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Angraecum subulatum, il fascino dell’esemplare

Nella foto in evidenza: Angraecum subulatum in coltivazione nella collezione Rio Parnasso.

Questa specie di orchidea vive nella mia collezione da oltre 20 anni. Veramente un esemplare unico, nella bibliografia e su internet non ho visto atre foto con piante di tale dimensioni.
Questa mattina, mentre passeggiavo nella serra delle orchidee, attirava la mia attenzione olfattiva un delicato aroma speziato, simile a quello dei fiori di mandarino; erano i fiori di Angraecum subulatum.
Eccola oggi la pianta, una sfera di 80 cm di diametro che di anno in anno cresce e si sviluppa su se stessa, lasciando cadere di tanto in tanto delle propaggini con radici, che poi diventano divisioni per gli amici.
Ad oggi sono molte le divisioni di questa pianta madre, presenti in varie collezioni amatoriali… speriamo siano ancora tutte vive!!
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Angraecum sesquipedale… e la strana falena notturna

angraec_sesqui_fioriAngraecum sesquipedale Thours 1822
Sezione: Angraecum
Sinonimi: Aeranthes sesquipedalis [Thou] Lindley 1824; Angorchis sesquipedale [Thou] O.Ktze. 1891; Angraecum bosseri Senghas 1973; Angraecum sesquipedale var. angustifolium Bosser & Morat 1972; Macroplectrum sesquipedale [Thou] Rolfe; Macroplectrum sesquipedale [Thou.] Pfitz. 1889; Mystacidium sesquipedale Rolfe 1904
Sappiamo tutti che i fiori di questa specie di orchidea sono impollinati da uno sfingide malgascio Xanthopan morgani praedicta, sappiamo anche che l’esistenza del grosso lepidottero africano fosse stata “predetta”, attraverso un semplice processo deduttivo, scientificamente inattaccabile. Al fascino di questo anomalo utilizzo della scienza, nella fattispecie dell’evoluzione biologica, giova aggiungere che l’autore della predizione è Charles Darwin: proprio il naturalista che per primo formalizzò in chiave moderna la teoria dell’evoluzione biologica.

“Nel 1862, il celebre naturalista Charles Darwin pubblicò uno studio sulla biologia delle orchidee. Nel capitolo dedicato alle Angraecoides, notava che questo gruppo di orchidee era impollinato da insetti specifici, ed una di queste orchidee, Angraecum sesquipedale, originaria del Madagascar e scoperta all’inizio del diciannovesimo secolo da Dupetit Thouars, si distingueva per possedere uno sperone molto lungo:

angraec_sesqui_pianta“In molti fiori che mi ha mandato Mr. Bateman, ho trovato un nettario di undici pollici e mezzo [29 cm] di lunghezza, dove solamente il pollice e mezzo inferiore [4 cm] era pieno di un nettare molto dolce. [… ]è tuttavia sorprendente che un insetto sia capace di raggiungere il nettare: le nostre sfingi inglesi hanno delle proboscidi lunghe quanto il loro corpo, ma in Madagascar devono esserci delle farfalle con proboscidi capaci di un’estensione di una lunghezza compresa tra i dieci ed undici pollici! [25-30 cm] (Darwin 1862)”.

Secondo Darwin, doveva esserci un insetto capace di provvedere alla fertilizzazione dell’orchidea, e motivava la sua reale esistenza sulla base di argomenti ecologici:

“Il polline non avrebbe modo di uscire se non con l’intervento di un’enorme farfalla, con una proboscide straordinariamente lunga. Se queste grandi farfalle venissero a mancare in Madagascar, l’Angraecum si estinguerebbe certamente a sua volta.”

In una lettera pubblicata nel numero del 12 giugno 1873 di Nature, W.A Forbes chiese ai lettori scienziati di questa prestigiosa rivista se erano a conoscenza dell’esistenza di tali farfalle in Madagascar, ed egli avanzò un’identificazione:

“Sono probabilmente degli sfingidi di qualche specie, perché nessun’altra farfalla potrebbe combinare una taglia ed una lunghezza di proboscide sufficiente.” (Forbes 1873). “
Nel mondo scientifico di allora – non c’è da meravigliarsi perché anche tutt’ora la teoria dell’evoluzionismo è messa in discussione dal filone del creazionismo – si sviluppò una diatriba che andò avanti per oltre 40 anni. Ben 41, difatti, dovette aspettarne la zoologia perché gli entomologi Rothschild e Jordan descrivessero la specie Xanthopan morgani praedicta, effettiva impollinatrice dell’Angraecum sesquipedale, il cui nettario aveva dato il là alla predizione.

