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Vanda Tan Chay Yan

Storie di ibridi famosi

Vanda Tan Chay Yan (V. dearei x V. Josephine van Brero)

Un vecchio ed introvabile ibrido che ha fatto storia a Singapore.
Vanda di grandi dimensioni con foglie semi cilindriche, fiorisce più volte durante vari periodi dell’anno.
Fiori dal colore e dalla forma eccezionali e di lunga durata.

Vanda Tan Chay Yan.
La pianta madre proviene da una famosa collezione italiana, vive nella mia serra e si riproduce per divisione da circa 25 anni.

Presentazione di un ibrido veramente bello e raro.

Chi è Chay Tan Yan
Chay Tan Yan (dicembre 1871, Malacca – 6 Mar 1916, Malacca), nipote del filantropo Tan Tock Seng (dal quale “Tan Tock Seng Hospital di Singapore”, prende il nome), comunemente noto come Chay Tan Yan e conosciuto anche come Chen Quixian, è stato il primo piantatore di gomma in Malesia.

Origine del nome
Il nome Chay Tan Yan è stato immortalato attraverso un famoso ibrido di Vanda creato da suo figlio Robert Tan Hoon Siang, ex Presidente di quella che oggi è la “Orchid Society of South-East Asia (OSSEA)”.
Quell’ibrido sensazionale prese il nome di Vanda Chay Tan Yan (V. dearei x V. Josephine van Brero), ed è stato registrato nel1952. A distanza di molti anni, rimane uno dei migliori ibridi che siano mai stati prodotti in Singapore.
Quando è stato presentato il nuovo ibrido, tutti rimasero incantati dalla particolarità dei fiori risultanti dal capolavoro di Tan Hoon Siang: una miscela ricca di oro e albicocca, con un vistoso labello rosso ereditato dal padre ‘Vanda Josephine van Brero’.
ll nuovo ibrido ben presto iniziò a vincere premi in tutto il mondo, ricevendo riconoscimenti come “First Class Certificate of the RHS (1954)” e il Trofeo “for Best Vanda at the 2nd World Orchid Conference (1957)”.
Questo nuovo ibrido denominato ‘Vanda Tan Yan Chay’ da Tan Hoon Siang in memoria del padre, ampiamente coltivato nei vivai di Singapore nel corso del decennio successivo “1960-’70”, è stato anche candidato a diventare il Fiore Nazionale di Singapore. Alla fine questo onore è andato ad un ibrido più antico: Vanda Miss Joaquim (registrato nel 1893).

