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Barkeria spectabilis… delicatisima

Barkeria spectabilis è probabilmente la più facile da coltivare e la più popolare fra tutte le specie del genere Barkeria. Leggi anche questo post.

Barkeria spectabilis Bateman ex Lindl., Edwards’s Bot. Reg. 28: t. 43 (1842).
Sinonimi: Barkeria lindleyana sottospecie spectabilis (Bateman ex Lindl.) Thien, Brittonia 22: 297 (1971). Epidendrum spectabile (Bateman ex Lindl.) Rchb.f., Ann. Bot. Syst. 6: 375 (1862), nom. illeg.
Nome comune: Barkeria spettacolare
Barkeria spectabilis è endemica in El Salvador, Guatemala, Messico del sud. Questa orchidea vive sui rami delle querce in ambienti abbastanza asciutti ad altezze che vanno da 1300 ad oltre 3500 metri. Occasionalmente si sviluppa sulle rocce come litofita.
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Sarcochilus fitzhart

Sarcochilus Ibridi

Il Genere Sarcochilus comprende oltre 60 specie originarie dell’Australia, Polinesia e sud est dell’Asia.
Le specie sono litofite e/o epifite a sviluppo monopodiale.

Con questo post desidero presentare un bel esemplare fiorito.

Collezione Guido De vidi – foto 20.03.08

Sarcochilus Fitzhart
Uno dei primi ibridi di Sarcochilus, prodotto nel 1963 incrociando S. hartmannii e S. fitzgeraldii.
Suoi fiori sono solitamente color bianco rosati con maculature color porpora al centro dei sepali e dei petali.
Recentemente questo incrocio è stato riprodotto usando cultivar selezionati di S. hartmannii e S. fitzgeraldii, a sua volta ibridato con altre specie di Sarcochilus.
Ecco alcuni esempi di ibridazioni fra varie specie di Sarcochilus:
S. Melba (S. hartmannii x S. falcatus), S. Lois (S. hartmannii x S. ceciliae).
Ancora altri, fra i quali anche qualche incrocio di seconda generazione:
S. Heidi (S. Fitzhart x S. hartmannii), S. Mavis (S. ceciliae x S. fitzgeraldii), S. Pinky (S. Mavis x S. hartmannii) e S. Bongeen (S. Mavis x S. fitzgeraldii).
Gli ibridi più recenti sono: S. Rosalie, S. Powder Puff, S. Colonial Rose, S. Penny Ann, S. First Light, S. Otways, con la comune caratteristica di avere i fiori color rosa, mentre S. Selina, S. Lone Star, S. Peach Spot, S. Sun spot, S. Jewell, S. Giacomo e S. Wandjina Woolf con fiori di colore più marcato.

Orchidee in mostra “San valentino al Flover” 19a edizione

Al Flover di Bussolengo, oggi alle 15 è stata inaugurata l’esposizione di orchidee botaniche.

L’esposizione è curata dai soci di Orchids Club Italia e le orchidee esposte provengono dalle loro collezioni amatoriali.

Leggo con dispiacere che alcune/i amanti delle orchidee sono rimasti delusi, in occasione delle loro visite di sabato e di domenica.

Anche a nome di Orchids Club Italia mi scuso con quanti, forse sollecitati dal post divulgativo apparso sul blog – evidentemente necessitava di qualche altro ragguaglio, che, a causa di problemi personali non sono riuscito a comunicare – si sono recati al Flover convinti di trovare esposte anche le nostre orchidee.

Per vari motivi, l’esposizione delle botaniche è stata aperta solamente oggi 11 Febbraio e rimarrà a vostra disposizione fino a Domenica prossima.

