Coelogyne flexuosa: l’orgoglio di Roberta

Congratulazioni per Roberta

…”Sono orgogliosa di poterti mostrare la fioritura di una pianta proveniente dalla tua collezione e acquistata in occasione della notte bianca di Schio 2006.
Sono felice di questa piccola creatura profumata!
Grazie caro Guido!”…

Collezione Roberta
Eccola la creatura profumata

Coelogyne flexuosa Rolfe 1892
Sezione Ptychogyne (Pfitzer & Kraenzlin) D.A.Clayton

Sinonimi: Coelogyne bimaculata Ridl 1896; Ptychogyne bimaculata (Ridl.) Pfitzer 1907; Ptychogyne flexuosa (Rolfe) Pfitzer 1907

Distribuzione: Peninsola Malaysia, Sumatra (Larut Hills), Sumatra (West coast), Java, Bali
Altitudine: 900 – 1520 m
Fioritura: Maggio

Collezione Roberta
La specie
Coelogyne flexuosa è un’orchidea epifita simpodiale, ama temperature calde e vive sui tronchi e sui rami degli alberi, dove può trovare molta luce.
E’ una pianta di medie dimensioni, produce pseudobulbi ovoidi con 2 foglie apicali acute, petiolate dai bordi leggermente ondulati.
Gli steli fiorali si formano all’apice degli pseudobulbi maturi, salgono retti e poi flettono verso il basso (da cui il nome di specie “flexuosa”), mostrando vari fiori bianchi ai lati di un’asse strutturato a zig – zag.
Emana un delicato aroma di agrumi.

Il Genere
Coelogyne Lindley 1821
Sottofamiglia: Epidendroideae Lindl.
Tribù: Coelogyneae Pfitzer.
Sottotribù: Coelogyninae Bentham
Il genere Coelogyne è composto da circa 200 specie.
Derivazione del nome Coelogyne: dalla composizione di due parole greche “koilos” (cavità) e “gyne” (femmina) e fa riferimento alla profonda cavità stigmatica della colonna dei fiori, caratteristica che identifica questo genere.

Distribuzione:
Tibet, Nepal, Bhutan, India, sud della Cina, Sri Lanka, Myanmar, Tailandia e Indochina, Malesia, Indonesia, Borneo,
le isole Filippine, Sulawesi, Maluku, Nuova Guinea, Mariana, Caroline e Solomon, Vanuatu, Nuova Caledonia, Fiji e Tonga.

Cambria: Leonora chiede aiuto

Gli ibridi di orchidea, che comunemete chiamiamo “Cambria”, sono affascinanti, ma a volte assai delicati nella coltivazione

Leonora ha inviato un help su un vecchio post dedicato alle Cambria ed ho pensato di riportarlo su con questo link, per rileggerlo con calma insieme: l’argomento è sempre di attualità…le Cambria sono facili da coltivare anche fuori serra, ma nello stesso tempo chiedono cure particolari, pena repentini degradi delle piante.

Leonora scrive:

Ciao, ho anche io una Cambria acquistata a febbraio 2007, ora è sfiorita ed in piena fase di crescita, infatti stà crescendo una nuova foglia con relativo pseudobulbo. Ho notato però delle piccolissime macchioline nere sulle foglie con lievi aloni giallastri/verde chiaro. Inoltre una delle foglie presenta la punta giallastra (quando l’ho acquistata aveva la punta un poco marroncina). Ieri ho notato che anche su un’altra foglia vi sono le stesse macchioline nere…mi devo preoccupare?…lei sembra stare bene…ho sfogliato qualche libro…l’unica fotografia che sembrava riportare il mio caso riguardava le cocciniglie, ma sono perplessa…credo dovrebbero essere dei parassiti visibili e mobili……..
Altro indizio è che se guardo la foglia in controluce sono ancora più evidenti e sembrano avere un certo spessore.
Cosa fare??? Help

Nello specifico direi che possiamo trovarci diffronte a 2, anzi 3 possibili patologie:
1 – Radici compromesse (marcescenze) e quindi possibili veicoli di infezioni fungine, che possono anche essersi propagate attraverso le ferite causate da punture di insetti sulle foglie.
2 – L e punte marroncine delle foglie si formano a causa di ristagni d’acqua, ma se sono contenute non creano problemi (sono solamente antiestetiche)
3 – Parassiti magari cocciniglie? Sulle Cambria succede raramente, ma può essere.

Cosa fare
Sul versante della patologia fungina direi di agire su due fronti, controllare lo stato delle radici e decidere un eventuale rinvaso e comunque, qualora si noti eccessivo inzuppamento del composto, sospendere le bagnature per vari giorni. Poi si interviene con uno o due trattamenti antifungini (io uso prodotti con principio attivo MANCOZEB), ma puoi anche usarne di specifici, recandoti in qualche consorzio specializzato con un campione di foglia (se il personale è preparato riesce a individuare anche la tipologia dell’infezione fungina in atto).
Nel caso di attacchi da insetti, direi di usare Confidor, magari Confidor-oil, che è la combinazione blanda del princpio attivo più olio emulsionato e quindi ancor più effcace contro la cocciniglia.

