Archivio mensile:Novembre 2008

Schoenorchis, le piccolissime per il tuo terrario/orchidario

Il genere comprende 10 specie originarie dell’Asia, dall’Himalaya alla Nuova Guinea.

Tutte le specie del genere sono di piccole dimensioni, alcune sono molto miniaturizzate, hanno foglie strette, carnose, con radici molto grosse rispetto alla dimensione della pianta stessa.
GENERE Schoenorchis
FAMIGLIA: Epidendroideae
TRIBÙ: Vandeae
SOTTOTRIBÙ: Sarcanthinae.
Il genere Schoenorchis, è stato stabilito da Blume nel 1825, con la descrizione della specie tipo: Schoenorchis juncifolia.
Le orchidee appartenenti a questo genere producono molte infiorescenze ramificate e di colore rosa, i fiori delle varie specie variano per la struttura della piccola spiga fiorale o per la compattezza dei fiori stessi: tutti, sono caratterizzati da minuscoli sepali e petali con un labello molto pronunciato e sottile.
Nella letteratura e nella simbologia delle orchidee, proprio per la loro ridottissima dimensione e per la delicatezza dei fiori, alcune specie di questo genere sono note come “orchidea da occhiello”.
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I biscotti alla vaniglia di Luciana

Fra i tanti dolci e tarallucci giunti Domenica al raduno di Orchids Club Italia, tanto per stare in tema di orchidee, desidero segnalare i deliziosi biscotti alla vaniglia preparati da Luciana da Vicenza.

Luciana ci presenta la sua ricetta, penso sia cosa gradita a tutte la affezionate lettrici del blog, conoscerla:

100 gr burro morbido
200 gr farina
80 gr fecola
2 uova
200 gr zucchero
120 gr mandorle tritate
1 bustina vanillina
1 bustina lievito
1 fialetta aroma mandorla
1/2 sacchetto corn flakes glassati (frostis Kellog’s)

In una terrina mescolare lo zucchero, le uova e il burro morbido fino a ottenere una crema.
Aggiungere la farina, la fecola, gli aromi, le mandorle tritate e la bustina di lievito.
Disporre sulla placca del forno (sopra un foglio di cartaforno) tanti mucchietti della grandezza di una noce e a pizzichi attaccarci i cereali.

Cuocere per 15 min circa a 180°

buon appetito
ciao
Luciana

Una bella Domenica con le orchidee

Qui a nord est, la mattinata di Domenica 16 Novembre si è messa la sua veste migliore, chissà, forse per premiare le amiche e gli amici che giungevano da lontano. La temperatura mite ed il cielo limpido, squarciato da un sole splendido, hanno fatto da cornice amena al raduno di Orchids Club Italia.
L’appuntamento per tutti era a casa di Alberto e Luigina e ci siam trovati in tanti.
Inatteso… (solamente qualche “spalleggiatore” era informato) è giunto anche Gianni dalla Germania ed è stata per tutti, una piacevole sorpresa.
La prima parte della mattinata l’abbiamo trascorsa dentro e fuori la serra di Alberto, per l’occasione tirata a festa con bellissime fioriture e tante belle piante in ottima salute. Nei visi felici delle amiche e degli amici presenti, aleggiava la bellissima sensazione di essere gruppo solido ed affiatato. Le presentazioni di rito hanno messo presto a proprio agio i nuovi appassionati, che partecipavano per la prima volta ai nostri incontri.
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Il fascino delle epifite

Che affascinanti quelle coreografie dipinte dalle orchidee sugli alberi delle foreste tropicali.

Gran parte delle orchidee – si sa – sono epifite ed amano quindi vivere aggarppate agli alberi dove possono trovare la giusta luce.
Nelle coltivazioni, questa predisposizione naturale delle orchidee epifite è un po il cruccio dei collezionisti che, con molta fantasia cercano di simulare il più possibile gli appoggi naturali sui quali esse prosperano.
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Ancora sulla tassonomia

Ancora novità dal campo tassonomico che in alcuni casi manifesta segni di imbarazzo anche nella stessa classificazione tassonomica delle nostre maliarde. Questo è un articolo scritto dal professore di filosofia alla Harvard Univerity e tassonomo Robert L. Dressler, autore e co-autore di diversi libri, associato dell’erbario dell’Università della Florida e Curatore del Missouri Botanical Garden, apparso sulle pagina 812 e 813 dell’edizione di Novembre 2008 della rivista Orchids redatta dall’AOS (American Orchid Society) ed al solito da me liberamente tradotta:

Cattleye e sistematica molecolare

Per il primo paio di secoli dopo Linneo, le piante furono classificate in base al grado di somiglianza o differenza tra piante o gruppi di piante, basato principalmete su una visione antiquata. Non sorprende che i botanici si caratterizzassero come “aggregazionisti” o “scissionisti”, a seconda se preferissero generi ampliati o molte specie, o molti piccoli generi, ciascuno con poche specie.
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