Permettetemi però, di fare alcune riflessioni e soprattutto di spezzare una lancia in favore dei gestori della Flover che da 19 anni, in occasione di S. Valentino, oltre alla vendita di orchidee commerciali, danno spazio ad Associazioni amatoriali per le loro esposizioni.
In questo senso i titolari del Grden Flover sono stati dei sensibili e lungimiranti promotori dell’amatorialità nel campo orchidofilo. Venti anni fa nessun Garden e nessuna Fiera in Italia si sognavano di spendere tempo e denaro per dare spazio alle Associazioni Orchidofile ed alla loro divulgazione amatoriale…per la verità in qualche caso nemmeno ora questo avviene, ed è il caso di Padova dove a (verdecasa) anche le associazioni devono pagare gli spazi per presenziare l’evento…almeno così ci è stato riferito dall’organizzazione fieristica.
Ora, ci sono molti eventi e svariate occasioni di mercato dove si radunano i venditori di orchidee…questo è business. La Flover sceglie di guardare ad una platea ampia e quindi promuove, a mio avviso con molto senso estetico, il tripudio delle orchidee per tutti…poi uno/a su mille ce la farà!
Il nostro Club non ha come finalità statutaria l’organizzazione di mercati orchidofili, cerca solamente di essere un umile compagno di viaggio di quanti s’incamminano nel fantastico mondo delle orchidee….lungo la strada qualche volta si perde, ma ha ben chiara la meta.
Guido
Altre notizie su www.orchidcoltura.it , il sito amatoriale curato da Alberto Ghedin, socio fondatore di Orchids Club Italia.
PS) – Fra Cymbidium, Phalaenopsis ed altre orchidee in vendita c’erano anche alcune piante fiorite di Plectrelminthus-caudatus specie africana molto rara e difficile da trovare nei mercati…peccato che nessuno se ne sia accorto 😉

Trichoceros muralis

Trichoceros muralis, una specie che difficilmente potrà arrampicarsi sui muri di casa vostra

Il nome stesso della specie, sottintende chiaramente che in natura questa orchidea si arrampica sui muri. Però non illudetevi di vederla arrampicarsi sulle colonne del vostro portico di casa, lei vive, sì in climi freschi, ma non può resistere alle temperature invernali italiane, almeno del centro nord Italia.
Bella come pianta, decisamente affascinante come tutte le orchidee i cui fiori simulano la femmina dell’insetto impollinatore.
In questo post, ho già illustrato il genere Trichoceros e nello specifico la specie Trichoceros antennifer (Humb. & Bonpl.) Kunth 1816
Oggi in serra ho scovato fra tante altre orchidee, un’altra specie dello stesso genere in fiore, ecco foto e descrizione.

trichoceros_muralis_fioretricoceros_muralis_pianta

Trichoceros muralis Lindl., Gen. Sp. Orchid. Pl.: 174 (1833).
Orchidea terricola/litofita che vive in ambienti rocciosi – secchi dell’Ecuador e del Perù ad altitudini oltre i 2000 metri (2300 – 3200).
Il nome di specie “muralis” sta ad indicare che il suo ambiente naturale è caratterizzato da pendii rocciosi verticali (muri, appunto).
Si sviluppa formando ceppi fogliari dotati di pseudobulbi appena accennati e di foglie coriacee, lanceolate, alla cui base si forma sia lo stelo fiorale, che il nuovo rizoma dove si svilupperà il getto nuovo.
Lo stelo fiorale è dotato di più fiori che si aprono in progressione per lungo tempo.
Forse la foto non evidenzia pienamente la straordinaria assomiglianza della parte centrale del fiore, ad una mosca; questa somiglianza serve a garantire la loro impollinazione per “pseudo copulazione”.
Come ho già scritto nel post linkato, la mosca maschio è attirata dal fiore di questa orchidea ed effettua l’impollinazione avvicinandosi per errore nell’intento di effettuare l’accoppiamento.
Questa specie, seppur considerata orchidea da clima freddo, si adegua bene anche al clima di serra intermedia è comunque utile evitare eccessivi periodi di secco accompagnati da luce troppo intensa.

Il genere Angraecum

Il genere Angraecum è molto variegato, si va da piccole piante con foglie distiche e fiori minutissimi (Angraecum disticum) a piante imponenti con fiori enormi (Angraecum sesquipedale) oppure con steli fiorali lunghissimi (Angraecum eburneum sottospecie superbum).

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Le varie specie sono impollinate da farfalle notturne e quindi i loro fiori sono di colore bianco per poter essere visti al buio e quasi tutti emanano fragranza solamente nelle ore notturne.
Più avanti nel post faremo una carrellata completa sulla sistemazione tassonomica del genere Angraecum, per ora godiamoci questa foto nella quale si può ammirare la piacevole sproporzione fra la dimensione della pianta e quella del fiore, ecco la scheda:
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