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Flover 2009… no comment

L’esposizione alla Flover vista dalla digitale di Vincenzo Ghirardi
La mostra corona 5 lustri di collaborazione di vari collezionisti e da qualche anno della nostra associazione, con il garden Flover di Bussolengo, in occasione della “festa delle orchidee di San Valentino”.
In questa 20a edizione le orchidee sono rimaste esposte al pubblico dal 7 al 15 Febbraio 2009.
Le orchidee esposte provenivano tutte dalle collezioni private dei soci di Orchids Club Italia.

La prima foto a partire da sinistra coglie la maestosità del monte Baldo con le cime innevate che toccano il cielo terso. La seconda foto… mooolto meno amena, immortala l’amico Gianni mentre mi sta offrendo una degustazione del famoso “Amarone”… il resto è poesia, buona visione.

Nota: sulla testata del blog è stata aperta una nuova pagina “foto” che diventerà una lunga galleria dove poter postare le foto di esposizioni ed eventi… anche le tue se le invierai a questo indirizzo di posta elettronica in formato massimo 480 pixel.

Cycnoches chlorochilon

Questo post è scritto da Francesco, 17 anni, quarta liceo scientifico. Francesco è il più giovane orchidofilo che segue e commenta sul blog, grazie e buone orchidee.
L’articolo è materialmente postato dalla redazione in attesa che Francesco riceva la password di autore e di nuovo membro della redazione di orchids.it

cycnoches_chlorochilonCycnoches chlorochilon
Sinonimi: Cycnoches ventricosum var. chlorochilon
Questo genere vanta 16 specie, che sono diffuse nelle regioni tropicali dell’America centrale e meridionale.
Il nome del genere viene dal greco kuknos=cigno e aichen=collo, in riferimento alla colonna di queste orchidee piegata
La specie C.chlorochilon si può considerare la specie tipo del genere.
La pianta presenta pseudobulbi fusiformi alti fino a 25 cm con foglie elittiche decidue di colore verde chiaro;le infiorescenze sono ascellari e sono composte fino a 10 fiori per i fiori maschili d un massimo di 5 per quelli femminili, spesso di grandi dimensioni e molto profumati.
Questa specie fiorisce generalmente in inverno ed ha la caratteristica di produrre il tipo di fiori in modo differente per evitare l’autoimpollinazione.
Di questo genere sono noti alcuni ibridi come la Cycnoches “Wine delight” ed pochi altri.
Un altro genere prossimo è Catasetum, che hanno diversa morfologia di fiori ma la stessa caratteristiche di produrre i fiori in condizioni differenti.
Le piante producono fiori femminili in presenza di luce ed umidità elevata mentre quelle maschili in condizione di ombra e poca umidità.
La pianta chiede discrete quantità di acqua durante la crescita mentre da dopo la fioritura non deve essere irrigata perché facilmente soggetta a marciume radicale.
Alcuni coltivatori levano la pianta dal vaso , gli taglino quasi tutte le radici ed aspettano la comparsa di un nuovo germoglio per ripiantarla.
E’ una pianta che da discreta soddisfazione e sopporta temperature anche alte e può rifiorire due volte l’anno se ha le cure adatte.

Nota bene: queste informazioni sono state prese dall’articolo precedente di Guido sulla sua Cycnoches peruviana e sul web…accetto qualsiasi segnalazione di errori da parte mia(non sono mai stato un buon scrittore!)

Orchidea da classificare… forse Saccolabium pachyphyllum?

Chiedo aiuto

Questa specie porta il cartellino con questo nome: Saccolabium pachyphyllum , ho qualche dubbio generato anche dall’estrema confusione esistente fra Aerides, Saccolabiom ed altri generi affini, se trovi e riporti qualche notizia chiarificatrice nei commenti fai un gran favore all’orchidologia.
Grazie

Cattleya: specie o ibrido?

Doveva essere C. walkeriana, ma visti i fiori, forse è altro…cosa?

Questa è la prima fioritura di una divisioncina regalatami qualche anno fa da un amico orchidofilo bolognese, cartellinata come C. walkeriana.
I fiori sono molto belli e regolari, ma per quello che posso capire, non mi sembrano quelli della C. walkeriana. Gli pseudobulbi sono unifoliati, affusolati, lunghi da 5 a 12 cm, foglie e guaine presentano delle leggere maculature di pigmentazione.
Cercando e ricercando non sono riuscito a trovare una risposta certa…tu cosa pensi?
Grazie dell’aiuto.

Trichoceros muralis

Trichoceros muralis, una specie che difficilmente potrà arrampicarsi sui muri di casa vostra

Il nome stesso della specie, sottintende chiaramente che in natura questa orchidea si arrampica sui muri. Però non illudetevi di vederla arrampicarsi sulle colonne del vostro portico di casa, lei vive, sì in climi freschi, ma non può resistere alle temperature invernali italiane, almeno del centro nord Italia.
Bella come pianta, decisamente affascinante come tutte le orchidee i cui fiori simulano la femmina dell’insetto impollinatore.
In questo post, ho già illustrato il genere Trichoceros e nello specifico la specie Trichoceros antennifer (Humb. & Bonpl.) Kunth 1816
Oggi in serra ho scovato fra tante altre orchidee, un’altra specie dello stesso genere in fiore, ecco foto e descrizione.

trichoceros_muralis_fioretricoceros_muralis_pianta

Trichoceros muralis Lindl., Gen. Sp. Orchid. Pl.: 174 (1833).
Orchidea terricola/litofita che vive in ambienti rocciosi – secchi dell’Ecuador e del Perù ad altitudini oltre i 2000 metri (2300 – 3200).
Il nome di specie “muralis” sta ad indicare che il suo ambiente naturale è caratterizzato da pendii rocciosi verticali (muri, appunto).
Si sviluppa formando ceppi fogliari dotati di pseudobulbi appena accennati e di foglie coriacee, lanceolate, alla cui base si forma sia lo stelo fiorale, che il nuovo rizoma dove si svilupperà il getto nuovo.
Lo stelo fiorale è dotato di più fiori che si aprono in progressione per lungo tempo.
Forse la foto non evidenzia pienamente la straordinaria assomiglianza della parte centrale del fiore, ad una mosca; questa somiglianza serve a garantire la loro impollinazione per “pseudo copulazione”.
Come ho già scritto nel post linkato, la mosca maschio è attirata dal fiore di questa orchidea ed effettua l’impollinazione avvicinandosi per errore nell’intento di effettuare l’accoppiamento.
Questa specie, seppur considerata orchidea da clima freddo, si adegua bene anche al clima di serra intermedia è comunque utile evitare eccessivi periodi di secco accompagnati da luce troppo intensa.