Archivi tag: orchidea

… proprio due belle giornate

Sì ce l’abbiamo fatta… due esposizioni in contemporanea a cura di Orchids Club Italia, ben articolate e di enorme risalto culturale.

Il 25 a San Donà, esposizione bella e accogliente, piante eccezionali… ecco qualche foto.
san_dona_brass_disegnosan_dona_disegni_stampesan_dona_vanda_coesan_dona_sindaco

Le foto sopra ci mostrano un esemplare di Vanda coerulescens, le orchidee dipinte da Mila e qualche stampa delle nostre orchidee spontanee.

A sinistra, l’inaugurazione con un primo piano del nostro socio di San Donà, Antonio Camani che consegna un omaggio di Orchids Club Italia al Sindaco della Città.

Spercenigo alla festa dei fiori, atmosfera paesana e popolare.

All’aperto lungo l’unica via del paese stracolma di mercatini e noi dentro la sala parrocchiale per l’occasione addobbata con una splendida coreografia di piante rare ed inusuali.
Ecco alcune foto.
spercenigo_saraspercenigo_miltoniaspercenigo_till_carlospercenigo_foto_quadro

In alto la dolce Sara con le piante carnivore dell’AIPC, le Tillandsie di Gabriella e Carlo Ivano e poi un esemplare stupendo di Miltonia spectabilis var. morelliana della collezione di Tiziano Caronello.
La foto a sinistra coglie la commozione di Andrea Procida mentre il Sindaco del Comune consegna un bel dipinto, opera della pittrice Mila (a sinistra nella foto) in memoria di Donna Malvina (mamma di Andrea) che amava tanto le orchidee.
La prima mostra delle orchidee di Spercenigo è stata dedicata proprio a Malvina e Giorgio Procida, storici proprietari della omonima trattoria, ora volati entrambi in celo.

Sono finite queste due esposizioni, sono stanco da morire, ma sono felice, direi orgoglioso del nostro splendido gruppo di amiche ed amici amanti delle orchidee e dell’amicizia semplice e genuina… proprio un bel gruppo il nostro! Grazie a tutti quelli che hanno dato l’anima per questi due eventi: Aurora, Maja, Valentina e Antonio… Vincenzo, Gianni, Alberto e Luigina, Tite e Viviana, Adriano, Bruno e Meris, Aldo e famiglia al completo, Giancarlo, Alfiero, Christian, Gabriella e Carlo, Ezio e Laura, Severino e Orietta, e… tutti, tutti quelli che Orchids Club è bello!
Ora pensiamo a Sabato 2 Maggio a Cattolica, sì Roberta, se Dio vorrà saremo anche la nella tua bella Città.

Date un’occhiata anche al sito di Alberto, ci sono belle foto delle due esposizioni www.orchidcoltura.it

Orchids.it … un sito che pulsa insieme a voi

A raccontarvi “Pordenoneorchidea” ci penseranno i soci di Orchids Club Italia, noi della redazione del blog desideriamo ringraziare i tantissimi lettori incontrati e conosciuti in questa settimana esaltante.
Siete veramente in tanti, sì, dalle statistiche giornaliere si percepisce che orchids.it è l’approdo di moltissimi orchidofili, ma vedervi così numerosi in questi giorni e sentire le vostre parole di apprezzamento è stata una bella soddisfazione.

Si è avuta la netta percezione che Orchids.it e Orchidcoltura, siano ormai i due indirizzi web di riferimento per sognare e conoscere le orchidee.

Grazie a tutti voi che impreziosite questo blog commentandolo, grazie anche a voi, tanti ed affezionati lettori silenti.
L’avventura continua.

La redazione di Orchids.it

Flover 2009, le orchidee in esposizione… collage

flover_08_02_2009 Come dici? Non si vede un tubo? Eh sì hai ragione, sono proprio tante, per ammirarle bene e dal vero, vieni a farci visita, l’esposizione durerà tutta la settimana.
Quelle che intravvedi nel collage sono le orchidee coltivate da vari soci di Orchids Club Italia, gli stessi hanno curato anche l’allestimento della mostra, ai quali va un grazie caloroso.
Pare che qualche esemplare in mostra, sia stato esposto fin dalla prima edizione del 1989.
Probabilmente non tutte le orchidee in esposizione dureranno in fiore fino a Domenica 15 Febbraio, se hai qualche orchidea fiorita portala in mostra, sarà gratificante per tutti.
Per vedere qualche foto da vicino vai sul sito di Alberto Ghedin

Pabstia viridis, una strana orchidea terricola brasiliana

Il genere
Pabstia Garay
Bradea 1(27):306 (1973).
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Cymbidieae
Sottotribù: Zygopetalinae

Etimologia: nome dato in onore di Guido Joao Federico Pabst (1914 – 1980), un botanico e scopritore amatoriale Brasiliano, direttore del traffico aereo per le compagnie aeree Varig, fondatore dell’Herbarium Bradeanum in Rio de Janeiro e co-autore di Orchidaceae Brasiliensis.

