Come dici? Non si vede un tubo? Eh sì hai ragione, sono proprio tante, per ammirarle bene e dal vero, vieni a farci visita, l’esposizione durerà tutta la settimana.
Quelle che intravvedi nel collage sono le orchidee coltivate da vari soci di Orchids Club Italia, gli stessi hanno curato anche l’allestimento della mostra, ai quali va un grazie caloroso.
Pare che qualche esemplare in mostra, sia stato esposto fin dalla prima edizione del 1989.
Probabilmente non tutte le orchidee in esposizione dureranno in fiore fino a Domenica 15 Febbraio, se hai qualche orchidea fiorita portala in mostra, sarà gratificante per tutti.
Per vedere qualche foto da vicino vai sul sito di Alberto Ghedin
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San Valentino 2009… 20 anni di orchidee alla Flover di Bussolengo (VR)
Sono già passati 20 anni, sembra un secolo fa o forse ieri. Un secolo fa perché allora di mostre in giro ce n’erano ben poche e per vedere orchidee botaniche in fiore, bisognava avere la fortuna di visitare le poche collezioni esistenti.
Ieri perché è ancora vivo il ricordo della telefonata di un amico (co-fondatore insieme a me dell’ATAO), il cui tenore annunciava l’invito come associazione ad organizzare un’esposizione di orchidee alla Flover di Bussolengo, erano i primi giorni del 1989.
Iniziò così la serie di esposizioni organizzate in occasione della festa di San Valentino, alla Flover di Bussolengo.
Oggi in giro per i garden è facile vedere orchidee ed è abbastanza consueto trovare occasioni di acquisto da venditori ambulanti invitati alla vendita dai gestori dei garden, ma poter visitare spazi espositivi messi a disposizione dai titolari dei garden alle associazioni è un po più difficile.
In questo senso va fatto un plauso ai gestori della Flover di Bussolengo per aver saputo coinvolgere ed affiancare l’associazionismo orchidofilo ad eventi legati all’immagine commerciale dell’orchidea. Questo in tempi non sospetti.
>Da diversi anni, raccogliendo il testimone abbandonato dall’ATAO, l’organizzazione dell’esposizione di orchidee è a cura della nostra Associazione (Orchids Club Italia), che per l’occasione presenta le orchidee dei propri soci, orchidee ovviamente non in vendita.
La nostra Associazione coglie questo evento per incontrare i propri soci, per chiedere loro la collaborazione necessaria all’allestimento e per dare consigli ai visitatori.
E’ in questo contesto che, a latere dell’esposizione si articola la vendita di orchidee gestita esclusivamente dall’organizzazione commerciale del garden, compresi gli esperti che danno consigli per gli acquisti.
Forse questo evento sarà considerato di secondo piano dai cacciatori di orchidee a tutti i costi, loro avranno altre occasioni per dar fondo al portafoglio, ma tu che ami il mondo delle orchidee a prescindere, non potrai mancare… noi saremo li ad accoglierti.
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Nei giorni della merla… orchidee, arte e “a m’arcord”>
Se il tempo fosse un gambero?
La tradizione vuole che gli ultimi tre giorni di gennaio, 29-30-31, siano considerati i più freddi dell’inverno. Molte sono le leggende a ricordare questo periodo dell’anno. La più accreditata racconta che una merla (la leggenda racconta che una volta i merli avevano le piume candide come la neve), per ripararsi dal gran freddo, si rifugiò dentro un camino con i suoi figli di prima covata e uscirono il primo febbraio tutti neri. E neri furono i merli da quel momento in avanti.
Ma perché sono i giorni più freddi dell’inverno? E’ sempre una leggenda a ricordarcelo: gennaio aveva ventotto giorni ed era il mese più freddo dell’anno. Giunto al ventottesimo giorno, un merlo, iniziò a cantare allegramente – “Più non ti curo Domine, che uscito son dal verno”. Gennaio si arrabbiò, e per punire quel merlo “blasfemo” si fece prestare altri tre giorni da febbraio e li rese ancor più freddi.
Eccoci qua al primo giorno di Febbraio del 2009, sono le ore 11 e fuori nevica. La neve l’ha portata un gelido vento di tramontana che ti spacca le tempie. Brutta giornata, oggi, per le nostre orchidee.
