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Cestini di legno per le Vandaceae, cestelli di ferro per le Pleurothallidinae “Dracula” e museruole per le Stanhopeinae. Nell’intento di simulare il più fedelmente possibile, l’habitat delle orchidee, i coltivatori si sbizzarriscono nelle soluzioni più svariate.
Alchimie segrete per i composti dei substrati, vasi trasparenti, vasi forati anche nelle pareti verticali, varie tipologie di zattere e tronchetti. Tutti stratagemmi per far crescere bene le nostre orchidee e chi più ne ha più ne metta!.
A complicarci la vita ci sono pure le orchidee dal cosiddetto “geotropismo negativo”, ovvero con gli steli fiorali che si formano alla base degli pseudobulbi e puntano verso il basso, attraversando in tal modo la parte radicale delle piante.
In questo, le Stanhopeinae sono maestre. Che dir si voglia, con le Stanhopee, la vecchia e cara museruola è ancora la soluzione imbattibile… siete d’accordo?
Una soluzione molto usata dai vecchi coltivatori ed ancora molto funzionale è quella di contenere il substrato in capienti museruole: sì proprio quelle gabbie che i nostri contadini, nel recente passato, applicavano al muso delle mucche e degli asini per impedire loro di mordere ed anche di mangiare durante i lavori delle arature…da cui la metafora “mettere la museruola” per rappresentare simbologie d’asservimento, costrizioni e censure.
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Silvana Rava, la botanica, le orchidee e l’amicizia
Un bel fine settimana
Cosa farai in questo fine settimana? – Sarò molto impegnata perchè da me si terrà un corso di pittura botanica – rispose mia moglie Rosetta conversando con le amiche, venerdì pomeriggio. Un corso di pittura botanica… però, che bella idea – replicarono, un po’ incredule, le amiche di Rosetta, e lei, annuendo con il capo disse – sì, proprio una bella idea!
Nella foto, la pittrice Silvana Rava sta impostando il lavoro di un’allieva.
Il corso
L’idea del corso di pittura botanica prese corpo qualche mese fa, conversando con la bravissima pittrice botanica, Silvana Rava, italiana di Lenno (Provincia di Como). In tale occasione lei chiese la disponibilità della mia collezione di orchidee per poterle dipingere con le sue allieve, dal vero e sul posto.
Ecco come nasce una bella idea: metti una brava artista, una bella collezione di orchidee fiorite e la passione di tante artiste in erba, attratte dalla botanica e dalla sua espressione grafico-figurativa.
Come spesso capita nelle favole belle, ad un certo punto c’è sempre il “diavolo” che si mette di traverso.
Nel nostro caso, il diavolo si è materializzato con le avversità metereologiche, sabato ha tentato di cuocerci sotto i 40 gradi e passa, domenica mattina, per non farci mancare nulla ci ha scaraventato addosso un quasi uragano notturno.
Sabato mattina il corso è iniziato in uno spazio ombreggiato posto davanti alle serre.
Le allieve hanno resistito imperterrite fino a mezzogiorno, dopo il ristoro hanno battuto la ritirata (fuori il termometro segnava 40°) e si sono rifugiate nella loggia di casa mia, confortate dal fresco del condizionatore.
La serata di Sabato ha avuto un epilogo ameno: abbiamo festeggiato il compleanno della pittrice.
Poi è arrivato il quasi uragano, ma anche in questo caso è andato tutto bene, solo qualche danno lieve e…finalmente il fresco, troppo anche!
Domenica mattina il corso è proseguito sotto il porticato esterno alla loggia di casa.
Ecco alcune modelle (piante fiorite) in attesa di essere dipinte… per vari motivi (poco tempo a disposizione soprattutto), le allieve hanno preferito scegliere Paphiopedilum … callosum, concolor, rothschildianum
Le allieve hanno resistito imperterrite fino a mezzogiorno, dopo il ristoro hanno battuto la ritirata (fuori il termometro segnava 40°) e si sono rifugiate nella loggia di casa mia, confortate dal fresco del condizionatore.
Domenica mattina il corso è proseguito sotto il porticato esterno alla loggia di casa.
I dipinti cominciano a prendere forma, ecco i primi piani delle allieve all’opera.. compresa la “maestra” che corregge i “compiti” 😉
Molti amici son venuti a farci visita e qualcuno si è fermato anche per il pranzo finale. Sono venuti a trovarci anche Mara e Mario De Nardo, lei orchidofila “antelitteram” e lui, persona di enorme spessore umano. Era da un po’ che non ci incontravamo ed è stata una gioia immensa e reciproca.
Grazie a tutti per le due stupende giornate trascorse insieme, grazie per le vostre belle parole e per i vostri pensieri, grazie a Silvana, sempre bravissima nella sua semplicità quasi disarmante, grazie a mia moglie Rosetta che ha condiviso intensamente con me questa nuova e bella esperienza di vita.
PS) – In rispetto alla riservatezza delle notizie non sono riportati i nomi dei partecipanti al corso, saranno loro se lo vorranno, a presentarsi usando lo spazio interattivo dei commenti.