Ecco un video da You Tube che dimostra la predizione di Darwin

Pordenoneorchidea 2009 – 10a edizone

Allestimento ed esposizione a cura di Orchids Club Italia

Ortogiardino, il Salone dell’ortoflorovivaismo in calendario alla Fiera di Pordenone da sabato 7 a domenica 15 marzo 2009 compie 30 anni…nel 1999 nasceva anche Pordenoneorchidea.
Sembra ieri quando, ormai 10 anni orsono, la direzione della fiera di Pordenone ci chiese di organizzare una esposizione di orchidee nel contesto della ormai consolidata “Ortogiardino”.
Ebbe un grande successo quella prima edizione. Quell’esposizione si avvalse della splendida coreografia, preparata per l’occasione dalle maestranze della Flover di Bussolengo con fontane e scorci di foresta tropicale.

pordenoneorchideaSono trascorsi 10 anni, l’esposizione è ormai un appuntamento consolidato, meta di visitatori provenienti da vari Paesi della Mitteleuropa.
Questa 10a edizione torna alle origini, rinasce il “Giardino delle orchidee”.
E’ nostra intenzione far respirare ai visitatori, atmosfere di altri tempi: quelle dell’Europa dell’Ottocento in particolare, epoca nella quale iniziò a diffondersi un’ammirazione sempre più vasta per le orchidee esotiche, irresistibili oggetti del desiderio che arrivavano nei giardini e negli orti botanici europei da ogni parte dei nuovi mondi, circondati da un alone di mistero. Era un periodo in cui le orchidee tropicali sembravano fatte apposta per rispondere alla mania esotica dell’Inghilterra Vittoriana: fiori sensuali, strani, spettacolari, grandi come mai se n’erano visti in precedenza; oppure minuscoli come preziose miniature, sembravano fatti apposta per accendere l’immaginario della società più opulenta dell’epoca. Raffinata ed elegante sarà anche l’edizione 2009 della mostra mercato dedicata a questo affascinante fiore allestita da Orchids Club Italia. Qui i visitatori di Ortogiardino potranno ammirare le specie più rare e preziose, ma anche acquistarle e, seguendo i preziosi consigli degli esperti, provare a farle crescere e fiorire in casa propria.

PROGRAMMA

Sabato 7 Marzo ore 10 – Padiglione n° 5 – inaugurazione del Giardino delle orchidee con la presenza di commedianti e musicanti in costumi settecenteschi.

Orchidee in concorso
Giudici di Orchids Club Italia valuteranno le orchidee in esposizione applicando il metodo americano (punteggio 1-100) ed assegneranno 3 premi:
1 – The best in show
2 – Grand Prix International Orchid Festival 2009
3 – Oscar della coltivazione

La bottega artistica
Padiglione n° 5 nello spazio “Pordenoneorchidea” è allestito un laboratorio dove poter dipingere le orchidee in esposizione.
Tutte le mattinate dei giorni feriali, chi intende partecipare può presentarsi nella bottega dell’arte, munito di attrezzature e strumenti per dipingere a tecnica libera. L’organizzazione metterà a disposizione le orchidee “modelle”.

A caccia di rarità
A complemento dell’esposizione saranno presenti vari stand di produttori di orchidee da collezione, italiani e stranieri… non mancheranno le orchidee fiorite in vendita.
Per festeggiare la decima edizione di Pordenoneorchidea, sarà allestito l’angolo delle scoperte selvagge, dove potrete scoprire ed acquistare divisioni di orchidee della collezione Guido De Vidi, comprese quelle pluripremiate in expò internazionali. Occasione unica per arricchire la vostra collezione con divisioni di piante adulte e acclimatate in Italia da molti anni.
A questo indirizzo potete inviare una piccola lista dei vostri desideri… chissà che qualche cosa non si trovi.

Vi aspettiamo numerosi.
Orchids Club Italia

A proposito di Darwin

L’amico Antonio Borsato, medico di professione e grande appassionato delle scienze naturali, da anni condivide con me la sua passione per le orchidee… praticamente Antonio è la biblioteca alla quale attingo sempre con avidità.
Qualche volta è la biblioteca stessa che mi corre spontaneamente in aiuto, come in questo caso ad esempio:

darwin_giovane“Caro Lillo, in questo clima di celebrazioni per i 200 anni della nascita di Darwin, ti allego le considerazioni che lo stesso ha fatto sull’impollinazione dell’Angraecum sesquipedale. Molto interessanti per capire lo spirito dell’Evoluzionismo, almeno come lo intendeva lo stesso Darwin, sono le ultime righe “….Queste piante produranno…”. Ho tratto quanto ti allego dalla prima edizione italiana dell’opera di Darwin del 1883 che io possiedo. Fanne l’uso che vuoi.”
Nota: L’epiteto “Lillo” usato da Antonio nella mail è il nome con cui sono conosciuto dagli amici di paese e della mia infanzia … usandolo si manifesta e si amplifica il segno di amicizia.

Foto a sinistra: Charles Darwin in un ritratto giovanile
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Angraecum subulatum, piccoli fiori bianchi.

… la serra aspettava ansiosa il mio ritorno dal grande, grosso matrimonio greco di Daniel e Konstantina.
Finita la festa, possiamo riprendere il filo del blog.
Che fare per cominciare? In serra ho trovato delle belle sorprese e tanto lavoro da fare. Purtroppo in questi mesi l’ho trascurata oltre il lecito ed ora devo correre ai ripari. Soprattutto necessita una pulizia generale dalle erbe infestanti e dalle alghe che nel frattempo hanno colonizzato piante e vetri; domani sarà una giornata dedicata alle mie orchidee.
Come si sa, il nostro Club sarà presente all’EOC di Dresda, che avrà luogo a fine settembre del 2009 e quindi guardando le piante in fiore ho cercato di capire quali potranno essere portate in esposizione il prossimo anno di questi giorni.
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