Sto cercando di fotografare la mia Laelia flava, fiorita baldanzosamente in questi giorni, ma il buio di questa giornata grigia e fredda, inibisce ogni mio tentativo. Fortunatamente sono i suoi fiori gialli e luminosi a cancellare la depressione.
A dire il vero, oggi è la classica giornata nella quale ti viene facile fantasticare a ritroso nel tempo e nella storia. Possiamo provarci.
Parafrasando una metafora musicale, il “la” mi viene facile scorrendo vecchie foto del mio archivio… scattate qualche annetto fa (1970) in occasione di una mostra di pittura organizzata da quel mitico gruppo di artisti in erba, nato da una mia idea nel “68” e chiamato “GIOVANI 2001”
Eravamo sul finire degli anni 60 e per noi giovani, l’appellativo 2001 simboleggiava il nostro futuro, radioso e lontano nel tempo. Era il tempo dei Beatles e Rolling Stone, la generazione nata dopo la seconda guerra mondiale cercava di uscire dal torpore “clerical-conformista” della politica dominante, vitalità che si materializzava attraverso varie forme di partecipazione sociale e culturale. Era il periodo del fermento e della utopia, in Italia e nel mondo.
L’impegno sociale
Vietnam anno zero – Olio su tela 80×70 – Autore Guido De Vidi
Il quadro vuol stigmatizzare il dramma della guerra in Vietnam.
Il set della politica mondiale a quel tempo era catalizzato dalla disastrosa avventura della guerra americana in Vietnam e di lì a poco in Italia, si sarebbero materializzati anche gli anni del terrorismo nero e rosso.
Il mio piccolo paese, amministrato da sempre dalla DC, assisteva indenne al nostro “purtroppo” vano impegno giovanile per il cambiamento della politica. Trovammo comunque asilo nello spazio metafisico dell’arte e della cultura ed è così che iniziò quella virtuosa e prolifica pagina della nostra gioventù, che fra l’altro ci mise anche al riparo dalla ondata utopica che portò molte vite all’auto distruzione.
La parentesi amena
Pomeriggio al Piave con amiche – Olio su tela 80×70 – Autore Guido De Vidi
Erano anche gli anni delle gite domenicali sulle rive dei fiumi. Luoghi romantici e pieni di intimità genuina. Per noi giovani abitatori della zona del Piave, le piccole gite estive della domenica a bordo della mitica Fiat 500, finivano quasi sempre sui prati e nei boschetti ombrosi della nostra bella Marca Trevigiana.
Gli argini del fiume Piave e le sue immense grave, caratterizzate da radure di arbusti e cumuli di sassi che di tanto in tanto lasciavano affiorare freschi torrenti, erano l’ispirazione per i miei dipinti ad olio, nei quali cercavo di cogliere l’armonioso equilibrio della natura.
Tanti anni sono passati e con loro anche molte certezze. Quello che allora era un futuro lontano, ora è quasi un passato remoto… peccato che le nostre aspirazioni di allora, abbiano camminato come un gambero.
Siete d’accordo, non siete d’accordo, scrivetelo prima che ritorni il bel tempo…la famosa leggenda racconta che sarà una bella e calda primavera, se i giorni della merla sono molto freddi.
Sobralia… genere con fiori belli ed effimeri
…ma una specie di questo genere fa eccezione: i fiori durano un mese intero
Sobralia Ruiz & Pavón 1794
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Epidendreae
Sottotribù: Sobraliinae
Specie tipo: Sobralia dichotoma Ruiz & Pavón 1794.
Etimologia: il nome è stato dato in onore del Dr. Francisco Sobral, botanico spagnolo del XVIII secolo.
Pubblicato in: Florae Peruvianae, et Chilensis Prodromus 120. 1794.
Genere descritto nel 1794 dal botanico spagnolo Ruiz Pavón in occasione della famosa spedizione in Cile e Perù. La specie tipo è Sobralia dichotoma Ruiz & Pavón 1794. Questo genere comprende circa 100 specie distribuite dal Messico al Brasile, compresa, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Perù e Venezuela.
Il genere Sobralia è associato al genere Elleanthus con il quale condivide anche l’habitat e spesso, quando non sono in fase di fioritura tendono a essere confusi per la loro somiglianza morfologica.
In generale si tratta di specie terrestri, ma alcune specie vivono sugli alberi come epifite o sulle rocce come litofite. Il loro ambiente di endemicità varia dal livello del mare fino ai 3600 metri di altitudine.