Specie tipo: Pabstia viridis (Lindley) Garay

Collezione Guido De Vidi – Foto 29.06.04
pabstia_viridis Pabstia viridis (Lindl.) Garay 1973
Basionimo:Maxillaria viridis Lindl. 1833
Sinonimi: Colax viridis (Lindl.) Lindl. 1843 – Colax tripterus Rolfe – Colax viridis var. parviflorus Hoehne – Colax viridis var. pluriflora Cogn. – Maxillaria viridis var. platysepala Regel – Pabstia triptera (Rolfe) Garay – Pabstia viridis var. parviflora (Hoehne) Garay – Zygopetalum viride (Lindl.) Schltr.

pabstia_viridis_stampa La foto a sinistra riproduce il disegno della Maxillaria viridis come fu descritta da Lindley in Botanical Register.
Si ringrazia Missouri Botanical Garden
La pianta su cui Lindley si basò per la descrizione venne spedita da Rio da Sir Henry Chamberlain (1733-1829), diplomatico inglese, console in Brasile, nominato 1° Baronetto. La pianta fiorì nel maggio del 1831 nelle serre dell’Horticultural Society’s Garden.
Pabstia viridis (ex Colax viridis) vive come pianta terricola nelle foreste umide della regione sud-est del Brasile. La sua caratteristica distintiva è il lobo mediano del labello a forma triangolare. Il genere Pabstia è strettamente legato allo Zygopetalum e con esso sono stati creati alcuni ibridi molto interessanti, noti col nome Zygopabstia (o Zygocolax per i coltivatori più anziani !).
Pabstia viridis gradisce le zone ombreggiate nella costiera montagnosa (Rio de Janeiro e São Paulo principalmente), prospera bene da sia 150-200 metri slm. fino alla cima delle montagne (più o meno 1300 metri slm.). In estate è umido e caldo, ma con costante circolazione d’aria. In inverno è freddo, soprattutto nella parte superiore della montagna (che è anche l’habitat della Sophronitis coccinea), la pioggia è assente, ma l’umidità è garantita dall’oceano che si trova di fronte. Le condizioni ambientali per questa specie possono essere equiparate alla Sophronitis coccinea, fatta eccezione per la luce che dovrebbe essere molto meno intensa.
Questa specie è a sviluppo simpodiale, ha gli pseudobulbi quadrangolati, con due foglie apicali leggiadre e molto grandi. Gli steli fiorali sono molto corti e si formano alla base degli pseudobulbi giovani e portano singoli fiori carnosi di 5 cm. Fiorisce all’inizio dell’estate. I fiori sono per lo più di colore verde con i petali fortemente maculati . Da lontano si fatica a distinguere quando la pianta è in fiore, ciò nonostante questa specie è un vero gioiello da tenere nella propria collezione di orchidee.
In coltivazione gradisce temperature da serra intermedia con molta ventilazione, che serve a prevenire ristagni d’acqua, con conseguente marciume tra le foglie e gli pseudobulbi durante la fase vegetativa.
Può essere coltivata in vaso, con substrato di corteccia di pino mescolata con poca torba di sfagno.
Le bagnature e fertilizzazioni vanno somministrate regolarmente ( composto sempre umido e concimazioni bilanciate ogni 15 giorni) durante la stagione calda, facendo attenzione a non far ristagnare l’acqua fra le pieghe delle foglie e rallentarle decisamente in inverno con la fase fredda ed asciutta.

Per il nuovo anno che verrà

buon_2009 … per il nuovo anno che verrà vorrei vedere insieme tutti gli orchidofili italiani… per il prossimo anno che verrà vorrei farmi perdonare tutto quello che non vi è piaciuto di me … il prossimo anno desidero che su questo blog continuino a scrivere il professore e l’operaio, il poeta e la massaia, il giovane e quello che ormai l’età e le orchidee son tanta cosa, chi le orchidee le fotografa e chi le studia, chi le sogna e chi è già irrimediabilmente sognatore, chi un’orchidea l’ha fatto innamorare e chi forse si innamorerà.
Forse tutto questo non succederà, tanti auguri comunque a chi passerà di qua.
Guido