Mi par di capire però, che la tua Cambria non abbia gran problemi, in bocca al lupo.

Dendrobium ‘Star Class’

Il Dendrobium della suocera…di Axo

Axo ha inviato il suo commento in un vecchio post con tema i Dendrobium e per questo si era perso tra le nebbie, ma sono riuscito a ripescarlo, scusa Axo e benvenuto nel blog:
Il commento di Axo
…”Sara’ banale, ma dopo aver gia’ molto letto è la prima volta che scrivo su questo blog, e quindi innanzitutto compimenti vivissimi per il sito, montagne di ore spese per passione da pochi invasati (o aggrappati a un tronco?), scommetto!
Mi sono andato a leggere il vecchio post “sui dendrobium facili o difficili?” e mi sembra molto professional e interessante ma mi rimangono dei dubbi.
Hanno regalato a mia suocera un Dendrobium ibrido non meglio specificato, a parte una ridicola etichetta “new patented orchids”. Ha lunghi fusti tipo canna e fiori pressoche’ gialli di media grandezza (inscrivibili in un diam max. 5 cm ca.).. se servisse potrei postare la foto. Presenta assieme numerosissime piccole foglie e moltissimi fiori.
Data la scarsa autofiducia della suddetta donna nel suo pollice verde, mi sa che tra poco il suo Dendrobium fara’ compagnia alla sua Phal… sempre sul mio davanzale.
A questo punto vorrei chiedere come considerare questa fase: abbondanti bagnature e fertilizzazioni fino a fine estate o “basso profilo” e successivo periodo secco in autunno?
Grazie mille, sia per i preziosi consigli che ho gia’ avuto modo di apprezzare in questi ultimi mesi sia in anticipo per l’eventuale risposta”…

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Paphiopedilum: la grande avventura della loro coltivazione

Paphiopedilum… un pianeta fatto di orchidee

collezione Guido De Vidi – Paphiopedilum oulettianum album
Questo post raggruppa e riorganizza in un unico capitolo 6 precedenti articoli con tema: Conoscere e coltivare i Paphiopedilum

La richiesta giunge da una cara visitatrice del blog alla quale è dedicato questo lavoro.

Spulciando le statistiche delle frequentazioni e degli utilizzi del materiale presente in questo sito, si rileva con soddisfazione che le argomentazioni in esso contenute sono ritenute interessanti poiché molte pagine sono spesso scaricate per gli utilizzi di sorta.

Internet è sinonimo di massima libertà e lo spirito di questo blog rispecchia appieno la filosofia della divulgazione libera.

Con l’occasione ricordiamo a tutti voi frequentatori ed utilizzatori del materiale di questo blog, che un vostro piccolo contributo gli renderebbe la vita molto più facile: fatelo cliccando in alto a destra sul tasto PayPal e seguendo le indicazioni per effettuare versamenti in denaro. Anche il vostro aiuto contribuirà a rendere sempre più attuale questo spazio informativo, grazie.
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Peterborough International Orchid Show

Strepitoso! Orchids Club Italia organizza 3 giorni a:

Peterborough International Orchid Show e Londra 15-16-17 giugno 2007

Programma da perfezionare con le indicazioni del nostro ambasciatore orchidofilo a Londra, Stefano Marinaz

Giorno 15: partenza dall’aeroporto di Treviso con volo Ryanair
– bagaglio a mano max 15 kg, bagaglio in stiva max 20 kg altrimenti va pagato un supplemento.
– ritrovo per check-in (indispensabile documento di identità valido), arrivo all’aeroporto di London Stanstead alle ore 10,55

Trasferimento e sistemazione presso l’Hotel Rembrandt 1^ cat. Thurloe Place situato vicino ai grandi magazzini Harrods.
Giornata libera: visita al centro storico

Giorno 16: ore 8.00 trasferimento a Peterborough
ore 9.00 visita all’ International Orchid Show
ore 11.00 rientro a Londra e visita guidata al Royal Botanic Gardens Kew
Giorno 17: Londra in pillole e eventuale visita alla National Gallery
ore 16.45 trasferimento aeroporto di Londra Stanstead volo delle 19.05 arrivo a Treviso ore 22.00.

Guida d’eccezione a Londra il nostro carissimo amico e socio di Orchids Club Italia: Stefano Marinaz a Londra per studio, che si è già messo a completa disposizione.

Tariffa volo e pernottamento 395 € . Al prezzo andrà aggiunto l’eventuale costo di un pulmino con autista a nostra disposizione (da definire in base ai costi e ai partecipanti).

Data l’esigenza di bloccare il prezzo del volo è bene che chi è interessato prenoti subito con e-mail ad Alberto Ghedin info@orchidcoltura.it
Nota: al viaggio possono partecipare tutti, soci e non soci…importante decidere velocissimamente perchè i costi del biglietto aereo lievitano giorno dopo giorno.
Le amiche egli amici orchidofili di altre zone, se riescono a prenotare privatamente (stesse date) voli da aereoporti più vicini alle loro residenze, possono comunque contattare Alberto per le rimanenti prenotazioni.
Veloci….si parte!