Le piante del genere Sobralianon formano pseudobulbi, ma fusti dotati di foglie vistose e leggiadre, che, a seconda della specie possono raggiungere i 4 metri di altezza oppure rimanere molto piccoli.
La grande dimensione delle foglie assolve all’importante funzione di fotosintesi. Il colore dei fiori varia dal bianco, giallo, arancio, rosa, viola, viola/ rosso e alcuni cerulei.
I fiori sono molto vistosi ed emergono da corte infiorescenze apicali, ma sono di brevissima durata (di solito non più di un giorno). Queste piante risolvono la breve durata dei loro fiori, con una grande successione di fioriture, in modo da mantenere la fioritura per mesi su vari rami in una sola volta. Le fioriture effimere di quasi tutte le specie del genere Sobralia, seppur molto piacevoli ed attraenti, rendono quasi impossibile la loro esposizione in mostre. Per questo motivo, ad oggi sono stati assegnati solamente 9 premi AOS a piante di questo genere.
Tanto è breve la durata di massima esposizione del fiore, che risulta difficile perfino fotografarlo.
L’unica eccezione è data dalla recente scoperta della Sobralia altissima, trovata in Perù nella giungla del dipartimento di Huancavelica, i cui fiori rimangono freschi per circa un mese!
Coltivazione:
Sistemare la pianta in vasi capienti (le radici sono molto grosse) con composto misto bark-torba, argilla e foglie di faggio. Mantenere l’umidità uniforme durante il periodo di crescita e ridurla durante il periodo di riposo. garantire buona luce e temperatura intermedia, anche se qualche specie può gradire qualche grado in più. Fertilizzare settimanalmente.
Discussione
Qualche anno fa ho descritto questi fiori, come appartenenti alla specie Sobralia macrantha, così stava scritto sulla cartellinatura di acquisto.
A dire il vero, guardando le foto del fiore mi è sempre rimasto qualche dubbio, dubbio che non ha avuto N&C quando le ha copiate per inserirle nel suo catalogo commerciale sotto la voce S. macrantha.
Da quel che posso dedurre, questi fiori mi fanno pensare più alla Sobralia biflora .
Con il vostro aiuto potremo sicuramente dare una risposta ai miei dubbi.
Un viaggio di ricerca dentro questo genere poco presente nelle collezioni, sarà anche un occasione per farlo apprezzare a quanti amano le orchidee e visitano questo sito.
Buona ricerca
“ORCHIDEE, SOS VACANZE”
Nota: questo post riprende la vecchia pagina “ORCHIDEE, SOS VACANZE” per consentire l’inserimento diretto delle vostre richieste e conversazioni.
Si entra cliccando sulla pagina INFORMAZIONI e poi sul link della sotto-pagina.
Invia le tue foto a info@orchids.it, saranno pubblicate su questa pagina dalla redazione.
Su tua richiesta, la redazione fornirà gli indirizzi e-mail che consentiranno eventuali accordi privati.
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Sotto-pagina aperta il primo Giugno 2008
2 Giugno – Annuncio:
Salve,
ho trovato il sito molto interessante, ma sopratutto il servizio SOS vacanze.
Per me è un problema serio in quanto non poche delle mie orchidee preferite sono morte per cure sbagliate di mani poco esperte (neanche io non sono una gran esperta, ma almeno riesco a farle sopravvivere).
2 mesi fa mi sono morte 2 per eccessivo annaffiamento.
Non ne ho tante.. solo 7, ma se qualcuno fosse disposto ad ospitarle ad agosto li sarei molto ma molto grata.
Sono disponibile ad ospitarle oppure prendermi cura delle orchidee dei altri nel periodo giugno- luglio, e settembre.
Sono a Ozzano dell’Emilia (BO). Le porto fino a Forlì (nel caso ci fosse qualcuno).
Posso prendermi cura di quelle in provincia di Bologna.
Grazie!
Tina
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2 Giugno – Annuncio:
Buonasera sono Carla da gradisca d’Isonzo . Io posso dare ospitalità a tutte le orchidee “Orfane” fino a fine giugno e da metà luglio in poi. Il mio giardino è molto grande e non ci sono problemi. Per me trasportarle è impossibile (sono circa 100) perciò se qualcuno è disponibile dal 28 giugno al 6 luglio
lo aspetto più che volentieri…
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27 Gennaio 2009, d’ora in poi usa direttamente i commenti su questo post per chiedere o dare aiuto.