La bella favola ha avuto un lieto fine ed ora può essere raccontata… con le foto, naturalmente!
Il corso ha avuto inizio alle ore 9.30. Fatte le presentazioni si è passati subito all’opera… le allieve erano impazienti di entrare nel clima della pittura. La mattinata di sabato, nonostante il caldo andasse via via aumentando, seppur il set pittorico fosse ombreggiato, si è articolata all’aperto nello spazio antistante le serre.
La papera è stata eletta “mascotte” del corso: ha assistito imperterrita a tutto il via vai di gente (era sistemata a pochi metri), continuando a covare le sue 15 uova.
Paphiopedilum callosum… e le sue varietà
Un bel esemplare di Paphiopedilum callosum e qualche considerazione sulle sue varietà.
Colonna sonora
Paphiopedilum callosum (Rchb. f.) Pfitzer 1895
Sottogenere Sigmatopetalum Sez. Barbata – Sottosezione Barbata Kraenzlin 1901
Sinonimi:Cordula callosa Rolfe 1912 – Cypripedium callosum Rchb.f 1886
Fiorisce in tarda primavera, inizio estate. E’ un’orchidea terricola di medie dimensioni ed è molto ricercata per la dimensione dei suoi fiori (possono arrivare anche a 10 cm.), ancor più evidenziata dall’enorme sepalo dorsale. Ogni vegetazione produce un’unica infiorescenza, raramente due.
Lo stelo a portamento eretto arriva a misurare anche 40 centimetri di altezza e porta al suo apice il fiore con un grande sepalo leggermente ondulato all’estremità superiore, di colore bianco, con striature alternativamente corte e lunghe color verde alla base e porpora all’apice.
I petali sono color verde pallido con verruche scure sulla parte superiore e le punte color porpora. Il labello è di colore marrone-porpora e verdastro nella sua parte inferiore.
Le foglie maculate, sono lunghe circa 15 cm.
In natura vive in tutta la penisola del Siam, dalla Taailandia al Laos ad altitudini da 300 a 1300 metri.
Paphiopedilum callosum è collocato da Cribb nel sottogenere Sigmatopetalum, sezione barbata (per la forma e la struttura dei petali), mentre un altro tassonomo, Braem divide questo sottogenere in una moltitudine di sezioni e sottosezioni.
In buona sostanza, per semplificare la cosa, possiamo suddividere in due gruppi le varie specie di questo sottogenere: nel primo sono affini i P. callosum, P. sukakhulii e P. venustum, del secondo i P. appletonianum, P. hookerae e P. violascens.
Le foglie sono normalmente tessellate/marmorizzate e le piante in coltivazione prosperano bene con luce filtrata, temperature medio/calde e con substrato umido e leggermente fertilizzato.
Note generali
Non vado pazzo per il genere Paphiopedilum. E’ vasto e per certi aspetti ancora oggetto di diverse interpretazioni tassonomiche, per questo si presta molto bene come terreno di “caccia” nei congressi e nei libri dei botanici.
Ciò nonostante ha destato ammirazione e desiderio di approfondimento, l’esemplare che vedete nella foto di sinistra.
E’ una pianta vecchia una decina d’anni di Paphiopedilum callosum. E’ abbastanza difficile tenere insieme nello stesso vaso, una pianta di Paphiopedilum perchè le sue radici, invecchiando, tendono a dividere naturalmente il rizoma orizzontale che le tiene insieme. Quindi un bel esemplare con 5-6 fiori ben sviluppati può destare ammirazione ed attenzione. L’attenzione per questa specie è cresciuta quando ho girato lo sguardo verso altre piante della stessa specie, anche loro fiorite: le tonalità dei colori della tessellatura marmorizzata delle foglie era diverso, così pure la dimensione dei fiori e delle piante stesse.
Analizzando la nostra specie in esame, e nello specifico le foglie, la dimensione delle piante e la struttura dei fiori ci portano a dedurre che, a seconda del suo luogo di endemicità, variano di forma e di colore fino a raggiungere anche le forme albine.
Nella foto di sinistra possiamo analizzare il fiore della varietà “thailandense”. Ho scritto varietà, ma molti libri e sopratutto molti venditori la considerano altra specie, con la buona pace del collezionista.
Quindi la specie di riferimento è Paphiopedilum callosum var. thailandense, ma secondo Cribb, dovrebbe essere solamente un sinonimo.
Paphiopedilum callosum (Rchb. f.) Cribb
Sinonimi: Paphiopedilum birkii; P. sublaeve; P. thailandense
La confusione non finisce, sul libro “Paphiopedilum” di Braem e Chiron (2003) si decide fra l’altro, che la specie Paphiopedilum callosum diventi Paphiopedilum crossii .
Altre varietà del P. callosum:
P. callosum var. callosum
P. callosum var. warnerianum (T.Moore) ined
P. callosum var. potentianum (O.Gruss & Roeth) P.J.Cribb 1998
Paphiopedilum callosum var. schmidtianum [Kraenzl] Pfitzer 1903
Paphiopedilum callosum var. viniferum (Koop. & N.Haseg.) Cavestro 2001
Paphiopedilum callosum var. angustipetalum Guillam. 1924
Paphiopedilum callosum var. sublaeve (Rchb.f.) Fowlie 1979
Per approfondire il tema leggete questo link
…non è finita: Paphiopedilum callosum var. sublaeve, conosciuto anche come Paphiopedilum callosum var. thailandense… buon divertimento!
