Dendrobium anceps Sw. 1800 SEZIONE Aporum
Sinonimi:
Aporum anceps (Sw.) Lindl. (1830)
Ditulima anceps (Sw.) Raf. (1838)
Callista anceps (Sw.) Kuntze (1891)
D. anceps, pur essendo un’orchidea interessante è una specie quasi dimenticata nelle descrizioni dei libri di coltivazione, e poco cercata dai collezionisti.
E’ difficile da far fiorire ed i suoi fiori piccoli, quando ci sono, si perdono fra le ascelle delle foglie distiche.
A prima vista la sua morfologia potrebbe trarre in inganno l’osservatore, infatti assomiglia a qualche pianta succulenta o cactacea. Nei suoi luoghi di endemicità, D. anceps è coltivato più come pianta ornamentale che per i suoi fiori, ma al collezionista attento, questa specie sa dare belle soddisfazioni; se qualche veditore la propone non lasciatevela scappare!
Collezione Guido De Vidi – foto scattate 1.05.2010
Dendrobium anceps
E’ endemico in Assam, Bangladesh, Himalaya orientale, Nepal, Bhutan, Sikkim, isole Andamane, Myanamar, Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam e Nicobare. Vive nelle valli tropicali e subtropicali, ad un’altitudine di 200-1.400 metri. E’ un’orchidea epifita di piccole dimensioni, con lunghi fusti penduli che portano molte foglie in doppia fila (da cui il nome-anceps), appiatite, carnose, decidue, distiche e ovato-lanceolate. Fiorisce in primavera – estate, su una breve infiorescenza terminale e laterale, con piccoli fiori giallo pallido (meno di 15 millimetri), singoli (ad ogni nodo di foglia), carnosi, profumati (leggero odore di mele cotte) e presenti ovunque lungo lo stelo, ma soprattutto al vertice.
Questa specie richiede un luogo fresco della serra intermedia, riposo asciutto e la cessazione di fertilizzanti nei mesi invernali. Può essere coltivata su supporti di felce arborea o in vaso con composto drenante.
L’insetto impollinatore non è conosciuto, forse una piccola ape a caccia di nettare.
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Trichoglottis fasciata Orchidee proibite… si fa per dire
Chiunque coltivi orchidee per passione ha le sue piante impossibili, quelle proibite, quelle che vorrebbe, ma che non potrà mai coltivare… per questione di spazio o per tanti altri motivi: proviamo a fare un viaggio fra le “orchidee proibite”.
Sono molte le specie di orchidee, seppur affascinanti, assenti nelle nostre collezioni e non facili da trovarsi sui banchi dei venditori, una di queste è sicuramente Trichoglottis fasciata .
Fatto il preambolo cominciamo con questa spilungona, quella che per mostrarti un fiore deve salire verso il cielo oltre i due metri abbondanti: Trichoglottis fasciata (Benth. & Hook. f.) Rchb. f. 1872
Pubblicato in: Flora 55: 137 (1872).
Distribuzione : Cambogia, Laos, Thailandia, Vietnam, Borneo, Penisola Malaysia, Fillippine e Sumatra.
RBG, Kew non considera questo nome come valido, ma come un sinonimo di Staurochilus fasciatus (Rchb.f.) Ridl. J. Linn. Soc., Bot. Soc., Bot. 32: 351 (1896). 32: 351 (1896).
I fiori di questa specie sono deliziosi e profumatissimi, ma la pianta è ingombrante da morire.
Siccome questa specie ama il caldo umido e la luce intensa, già è di impossibile coltivazione per i collezionisti delle nostre zone temperate, sprovvisti di serra capiente.
Altro discorso per i fortunati appassionati di orchidee che vivono in luoghi caldi ed umidi, questi possono tranquillamente acclimatare anche all’esterno la loro Trichoglottis fasciata facendola arrampicare su qualche albero, meglio se è una palma. Questa orchidea, oltre al caldo umido non chiede altro.
Si dirà allora – perché proibita? – proibita per l’appunto, in quanto facile da coltivare e per questo assai invadente, sia in altezza che in larghezza.
E’ un’orchidea a sviluppo monopodiale caratterizzata da un esteso apparato radicale lungo tutto il fusto vegetativo, fusto che crescerà velocemente ed il suo apice raggiungerà presto il tetto della serra.
Ciò nonostante so benissimo che nessuno di voi rifiuterà una mia divisione di questa orchidea, siete avvisati però: non lamentatevi se in futuro dovrete ampliare la vostra serra 😉
Giovanni Zalot di Feltre, fra le sue orchidee coltiva anche una divisione di questa specie (donatagli qualche tempo fa), nella sua piccola serra auto costruita (alta non più di 2 metri) e l’altro ieri, con orgoglio mi chiese – Guido, quando fiorirà? Fra due metri -risposi – mamma mia – esclamò Giovanni – dovrò farle anche il campanile!!??
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Paphiopedilum concolor
La ma piccola ed esile piantina di: Paphiopedilum concolor, nascosta fra le altre specie del suo genere, è finalmente fiorita. Il fiore mi lascia un pò perplesso, soprattutto per la concentrazione di puntini a forma stellare, raggruppati sulla parte centrale di petali e sepalo dorsale, attualmente non ho elementi più dettagliati.
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