Le polemiche
Come capita spesso, quando si tratta di vecchie storie di orchidee, anche questo ibrido porta con sé discussioni e misteri che parlano di baccelli mescolati, di parentela confusa e registrazione difettosa.
Un vecchio coltivatore di orchidee del posto, racconta che Tan Hoon Siang abbia prodotto i suoi nuovi incroci utilizzando, sia V. Sanderiana che V. dearei (come genitori seme) con V. Josephine van Brero (come genitore polline).
Il mistero rimane insoluto. Pare che, anche se la parentela ufficiale registri l’utilizzo della V. dearei per la semina, sia stato invece usato il genitore seme (V. Sanderiana).
Fin dall’inizio, orchidologi illustri quali il professor Eric Holttum (già Direttore del Giardino Botanico di Singapore), hanno messo in dubbio la genealogia del nuovo ibrido di Tan, identificabile con i numeri di codice ‘SBG770’. Holttum non poteva credere che V. dearei x V. Josephine van Brero potesse produrre un ibrido con fiori rotondi, piatti, fiori con bellissimo colore giallo-albicocca su uno spuntone multi-fiorito. Sia V. dearei che V. Josephine van Brero tendono a produrre fiori con petali ricurvi.
Successivamente, un altro coltivatore professionista – T.M.A Orchidee – con le sue ibridazioni ottenne risultati molto simili a Tan Hoon Siang, ma in questo caso, usando V. Sanderiana come genitore al posto di V. dearei. Questo nuovo incrocio ha prodotto fiori più grandi e di durata più lunga. Il nuovo ibrido è stato nominato ‘Vanda TMA’… successivamente raffigurato anche in una vecchia banconota di Singapore da 5 $. In ogni caso, era troppo tardi per cambiare qualcosa alla Vanda registrata da Tan Hoon Siang con il nome di suo padre, Tan Yan Chay. La possibilità di modificare la nomenclatura non era solo una questione di difficoltà tecnica, ma forse anche una questione di orgoglio e di onore familiare.
Nei primi giorni della polemica, Dato ‘Dr. Yeoh Bok Choon scrisse un articolo (Malayan Orchid Review, Vol. 5, No. 5, 1959) con l’obbiettivo di chiarire il problema del nome. Qualche anno più tardi, Tan Hoon Siang si sentì in dovere di diffendere le origini genealogiche del suo ibrido (Malayan Orchid Review, Vol. 7, No. 4, April 1964), sostenendo di aver usato una varietà di V. dearei con petali piatti.
Questa difesa è stata – più tardi – in parte avvallata da un coltivatore di Johor Bahr, quando ha rifatto l’incrocio usando una V.dearei con i petali piatti, ottenendo un cultivar con petali piatti dal nome: V. Tan Yan Chay ‘Katherine Pink’.
Successivamente, il Professor H. Kamemoto dell’Università delle Hawaii ha dimostrato che l’influenza di V. Josephine van Brero è altamente dominante in quasi tutti gli incroci semplicemente perché è tetraploide (4n), e pertanto conferisce alla sua prole un set extra di cromosomi.
Tuttavia, ci sono orchidologi e tassonomi che trovano ancora motivo di discussione sui genitori veri di questo ibrido. Molti ‘revisionisti’ sostengono che la genealogia reale di Vanda Tan Chay Yan dovrebbe essere V. Josephine van Brero x V. sanderiana, in altre parole, V. Chay Tan Yan è V. TMA con un altro nome. Alcuni di questi revisionisti sostengono che la vera discendenza di V. Josephine van Brero x V. dearei tende a produrre fiori più piccoli con più petali ricurvi, sfumature giallo e profumo pronunciato.
Non sapremo mai la verità: i protagonisti di allora non ci sono più, ma poco ci importa… un po’ di mistero dona ancor più fascino a questa Vanda stupenda

Stanhopeinae?… coltivale nelle museruole

YouTube – VideoMusic
Cestini di legno per le Vandaceae, cestelli di ferro per le Pleurothallidinae “Dracula” e museruole per le Stanhopeinae. Nell’intento di simulare il più fedelmente possibile, l’habitat delle orchidee, i coltivatori si sbizzarriscono nelle soluzioni più svariate.
Alchimie segrete per i composti dei substrati, vasi trasparenti, vasi forati anche nelle pareti verticali, varie tipologie di zattere e tronchetti. Tutti stratagemmi per far crescere bene le nostre orchidee e chi più ne ha più ne metta!.
stanhopea_tigrina_1 A complicarci la vita ci sono pure le orchidee dal cosiddetto “geotropismo negativo”, ovvero con gli steli fiorali che si formano alla base degli pseudobulbi e puntano verso il basso, attraversando in tal modo la parte radicale delle piante.
In questo, le Stanhopeinae sono maestre. Che dir si voglia, con le Stanhopee, la vecchia e cara museruola è ancora la soluzione imbattibile… siete d’accordo?
Una soluzione molto usata dai vecchi coltivatori ed ancora molto funzionale è quella di contenere il substrato in capienti museruole: sì proprio quelle gabbie che i nostri contadini, nel recente passato, applicavano al muso delle mucche e degli asini per impedire loro di mordere ed anche di mangiare durante i lavori delle arature…da cui la metafora “mettere la museruola” per rappresentare simbologie d’asservimento, costrizioni e censure.
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Vanda coerulea pink form