Orchidee, fantasie, musica… in silenzio
Simon And Garfunkel – The sound Of Silence (Studio)Simon And Garfunkel – The sound Of Silence (Monterey Pop Festival, 1967)
Testo originale
Hello darkness my old friend,
I’ve come to talk with you again
Because a vision softly creeping
left it’s seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
still remains, within the sounds of silence
In restless dreams I walked alone,
narrow streets of cobblestone
‘neath the halo of a streetlamp
I turned my collar to the cold and damp
when my eyes were stabbed by the flash of a neon light
split the night… and touched the sound of silence
And in the naked light I saw
ten thousand people maybe more
people talking without speaking
people hearing without listening
people writing songs that voices never share
noone dare, disturb the sound of silence
Fools said I you do not know,
silence like a cancer grows,
hear my words that I might teach you
take my arms that I might reach you
but my words, like silent raindrops fell…
and echoed the will of silence
And the people bowed and prayed,
to the neon god they made
And the sign flashed out its warning
in the words that it was forming
And the sign said, “The words of the prophets
are written on the subway walls, and tenement halls
and whisper the sounds of silence.
Traduzione in italiano
Il Suono del Silenzio
Salve oscurità, mia vecchia amica
ho ripreso a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo
e la visione che è stata piantata nel mio cervello
ancora persiste nel suono del silenzio
Nei sogni agitati io camminavo solo
attraverso strade strette e ciottolose
nell’alone della luce dei lampioni
sollevando il bavero contro il freddo e l’umidità
quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon
che attraversò la notte… e toccò il suono del silenzio
E nella luce pura vidi
migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio
“Stupidi” io dissi, “voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro
ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi,
aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi”
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia,
e riecheggiarono, nei pozzi del silenzio
e la gente si inchinava e pregava
al Dio neon che avevano creato.
e l’insegna proiettò il suo avvertimento,
tra le parole che stava delineando.
e l’insegna disse “le parole dei profeti
sono scritte sui muri delle metropolitane
e sui muri delle case popolari.”
E sussurrò nel suono del silenzio
27.06.2010
Bridge over troubled water – ALCUNI AMICI ORCUIDOFILI MI HANNO DEDICATO QUESTO BRANO… vi propongo i video da YouTube nelle due interpretazioni:
versione Elvis Presley
versione Simon & Garfunkel
TESTO:
Bridge over troubled water
When you’re weary
Feeling small
When tears are in your eyes
I will dry them all
I’m on your side
When times get rough
And friends just can’t be found
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
When you’re down and out
When you’re on the street
When evening falls so hard
I will comfort you
I’ll take your part
When darkness comes
And pain is all around
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Sail on Silver Girl,
Sail on by
Your time has come to shine
All your dreams are on their way
See how they shine
If you need a friend
I’m sailing right behind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind
TRADUZIONE IN ITALIANO
Testo: Un ponte sulle acque agitate
Quando sei giù
E ti senti piccola
Qunado hai le lacrime nei tuoi occhi
Io le asciugherò tutte
Sono dalla tua parte
Quando i tempi diventano duri
E amici semplicemente non ne trovi
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Quando sei giù di corda
Quando sei sulla strada
Quando la sera arriva così dura
Io ti darò conforto
Io sarò dalla tua parte
Quando arriva la oscurità
E l’ansia è tutta intorno
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Dispiega le vele ragazza d’argento
Dispiega le vele
E’ il tuo tempo di risplendere
Tutti i tuoi sogni sono sul loro cammino
Guarda come risplendono
Se hai bisogno di un amico
Io sto navigando proprio al tuo fianco
Come un ponte sulle acque agitate
Io libererò la tua mente
Come un ponte sulle acque agitate
Io libererò la tua mente
Paphiopedilum bellatulum ‘SCHIO’ BM AIO
Questo post lo dedico a Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, da anni agli arresti domiciliari a Yangoon, che oggi compie 65 anni. Tanti auguri, nella speranza che sia finalmente liberata dai feroci dittatori, oggi al potere in Myanmar.
Il bello della mostra: piccoli racconti tra cultura scienza e favola.
E’ norma che le orchidee, qualora sono premiate in una mostra, in aggiunta alla nomenclatura tassonomica “binomiale” – in questo caso Paphiopedilum bellatulum – ricevono anche un nome di CULTIVAR che rimarrà per sempre legato a quella pianta.
A questa orchidea, premiata all’esposizione di Schio 2010, con medaglia di bronzo è stato dato il nome della Città:
Paphiopedilum bellatulum ‘SCHIO’
Questa pianta di Paphiopedilum bellatulum, esposta per la prima volta a Schio, giunse fortunosamente in Italia dal Myanmar otto anni fa. Questo avvenne in occasione di uno dei primi viaggi in quel Paese, di due miei carissimi amici.
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