Dendrobium non finiscono mai di stupire!!
Ecco una deliziosa e, come si può ammirare in foto, anche molto generosa specie in fiore nella mia collezione: Dendrobium primulinum Lindley 1858

den_primulnum_1den_primulnum_2
Questa specie è endemica in Assam, Himalaya orientale, Nepal, Himalaya occidentale, Isole Andamane, Myanamar, Thailandia, Laos, Cina Yunnan e Vietnam. Le piante di questa specie sono di grandi dimensioni, richiedono caldo durante la fase di sviluppo e vivono abbarbicate sugli alberi decidui, ad altitudini da 500 a 1000 metri, dove hanno bisogno di luce diretta del sole per almeno 3 ore al giorno.
Dendrobium primulinum sviluppa fusti robusti, penduli, tereteformis, sulcati e avvolti di guaine bianche. Nelle coltivazioni europee fiorisce in primavera su corte infiorescenze con brattee minute e 1 – 2, fiori profumati che nascono dai nodi situati lungo i fusti già spogli. Richiede molta acqua e tanto nutrimento a partire dalla post fioritura fino al completo sviluppo delle nuove vegetazioni (generalmente fino alla fine di settembre), quando è il momento di procurare clima secco e fresco.
Esistono almeno due varietà di Dendrobium primulinum, una con la gola del labello marcatamente color giallo, ed una seconda (meno comune nelle coltivazioni), Dendrobium primulinum var. assamicum), con la gola del labello molto pallida e leggermente striata.
Il lettore attento si chiederà sicuramente come sia possibile garantire a questa specie (luce, caldo, umidità e freddo secco) in un ambiente dove convivono migliaia di varietà e specie di orchidee, che chiedono esigenze colturali diverse. Ovviamente nelle coltivazioni miste non è assolutamente possibile di discernere ed allora si cerca il compromesso, quel compromesso che accontenta tutte le orchidee della collezione… ed anche il coltivatore!!! Facile a dirsi, un po più complicato a realizzarsi 😉
Leggi anche questo post sui dendrobium

Nota postuma: Riprendo questo post 9 anni dopo la sua pubblicazione, per evidenziare che la crisi dell’esemplare è sempre dietro langolo. La pianta fotografata nel 2010 è andata successivamente in crisi e ci son voluti parecchi anni prima di rivedere una fioritura decente, sì, decente, non ottima, ma è sempre dura risollevarsi da una crisi..

Un cestino di legno per le tue orchidee

Tu che ami le orchidee, tu che ti cimenti nella loro coltivazione, avrai certamente acquistato qualche pianta sistemata in cestini di legno.
Per me sono il massimo dell’armonia nella coltivazione delle orchidee. Quando li vedi in qualche libro, oppure nella serra di amici ti vien subito voglia di acquistarne o di costruirtene qualcuno.
Ci pensi un po su, ma ti prende lo sconforto – dove trovo le asticelle di legno – come posso organizzarmi?
Se avrai un po di pazienza proveremo a costruirne uno assieme.
Il primo problema da risolvere è il reperimento di legno duro, sì perché il requisito principe dei cestini di legno è quello di durare il più a lungo possibile prima di marcire e quindi serve legno resistente tipo: rovere, acacia, larice, oppure legni esotici.
Il secondo problema è quello di trovare i pezzi di legno a pochi soldi, o magari anche gratis. Questo aspetto può essere risolto andando a curiosare in qualche segheria (se hai qualche amico che ci lavora sei su una botte di ferro).
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