vanda_coer_var_rosea Vanda coerulea, un’orchidea delicata e molto amata dai collezionisti, conosciuta anche con il nome popolare “Orchidea blu” è originaria dell’Asia sud orientale – Myanmar, Assam, Tailandia e vive ad altezze di 800 – 1600 metri.
Sono note molte varietà, si differenziano tra loro per la tessellatura più o meno marcata sui fiori, per le tonalità dei colori, che vanno dal blu marcato, semi alba, rosa e porpora chiaro e per la loro diversa dimensione.
vanda_coer_var_rosea_1Queste foto mostrano una forma molto rara: “pink form”, presente nella mia collezione.
In questi giorni è venuto a mancare un grande coltivatore di orchidee: Antonio Pravisani di Udine.
Tanti orchidofili italiani devono molto alla sua passione ed alle sue orchidee. Forse anche questa Vanda è passata per le sue serre: dedichiamo un pensiero al signor Pravisani.

Hygrochilus parishii sinonimo: Vandopsis parishii

Hygrochilus: il dizionario “Orchid genera” di Peggy Alrich e Weslet Higgins fa riferimento a 2 specie, forse considera – Hygrochilus parishii var. marriottianus (Rchb.f.) Pradhan – come specie, ciò scritto, gran parte della letteratura lo considera un genere mono specie:
Hygrochilus parishii
Sottofamiglia: Epidendroideae • Tribù: Vandeae • Sottotribù: Aeridinae • Genere: Hygrochilus Pfitzer (1897).
Hygrochilus , pochi collezionisti hanno dimestichezza con questo nome di genere, pur avendolo da anni nella loro collezione… io sono fra quelli!!
Questa specie è più nota come Vandopsis parishii, ma in questo caso, Ernst Pfitzer, che per primo la collocò in un nuovo genere aveva buone ragioni per farlo, ci vollero molti anni per accettare le sue valutazioni, però…
vandopsis_parishii_fioreHygrochilus parishii (Veitch & Rchb.f.) Pfitz. è stato scoperto per la prima volta da Charles Parish in Myanmar (Birmania) nel 1862. Parish inviò una pianta al giovane Reichenbach, che la descrisse in suo onore in Gardeners’ Chronicle nel 1867 come Vanda parishii. Nel 1897, Ernst Pfitzer creò un nuovo genere, Hygrochilus appunto, nel quale sistemò quest’unica specie per la particolarità del suo labello.
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MOSTRA DI VIGONZA… successo oltre le aspettative

All’inaugurazione, atmosfera d’altri tempi… e le orchidee gioiscono!

vigonza_inglesi_800Esposizione deliziosa. Forse la migliore di questa prima parte dell’anno.
Coreografia impeccabile, orchidee belle e rare, oltre 100 esposte!
Siamo veramente forti.
Il parco circostante ti dà quella piacevole sensazione di pace e l’austera costruzione del castello ti porta con la mente ad atmosfere di tempi andati.
No, non siamo nello Yorkshire. Siamo a Peraga, frazione di Vigonza, cittadina collocata a nord est di Padova.
Angela e Claudia, due ragazze in perfetto stile country inglese dipingono di colore la cerimonia di presentazione della mostra.
Intanto all’interno, in attesa dell’arrivo delle autorità, i nostri soci stanno godendosi in esclusiva la loro bella esposizione. Noi abbiamo dato una sbirciatina, così tanto per curiosare e per potervi mostrare una piccola anteprima. Domani presenteremo un bel servizio completo.

Comunicazione:
E’ confermato, Domenica siete tutti attesi alla mostra per un rilassante intermezzo luculliano (ore13) sul parco del castello… soci e non soci. Naturalmente come ormai consuetudine, Lucullo vi vuole ben riforniti di “peccati di gola”

Alcune foto scattate il 22 Maggio… … solo poche immagini di una rassegna davvero superlativa, la mostra rimarrà aperta fino a Domenica sera… vi consigliamo di non perderla, i vostri occhi e la vostra anima saranno ampiamente gratificati.

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